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La musica del sabato

Alla fine di settembre avevo postato due canzoni di Sting nella mia rubrica musicale. Prevalentemente per motivi di giustizia storica dovrei postare anche qualcosa dei Police, il gruppo di origine di Sting.
Il gruppo mi sembra molto meno interessante del cantante-solista, ma ha comunque prodotto qualche canzone ascoltabile.
In qualità della prima metterei la «Every Breath You Take» (dall’album «Synchronicity» del 1983):

E la seconda potrebbe essere la «Roxanne» (dall’album «Outlandos d’Amour» del 1978):


La musica del sabato

Giya Kancheli è stato uno dei compositori georgiani contemporanei più interessanti e sono costretto di scriverlo al passato solamente per una questione formale: è morto il 2 ottobre 2019.
Nel mondo Kancheli è noto prevalentemente per le sue composizioni orchestrali, mentre nella maggioranza degli Stati dell’ex URSS è conosciuto anche come l’autore delle musiche di diversi film popolari.
Per il post musicale di oggi ho pensato però di scegliere qualcosa di universalmente apprezzabile. Potrebbe essere, per esempio, la Sinfonia n. 5 «To the Memory of My Parents» (finita e suonata per la prima volta nel 1977).

In qualità del bonus track metterei un esempio della musica da film (dato che in un certo senso l’ho già annunciata). Qualcosa di molto semplice, per esempio il tema principale del film «Mimino» (per pura coincidenza, sempre del 1977).

Forse più in avanti lo sentiremo ancora. Ma non è necessario aspettare che succeda per l’iniziativa mia.


La musica del sabato

Due mesi fa avevo postato nella mia rubrica musicale la canzone «The House of the Rising Sun» cantata dagli Animals. Si era trattato della versione di maggior successo commerciale della canzone. Essa, però, è nota almeno dall’inizio del XX secolo e, di conseguenza, è stata cantata e registrata da numerosissimi artisti più o meno famosi. Oggi ho pensato di postare tre interpretazioni meno «tradizionali».
La prima è quella di Bob Dylan, il quale ha inserito la canzone nel proprio primo album («Bob Dylan» del 1962). In questo caso pure la stilistica dell’artista non è esattamente quella alla quale sono abituato io.

La seconda versione della canzone che ho pensato di postare è quella di Glenn Yarbrough (inclusa nel suo album «Here We Go Baby» del 1957). Una delle più originali che mi sia capitato di sentire.

In via eccezionale, metto anche il terzo video. Si tratta della «The House of the Rising Sun» tradotta in francese e cantata da Johnny Hallyday (uscita come singolo nel 1964). In questo caso è stata chiamata «Le pénitencier», dando una interpretazione ben precisa al testo. Infatti, l’espressione inglese «la casa del sole nascente», secondo le varie opinioni, può indicare una casa chiusa, un carcere, una casa da gioco o una bettola.

Ogni confronto scientifico può andare avanti per molto tempo. Ma io concluderei la sessione odierna proprio così.


La musica del sabato

Il compositore Gaetano Donizetti è meritatamente noto in tutto il mondo per le sue opere (melodrammi). Ne scrisse quasi settanta e una buona parte di esse è ancora apprezzata dal pubblico e dai musicisti. Molto probabilmente, lo studio delle sue doti fu il vero motivo del furto del suo cranio dalla tomba. Purtroppo, però, i risultati di quella ricerca ci restano sconosciuti, quindi ci concentriamo sulla musica.
Considerate la specializzazione del compositore, oggi adotto un metodo un po’ anomalo per la mia rubrica musicale. Inizio con il brano «Il segreto per esser felici» tratto dalla opera «Lucrezia Borgia» (data per la prima volta il 26 dicembre 1833 al Teatro della Scala)…

(Il teatro degli Arcimboldi di Milano, 2011)
… e poi metto l’opera intera per i più interessati:

La sceneggiatura è, in questo caso, un po’ particolare ma a me interessa prevalentemente la musica.


