L’archivio del tag «lavoro»

Le politiche occupazionali

Dico sempre che si può e si deve imparare qualcosa da tutte le situazioni provate o osservate.
Cosa possiamo imparare dalle numerose nomine e sostituzioni effettuate da Donald Trump in generale e dalla notevole permanenza di Anthony Scaramucci alla Casa Bianca (durata ben dieci giorni) in particolare? Possiamo apprendere che anche in Italia serve un Donald Trump.
Perché? Perché in questo modo almeno la metà degli italiani farebbe in tempo ad avere una esperienza di lavoro presso una Istituzione importante e, di conseguenza, avere più facilità nella ricerca di un lavoro normale.
Quindi rifletteteci bene prima di votare la prossima volta.


Una proposta…

Qualche settimana fa ho scoperto il sito prontopro.it Anzi, sono stato scoperto io da uno dei suoi manager.

Il ProntoPro è un sito dove gli utenti registrati annunciano di avere un lavoro da affidare a un esecutore esperto per poi scegliere tra le candidature di quegli utenti dello stesso sito che hanno reagito all’annuncio. Ogni professionista viene pagato con una transazione bancaria e valutato sul sito dal committente.

In sostanza, è un sito potenzialmente molto utile a due categorie di persone: 1) quelle persone che sanno fare qualcosa di concreto e allo stesso tempo hanno voglia di lavorare/guadagnare; 2) quelle persone che vogliono (o addirittura sono costrette) provare a confrontare le richieste economiche dei professionisti per scegliere quello conveniente.

Tra le proposte di lavoro che mi è capitato di vedere fino ad oggi, alcune erano particolarmente interessanti per me. Solo una, letta venerdì sera, mi fatto leggermente preoccupare:


La taglia sui preofessionisti

Stamattina ho osservato una interessante novità nell’ambito di head hunting.

Il noto motore di ricerca russo Yandex ha pubblicato una bella richiesta ai propri utenti: quella di consigliare dei bravi front-end developers (in sostanza dei designer che lavorano con il codice). Chi ne consiglia uno veramente bravo prende un premio di 100 mila rubli (circa 1500 euro secondo il tasso di cambio ufficiale odierno).

Alcune aziende capiscono non solo il valore del personale preparato, ma pure il fatto che la ricerca efficiente di esso è sempre un investimento. Lo capiscono pure le aziende costrette a esistere nelle realtà politiche ostili allo sviluppo del settore privato. E le aziende occidentali? Spero di vedere comparire, prima o poi, degli annunci del genere anche in Italia.

Fino ad ora non mi ero mai accorto di una cosa del genere, quindi molto probabilmente non è mai esistita.

Più precisamente, non è mai esistita nel mio mondo.

Se non è esistita nel mio mondo, non è esistita.


Offerta di lavoro

Sto progettando un delitto e mi serve un complice, possibilmente competente in materia. Di conseguenza, tento di selezionare tramite il presente post il professionista che serve a me.

Il candidato ideale deve avere le seguenti caratteristiche:

– età compresa tra 18 e ∞ anni;

– titolo di studio minimo: il diploma di asilo;

– esperienza nell’utilizzo delle biciclette da 1 giorno a ∞ anni;

– esperienza nelle fughe dai poliziotti comprovata dalla fedina penale.

Avranno la via preferenziale i candidati capaci di pedalare più velocemente di un treno «Freccia Rossa».

Contratto offerto: a progetto.

In cosa consiste il lavoro: rubare la bicicletta ferroviaria della foto seguente.

No perditempo denuncia!


Un immobile in gestione

Come avrete già letto, lo Stato italiano ha deciso di continuare nella impresa del restauro degli immobili con le mani e le risorse dei privati: ecco il link. Agli imprenditori under 40 verranno concessi per 9+9 oppure 50 anni castelli, vecchie stazioni ferroviarie e case cantoniere.

