L’archivio del tag «mosca»

Chi ha freddo?

Ieri pomeriggio a Mosca c’erano –27°C, ma la parata delle biciclette, programmata mesi prima, si era tenuta comunque.

Non si conosce ancora il numero esatto delle persone che hanno partecipato. Ma sicuramente sono stati più di 300.

La Russia è spesso definita dai russi stessi come «il Paese degli idioti coraggiosi».

Per più foto (di Anton Belitskiy) si veda il post di Ilya Varlamov.


Aequalis apostolis

In Russia, a partire dal 2005, il 4 novembre è un giorno festivo. La festa si chiama «il giorno dell’unità nazionale» ed è stata inventata per sostituire la Festa della Rivoluzione (si festeggiava il 7 di novembre, dopo la caduta dell’URSS per diversi anni è stato un giorno festivo senza un nome). La nuova festa, quella del 4 novembre, si basa su un evento di scarsa veridicità/importanza storica e vi risparmio la spiegazione. Infatti, questo non costituisce l’argomento centrale del post di oggi.

Oggi vi racconto di un episodio di natura storico-culturale che ha caratterizzato i festeggiamenti quest’anno.

Ebbene, nell’ambito dei festeggiamenti vicino al Cremlino di Mosca è stato inaugurato, in presenza del presidente, il monumento a Gran Principe Vladimir. Chi vuole ridere già ora, lo faccia pure. Ma poi continui la lettura.


(La foto di Aleksandr Zemljanichenko)

Il Gran Principe Vladimir, che visse dal 960 al 1015, ci è noto per una serie di motivi. Continuare la lettura di questo post »


La lotta continua

Oggi, dopo quasi un anno da quella notte quando Petr Pavlensky bruciò il portone della sede centrale del FSB, ho appreso una notizia curiosa. Il portone danneggiato è stato sostituito con uno nuovo. Su quest’ultimo la scritta «portone 1» è fatta con un erore ortografico: «ПОДЬЕЗД 1» anzicché «ПОДЪЕЗД 1».


Foto di Artemy Lebedev

Secondo me si tratta di una atto diversivo compiuto da un operaio simpatizzante di Pavlensky.

Va messo al rogo…


Per chi va a Mosca

Alcune settimane fa ho avuto l’occasione di stilare un elenco di luoghi interessanti da visitare a Mosca. Essendo una persona piuttosto pigra, non mi sarei mai deciso di preparare una cosa del genere per iniziativa propria, ma, per la vostra fortuna, una persona dell’offline mi ha chiesto dei consigli.

Il mio compito era dunque strutturato in due parti:

1) elencare i luoghi da visitare poco (o per niente) noti a un turista medio, escludendo quindi la piazza Rossa, il Bolshoi, la Galleria Tret’jakov, il convento Novodevicij e altre cose simili.

2) elencare i posti per mangiare di qualità.

Ora, finalmente, ho deciso di condividere il risultato del mio lavoro con i lettori: ecco il PDF completo.

Entrambi gli elenchi non sono lunghi in quanto, infatti, devono solamente integrare i vostri impegni turistici tradizionali.


La gestione degli archivi

Ieri pomeriggio ho visto delle foto curiose scattate vicino alla sede centrale di FSB. A giudicare dalle cartelle, si tratta dei materiali dell’archivio di KGB dell’URSS. Purtroppo, ma pure naturalmente, le guardie hanno reagito male all’impegno professionale del fotografo, non permettendogli di dare una occhiata ai contenuti.

Io, comunque, vi informo sulla furbizia della famosa organizzazione:

La fonte delle foto: http://varlamov.ru/1617856.html


Morarà

63 anni fa, il 5 marzo (forse) del 1953, è morto Iosif Stalin. Per commentare la vita di questo, ehm, personaggio storico sono necessari tantissimi post e tantissimo tempo. Sul solo fatto della sua morte, invece, sarei in grado di consigliare il libro migliore, ma non mi risulta che sia stato tradotto in almeno una lingua dell’Europa occidentale. (Pausa autopubblicitaria: il libro non è lunghissimo, quindi se qualche editore mi paga la traduzione, io la eseguo con piacere.)