La musica del sabato

Per un periodo relativamente lungo della mia vita, ormai concluso (pare), molte persone mi hanno chiesto se io fossi un amante del metal in generale e dei Metallica in particolare. Il motivo della domanda è stato quasi sempre lo stesso: «Assomigli tantissimo a James Hetfield». Addirittura, il mio esame universitario di diritto privato era iniziato con una bella risata del professore: «Ma Lei sa che assomiglia a … ?»
Per una serie di motivi, alcuni dei quali potreste immaginare anche da voi, non sono mai stato felicissimo della presunta somiglianza. Ma non avevo nemmeno dei motivi seri per ribellarmi.
Passando alla tematica strettamente musicale, direi prima di tutto che l’unica canzone dei Metallica che mi è sempre piaciuta sembra poco metallara: è la «Nothing Else Matters».

Durante il periodo relativamente breve della mia passione verso la musica pesante preferivo il hard rock, quindi la musica dei Metallica nel suo complesso mi è rimasta poco nota. In qualità del secondo video metterei la canzone «I Disappear» (utilizzata nel film «Mission Impossible 2»):

Ah, domani il gruppo – secondo la sua storia ufficiale – compie 38 anni. Auguri!


La musica del sabato

Il compositore austriaco Franz Schubert ebbe una vita breve (morì a 31 anni) e una carriera musicale intensa (iniziò a comporre musica solo a 13 e, nonostante ciò, solo le sue composizioni vocali sono circa seicento). Anche per questo motivo è stato considerato, nonostante l’altissima qualità delle sue opere, un giovane promettente morto prematuramente. Tra una grandissima varietà stilistica delle sue opere, per il post di oggi ho scelto la «Grande» Sinfonia n. 9 in Do maggiore. In questo caso specifico è suonata dalla Orchestra filarmonica di Vienna diretta da John Eliot Gardiner.


La musica del sabato

È veramente strano che Chuck Berry non sia mai comparso nella mia rubrica musicale. Oggi provvedo a correggere questo errore e posto due brani dal suo secondo album, il «One Dozen Berrys» del 1958.
Il primo brano è il super hit dell’epoca «Sweet Little Sixteen»:

E poi metterei il brano strumentale «Blue Feeling»:


La musica del sabato

Qualche settimana fa ho fatto una scoperta in materia dei video musicali personalmente per me quasi scioccante. Ho scoperto che il video della canzone «My Favorite Game», il quale ricordavo dai tempi di adolescenza, inizia e finisce con le scene che in televisione sono sempre state inspiegabilmente tagliate. Ma quelle scene influiscono sensibilmente sul senso del video:

[in effetti, mi ero sempre chiesto come facesse ad andare avanti con la macchina anche allontanandosi dai comandi].
A questo punto, in qualità della seconda canzone dei Cardigans metterei la «Carnival» (scelta a caso) dall’album «Life» del 1995.

A volte i ricordi giovanili diventano, per qualche strano motivo, più importanti della musica.


La musica del sabato

Perché non ho mai pubblicato, nella mia rubrica musicale, qualcosa di Petr Tchaikovsky, uno dei compositori russi più noti? Non saprei. Ma oggi recupero.
La Sinfonia n. 6 in Si minore è l’ultima sinfonia scritta da Tchaikovsky. Finita ad aprile del 1893, due mesi prima della morte dell’autore, è stata da egli stesso chiamata Patetica perché contrappone gli argomenti della vita e della morte.
In questo caso specifico è suonata dalla orchestra del teatro Mariinsky (San Pietroburgo) diretta da Valery Gergiev.


La musica del sabato

Alla maggioranza delle persone, secondo le mie osservazioni, Sting è ben noto, ma solo grazie alle sue canzoni pubblicate tra la metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Uno degli esempi migliori è la «Englishman in New York» (dall’album «… Nothing Like a Sun» del 1987):

Nonostante i naturali mutamenti dovuti all’età (non solo quella di Sting), penso che a volte riesca ancora a produrre qualcosa di interessante. Tra le canzoni meno vecchie potrei scegliere, per esempio, la «I Love Her But She Loves Someone Else» (dall’album «The Last Ship» del 2013):