Dal punto di vista economico è una scelta che ha senso perché è vantaggiosa per lo Stato. Resta da capire che sono quegli under 40 che hanno tanti soldi da ristrutturare un immobile storico (quindi rispettando tutte le linee guida imposte dallo Stato) senza poterlo ottenere in proprietà. Io, se avessi avuto non solo il requisito dell’età, avrei tentato di investire in qualcosa di più redditizio o durevole nel tempo. Questo, naturalmente, non significa che non si possano realizzare dei progetti interessanti anche sul campo in questione.

Purtroppo, però, la mia unica ricchezza sono una certa quantità di idee più o meno azzardate e la consapevolezza del fatto che le idee non sono coperte dal diritto d’autore. Quindi con il presente post mi limito a fare due azioni piuttosto banali:

1. Segnalarvi l’opportunità di cui sopra;

2. Dichiarare la propria disponibilità a entrare a far parte di un insieme di persone realmente interessate a un determinato immobile offerto dal Demanio.

P.S.: se un giorno decidono di concedere ai giovani le chiese sconsacrate, vendo un polmone (arricchito con il catrame) pur di poter organizzare delle feste notturne molto particolari…


Primo maggio

Un giorno diventerò il Capo di uno Stato, ma non so ancora di quale (non escludo l’opzione di fondarne uno appositamente per me). So di certo, però, che una delle mie prime azioni sarà quella di imporre una importantissima modifica costituzionale. Addirittura, ho già preparato il testo:

La Repubblica X è fondata sul lavoro, quindi ognuno è libero di lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza ferie, festivi, ponti e mezzegiornate.

Quando la maggioranza dei miei sudditi comprenderà il vero senso della sopracitata legge costituzionale, lo Stato da me diretto diventerà l’economia più forte del mondo. Ma, considerando la quantità di scarafaggi colorati che abitano i cervelli degli occidentali, suppongo che mi tocca a diventare il Presidente della Cina o del Singapore: da quelle parti hanno già capito tutto.

In più, insisto sulla mia vecchia idea che il 1° maggio debba essere sempre una giornata lavorativa, anche quando cade di domenica. E, magari, pure con dei carichi lavorativi più pesanti del solito. Altrimenti che Festa del Lavoro è? Il 1° maggio festivo è un ossimoro, non una festa.

La sera del 1° maggio, poi, usciti stanchi morti dal lavoro, tutti i lavoratori propensi a manifestare in piazza per i propri diritti dovrebbero sostenere ad alta voce la mia proposta di legge esposta poco sopra. Perché il riposo obbligatorio non sarà mai tanto bello quanto quello fatto per scelta propria.

Buon 1° maggio a tutti.

P.S.: da New York arrivano le dieci regole che aiutano a lavorare meglio:


LinkedIn è migliorato

Oggi ho scoperto che il LinkedIn ha cambiato

– il design, diventando un po’ più comprensibile e moderno,

– alcune funzionalità interne, non segnalando più come non letti i messaggi che ho già aperto almeno dieci volte nelle settimane precedenti.

Spero che questi miglioramenti lo rendano un po’ più popolare tra i miei amici, colleghi e conoscenti. Solo una quantità alta degli utenti attivi rende i siti del genere realmente utili e interessanti.

P.S.: a tutti coloro che non utilizzano (o utilizzano poco) il sito in questione comunico che pure io periodicamente ricevo delle proposte di collaborazione dalle persone che mi trovano proprio lì.


Brexit accademico

Era troppo prevedibile: gli studenti universitari hanno già iniziato a chiedere di poter scrivere la tesi di laurea sugli effetti del Brexit. Non ridevo tanto dalla primavera del 2006, quando un mio conoscente (ora assessore milanese di fatto al secondo mandato) scrisse la tesi sulla «rivoluzione arancione» ucraina basandosi su una buona quantità di libri belli voluminosi.

