L’archivio del tag «lingua inglese»

Gaslighting

Ieri sera ho letto che il dizionario americano Merriam-Webster ha nominato il termine «gaslighting» la parola dell’anno 2022. Solo grazie a tale notizia ho scoperto la parola stessa, seppure il dizionario sostiene che la ricerca del suo significato sia cresciuta del 1740% rispetto al 2021…
La spiegazione del termine fornita dal Merriam-Webster è questa:

psychological manipulation of a person usually over an extended period of time that causes the victim to question the validity of their own thoughts, perception of reality, or memories and typically leads to confusion, loss of confidence and self-esteem, uncertainty of one’s emotional or mental stability, and a dependency on the perpetrator

A questo punto non posso fare altro che accettare il fatto della esistenza della parola. Anche perché da oltre nove mesi vedo verificarsi dei fenomeni simili a quello descritto nelle teste delle persone concrete. Ora devo solo ricordarmi il nome «scientifico» di ciò che sto osservando ahahaha
Voi, intanto, potete leggere l’intero articolo – non è lungo! – a cui porta il link riportato sopra.


Prepariamoci all’anno nuovo

A tutte le persone poco esperte della lingua inglese ricordo che il 2022 – l’anno che sta per arrivare – si pronuncia come «2020 too».
Siete felici di apprendere questa informazione, vero?
Allora colgo l’occasione per farvi gli auguri in anticipo, ahahaha


Le parole del 2021

I compilatori del dizionario Oxford hanno scelto la parola del 2021: vax. In base al loro rapporto, la parola vax è relativamente rara, ma dal settembre 2020 al settembre 2021 è stata usata 72 volte più spesso rispetto ai dodici mesi precedenti.

Nello stesso rapporto vengono citate anche alcune nuove parole che sono entrate nel linguaggio quotidiano in seguito alla vaccinazione di massa contro il coronavirus. Tra queste, la parola che mi ha incuriosito maggiormente è vaxinista: una indicazione scherzosa delle persone che si vantano del proprio status di vaccinati sui social network.
Ecco, secondo il mio autorevolissimo parere questa nuova parola (esiste un analogo italiano preciso?) è in realtà importante quanto il termine originale vax. Infatti, tutte quelle persone che negli anni precedenti ci hanno informati di ogni cosa mangiata o bevuta la sera di ieri – intasando i social con migliaia di brutte foto uguali e inutili – hanno finalmente svolto un ruolo sociale utile. Raccontandoci di un ennesimo piccolo episodio della privata (della quale non possiamo e non vogliamo essere interessati), hanno in realtà contribuito a rendere la vaccinazione un fenomeno di moda tra le numerose persone che per qualche motivo dovevano essere motivate. Una persona razionale e minimamente istruita non può solitamente immaginare la necessità di essere motivati in un ambito del genere, ma le mie osservazioni statistiche lo confermano: nel periodo antecedente la obbligatorietà del famoso green pass alcune persone dovevano essere convinte in tutti i modi possibili a vaccinarsi. Quindi un vaxinista anonimo meritava un suo piccolo monumento da qualche parte. Almeno su un dizionario.
La vaccinazione è utile quando diventa di massa in un periodo breve.


Non si smette mai di imparare

Seriously? Si può dire «18 PM»?! Allora avvisatemi quando scattano le «18 AM»…

Non c’è un limite a… alla fantasia degli umani…


Esercitarsi nell’inglese

Nell’epoca della pandemia e dello smart working ho notevolmente meno occasioni per parlare in inglese (fino all’inizio di marzo è stata l’unica lingua parlata da tutti i residenti del mio ufficio attuale).
Ma per fortuna ci sono le nuove tecnologie ad aiutarmi! A volte, quando sono da solo, mi metto a parlare con Siri. Faccio delle domande difficili e/o do degli ordini impegnativi. E così mi esercito.
Colgo l’occasione per ricordarvi che un concetto fondamentale: su tutti gli oggetti di elettronica dovrebbe essere impostata la lingua inglese. Infatti, sono gli oggetti inventati e progettati dalle persone che ragionano in inglese, quindi i vari menu, manuali e guide realizzati nella lingua inglese rispecchiano con la massima chiarezza cosa, come e perché è stato fatto in ogni minimo dettaglio dell’oggetto stesso.


Due dita sono meglio di uno

Qualche anno fa mi ero chiesto della origine e della spiegazione «scientifica» di quel gesto minaccioso inglese che ha la forma opposta al gesto «victory». Sì, intendo quello che si fa con il polso rivolto verso interno:

Gli esperti più sereni della lingua inglese non hanno saputo spiegarmelo, quindi ho dovuto aspettare di scoprire tutto da me.
Ed ecco che relativamente poco tempo fa ho trovato una interessante leggenda. In un momento non precisamente definito della guerra dei cent’anni i francesi avrebbero deciso di tagliare quelle due dita ai famosi arcieri inglesi imprigionati. Si trattò di una specie di umiliazione attraverso la privazione delle persone dei loro principali «organi di lavoro». In risposta a tale comportamento, gli inglesi inventarono il gesto che, in sostanza, vorrebbe dire «sono ancora attrezzato per ammazzarti».
Potrebbe essere solo una leggenda, ma a me piace. Quindi aggiungo anche il link all’articolo della Wikipedia dove se ne parla.


Imparare non è mai tardi

La mia ennesima piccola scoperta linguistica è tanto tardiva solamente perché riguarda il lessico e l’argomento a me poco tipici.
Una spia direbbe: «Thanks god!»
Un madrelingua direbbe: «Thank god!»
PS: god doesn’t exist.


Serve un interprete

Il presidente statunitense Donald Trump è famoso in tutto il mondo anche per i suoi tweet.
Non tutti, oltre i confini russi, sanno che pure Dmitry Medvedev (ex presidente e attuale premier) è grade, vecchio e molto attivo utente del Twitter. I testi pubblicati da Medvedev di solito non sono particolarmente interessanti, quindi non vi avrei mai raccontato del suo account se ieri non fosse successo qualcosa di strano…
Ieri, il 12 giugno, nella versione inglese del Twitter di Medvedev sono comparse due pubblicazioni che nessun russo ha saputo decifrare. Spero che gli italiani siano più fortunati.
Il tweet di Medvedev № 1:

Il tweet di Medvedev № 2:

Pensavate di essere bravi in inglese, eh?


Le differenze linguistiche

Alcuni esempi delle diffenze liguistiche tra le varie zone degli USA:








Vorrei trovare qualcosa del genere anche per l’Italia.


Un po’ di autopubblicità

Mi sono stranamente dimenticato di condividere con i miei amatissimi lettori una grande notizia: ora faccio pure il clipmaker. Le mie prime opere non sono proprio dei capolavori dal punto di vista tecnico, ma sono già riuscito a pianificare i primi passi verso il miglioramento.

La preziosa occasione di imparare delle cose nuove mi è stata gentilmente offerta da Massimo Montanari Veracini, il più grande conoscitore della lingua inglese che io abbia mai incontrato (ecco il suo sito).

Pubblico solo un esempio della nostra collaborazione:

Il canale su youtube di Massimo (con altre piccole lezioni): https://www.youtube.com/channel/UCkIyZIBo5wCBgBGasyqch9Q