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La musica del sabato

Essendo troppo indeciso sulla opera di Dmitrij Šostakovič da selezionare per il post musicale dedicatogli, ho alla fine pensato di seguire il semplice criterio cronologico. Ho quindi scelto l’ultima delle sue sinfonie: la Sinfonia n. 15 in la maggiore. Essa è caratterizzata da una alta quantità di citazioni delle vecchie composizioni di Šostakovič stesso e degli altri compositori famosi del passato.

(Royal Concertgebouw Orchestra diretta dall’olandese Bernard Haitink)
Ma non è un semplice collage. Quindi mi piace.


La musica del sabato

Ray Charles è stato un musicista talmente bravo, fecondo (conoscitori della biografia, state muti!:) e famoso che è difficilissimo scegliere appena due sue canzoni per il mio classico post musicale del sabato. Dopo lunghi ripensamenti ho deciso di postare qualcosa del primo periodo della sua attività: il criterio cronologico è quello più facile e spesso più efficace.
La prima canzone selezionata è «What’d I Say» (dall’album «Ray Charles in Person» del 1956):

Mentre la seconda canzone scelta è la vecchia e famosa «You Are My Sunshine», quindi una canzone cantata da centinaia degli artisti prima e dopo Ray Charles. La versione del nostro protagonista di oggi è questa:


La musica del sabato

Per questo sabato ho voluto, senza un motivo particolare, scegliere un’altra opera di Johann Sebastian Bach. Solo perché mi piace il compositore.
Gli interessati possono riascoltare anche l’opera della volta precedente, mentre oggi è il «turno» del Concerto per oboe e violino con l’orchestra.

Delle tre parti non tutte mi sembrano suonate ugualmente bene, ma complessivamente non è una brutta interpretazione.


La musica del sabato

Il gruppo tedesco CAN non è famosissimo – soprattutto ora, a distanza di 40 anni dallo scioglimento – ma ci ha comunque lasciato un po’ di musica meritevole di attenzione. Io preferisco quel loro periodo in cui iniziarono ad abbandonare il krautrock a favore di una stilistica più tradizionale.
Di conseguenza, la prima canzone dei CAN selezionata per oggi è la «She brings the rain» (dall’album «Soundtracks» del 1970):

E la seconda è la «One More Night» (dall’album «Ege Bamyasi» del 1972):

A volte è bello sentire qualcosa di non comunemente noto, qualcosa che non sembra noto dalla prima all’ultima nota già dai primi accordi.


La musica del sabato

Anche l’esempio di un grande compositore come Niccolò Paganini ci insegna che in questo mondo nulla viene inventato da zero. Ogni cosa nuova è costruita con dei mattoncini delle esperienze passate: viste o vissute. Così, per esempio, «Le Streghe» (una delle composizioni più famose di Paganini) è stata scritta dopo l’ascolto de «Il noce di Benevento» del compositore austriaco Franz Xaver Süssmayr al Teatro alla Scala. Paganini fu particolarmente colpito dal ballo delle streghe e dunque scrisse una propria variazione:

In qualità del «B-side» del post musicale odierno metto la «Grande sonata per violino e chitarra» di Paganini:

Non so se succede anche in Italia, ma in Russia Paganini è uno dei compositori più utilizzati nelle prime fasi dello studio del pianoforte. Ancora adesso non riesco a capire come sono riuscito a non odiarlo (anzi!).


Le dita

dei panisti…


La musica del sabato

La famosissima canzone «My Way» (secondo le statistiche è cantata a un funerale su sette negli USA) in origine era completamente diversa da come la conosciamo noi oggi. Il musicista francese Claude François aveva scritto la musica, mentre il testo originale era questo (c’è anche la traduzione in inglese). Successivamente, il compositore canadese Paul Anka aveva acquistato i diritti per la musica e scritto un testo completamente diverso. La nuova versione della canzone è oggi comunemente associata al nome di Frank Sinatra.
Prima ascoltiamo l’originale di Claude François:

E poi la versione cantata da Frank Sinatra:


La musica del sabato

Quasi un anno e mezzo fa mi era già capitato di postare, nella mia rubrica musicale, un bel video di Joe Bonamassa in compagnia di Beth Hart. La pausa è diventata troppo lunga.
Joe Bonamassa è un bravo musicista con una tecnica molto varia, quindi il post di oggi è dedicato esclusivamente a egli.
La prima canzone che ho scelto per oggi è la «How Deep This River Runs» (dall’album «Blues of Desperation» del 2016):

E la seconda è la «Heavenly Soul» (dall’album «Driving Towards the Daylight» del 2012):


La musica del sabato

Il compositore francese Paul Mauriat è ben noto alle persone che si ricordano la televisione sovietica: alcune sue opere venivano utilizzate in qualità della musica introduttiva per delle trasmissioni molto popolari.
Nel post musicale di oggi ne pubblico due esempi, pur comprendendo che quasi la totalità dei miei lettori ha la fortuna di ascoltare questa musica senza alcun pregiudizio.
Il primo esempio è «Alouette» (utilizzato in un programma sugli animali):

Il secondo esempio è «Pardonne-moi ce caprice d’enfant» (utilizzato in un programma sul cinema):

P.S.: no, non so se le musiche erano utilizzate in modo legale, ma per qualche motivo il dubbio mi sarà pure venuto in mente…


La musica del sabato

Sono sempre stato solo un ascoltatore occasionale degli Eurythmics. Occasionale fino al punto di ascoltarli solo nei momenti quando alla radio viene trasmessa qualche loro canzone.
Però non mi è mai dispiaciuto di sentire quelle poche loro canzoni che conosco. Quindi per il post musicale di oggi ho selezionato due brani famosissimi.
Il primo è «Sweet Dreams» (dall’album «Sweet Dreams (Are Made of This)» del 1982):

E il secondo è «Here Comes the Rain Again» (dall’album «Touch» del 1984):