Ma che cazzo di tesi volete fare se non si sa ancora se, quando, come e per quanto tempo avverrà il vero Brexit? E, soprattutto, quali effetti volete analizzare se:

a) alla vera uscita della Gran Bretagna dall’UE mancano minimo due anni;

b) la Gran Bretagna è stata un membro dell’UE a regime molto ridotto; e

c) dato che dovrà necessariamente trattarsi delle vostre fantasie, perché avete aspettato proprio questo momento storico per scegliere un argomento del genere?

Ricordatevi che la maggior parte degli effetti a cui assistiamo in questi giorni sono più di carattere politico ed economico. Consiglierei di aspettare la riscrittura dei 177 accordi commerciali tra la Gran Bretagna e l’UE: il vero show giuridico e diplomatico sarà proprio lì. Sarà, secondo le mie previsioni, una delle migliori illustrazioni della frase più citata de «Il Gattopardo».

P.S.: a settembre spero di sapere la quantità precisa dei progetti di ricerca in materia del brexit presentati per le scuole di dottorato.


Problemi al lavoro

Ecco, oggi ho trovato per voi ben due esempi che confermano: il 1 maggio deve essere un giorno lavorativo. I magistrati, perlomeno, avrebbero potuto lavorare per farci leggere queste due bellissime notizie non oggi ma due giorni fa.

La notizia N1: un francese ha citato in giudizio l’ex datore di lavoro per aver sofferto la noiosità della propria mansione. Boh, non ho mai né letto né sentito di un lavoro tanto interessante da non lasciare spazio ad altre cose nella testa del lavoratore. Io stesso non ho ancora fatto un lavoro che non abbia compreso delle grosse quantità di operazioni monotone. Quindi ho capito una cosa importante: un lavoro insopportabile va semplicemente cambiato. Chi non cambia, ha paura che dall’altra parte lo facciano lavorare di più. Chi cita in giudizio il datore di lavoro per il «lavoro noioso», spera di ottenere le risorse per non lavorare proprio.

La notizia N2: nel frattempo, in Italia la Cassazione decide che «rubare per fame non è reato». Nel sistema giuridico occidentale contemporaneo, purtroppo, un giudice non può essere chiamato a esprimersi su una questione fondamentale: è normale condurre uno stile di vita che non permette di sostenere nemmeno le spese più elementari? E quel stile di vita che porta a perdere tutto? Insomma, è normale non fare proprio un cazzo di sensato nella vita?


Primo maggio

Un giorno diventerò il Capo di uno Stato, ma non so ancora di quale (non escludo l’opzione di fondarne uno appositamente per me). So di certo, però, che una delle mie prime azioni sarà quella di imporre una importantissima modifica costituzionale. Addirittura, ho già preparato il testo:

La Repubblica X è fondata sul lavoro, quindi ognuno è libero di lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza ferie, festivi, ponti e mezzegiornate.

Quando la maggioranza dei miei sudditi comprenderà il vero senso della sopracitata legge costituzionale, lo Stato da me diretto diventerà l’economia più forte del mondo. Ma, considerando la quantità di scarafaggi colorati che abitano i cervelli degli occidentali, suppongo che mi tocca a diventare il Presidente della Cina o del Singapore: da quelle parti hanno già capito tutto.

In più, insisto sulla mia vecchia idea che il 1° maggio debba essere sempre una giornata lavorativa, anche quando cade di domenica. E, magari, pure con dei carichi lavorativi più pesanti del solito. Altrimenti che Festa del Lavoro è? Il 1° maggio festivo è un ossimoro, non una festa.

La sera del 1° maggio, poi, usciti stanchi morti dal lavoro, tutti i lavoratori propensi a manifestare in piazza per i propri diritti dovrebbero sostenere ad alta voce la mia proposta di legge esposta poco sopra. Perché il riposo obbligatorio non sarà mai tanto bello quanto quello fatto per scelta propria.

Buon 1° maggio a tutti.