Il post di oggi, invece, è dedicato a una foto. Una foto che stamattina è stata esposta da sconosciuti in uno stand pubblicitario di centro di Mosca. Si tratta della foto della maschera mortuaria di Stalin accompagnata da due stritte: «morì quello» (in alto) e «morirà pure questo» (in basso).

Gli autori sono sconosciuti. Il senso no. Il cartello è già stato rimosso. Chissà perché.


Foto della organizzazione Open Russia.


(Ri)trovato il colpevole

In seguito all’abbattimento del Su-24 russo da parte della Turchia, il mercoledì 25 novembre a Mosca c’era stata una manifestazione piuttosto curiosa. Circa 600 manifestanti con l’abbigliamento e le maniere tipiche hanno lanciato, sotto l’osservazione attenta della polizia, pietre, vernice e altri oggetti vari contro l’Ambasciata turca.

Prima di procedere con la lettura potete vedere il relativo video.


Video di Lenta.ru

Non mi sarei mai impegnato a scrivere un posto solo per fare delle constatazioni banali sul ruolo che la polizia si era assunta in quella situazione. Allo stesso tempo, non trovo necessario consumare ulteriormente la tastiera per scrivere che una certa manifestazione di rabbia sarebbe stata comprensibile. Tenete però in mente il legame tra i due gruppi (uno dei quali rappresenta lo Stato ufficialmente).

Ecco, oggi mi hanno fatto notare una curiosità della quale non mi ero proprio accorto prima. Sulla foto seguente possiamo vedere un cartello, stampato in alta risoluzione, che testimonia l’interpretazione da parte di certi elementi della bandiera dell’ISIL. Certo, l’immagine è stata copiata da un sito islamico, ma dovrebbe essere noto a tutti che appena 69 anni fa si è concluso un processo che ha dato un netto giudizio a tale interpretazione del mondo circostante.

Pubblico questa immagine per le persone ancora convinte che Putin abbia la capacità di interpretare adeguatamente la realtà e agire in modo sensato di fronte alle prove che quella realtà gli propone.

La frase del tipo «lui non sa nulla, è una iniziava popolare» è una stronzata. Purtroppo inciampa su cadaveri quasi tutti i giorni.


La leggenda chiamata FSB

Magari lo avete già letto o sentito: stanotte l’"artista" russo Petr Pavlensky ha incendiato il portone della sede centrale di FSB (l’ex KGB)…

Non ho molta voglia di descrivere tutte le sue opere cretine (se volete, leggetevi l’articolo su Wikipedia). Di quelle normali non ne ha, quindi non dovrebbe essere definito un artista. Vorrei sottolineare un’altra cosa.

Pensate un po’: da diversi decenni il FSB viene considerato una organizzazione onnipotente che tiene sotto controllo tutto e tutti all’interno della Russia ed è capace di competere (e spesso battere) con CIA, Mossad etc. Poi una notte davanti alla sua sede centrale si presenta un tipo armato di una semplice tanica piena di benzina: bagna bene con la benzina il portone, lo incendia, si fa fotografare con la nuova «opera» sullo sfondo… Non importa quanti complici aveva (ma pare che erano appena due). Nessuno lo ha fermato mentre ha solo pensato di poter fare del genere. Nessuno lo ha fermato mentre stava progettando o realizzando il piano. Solo un sfigatissimo vigile, a un certo ponto, si è messo a gridare «Fermatelo!».

Se mi chiamassi Vladimir Putin, avrei già fucilato di persona tutti i dipendenti del FSB per l’offesa alla storia e alla immagine della organizzazione.


La Marcia per la Pace

La Marcia per la Pace svoltasi domenica 21 settembre nel centro di Mosca ha raccolto 26.100 persone. Non sono tante per una città che ha 12 milioni di soli abitanti registrati ufficialmente. Sono tante per una città dove, in agosto, 2000 persone avevano manifestato a favore della annessione di Donbass (in sostanza del sud-est ucraino).

L’unica cosa che non mi è tanto chiara: perché si è manifestato solo ora?