L’artista giapponese Tatsuya Tanaka crea delle interessanti miniature partendo da diversi oggetti più o meno piccoli, ma sempre tipici della nostra vita quotidiana. E poi, ogni giorno pubblica sull’Instagram una delle proprie opere.
In questa sede pubblico solo alcuni esempi:
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L’archivio del tag «instagram»
Non so se qualcuno degli utenti interessati se ne sia accorto, ma l’altro ieri è uscita una versione della app Instagram per l’Android: l’Instagram Lite. Questa ultima pesa solo 2 megabyte contro i 30 della versione «normale» e ha quasi tutte le funzionalità normali: per ora (e solo per ora) mancano solo la pubblicità, gli acquisti e la crittografia end-to-end. L’Instagram Lite sarebbe già disponibile su Google Play in 170 Paesi.
Cosa significa tutto questo? Significa che Facebook si è «inventato» un nuovo modo di pubblicare le nuove versioni delle app. È evidente, infatti, che in un futuro non particolarmente lontano non avrà molto senso mantenere due versioni della stessa app praticamente identiche. Quindi a un certo punto Instagram Lite cambierà il nome in Instagram e si installerà sui telefoni degli utenti senza alcun sforzo fatto da essi.
Avrebbe senso, a questo punto, installare già ora l’Instagram Lite? No, a meno che non vogliate partecipare gratuitamente ai test della nuova versione.
Oppure siete messi tanto male da dover preoccuparsi di ogni megabyte di spazio sul vostro telefono?
Questo post è solo una piccola triste constatazione del fatto, dettata dalla abitudine di non lasciare la descrizione delle notizie a metà.
Come da voci circolate sin da subito, la possibilità di utilizzare la vecchia icona dall’Instagram è diventata una zucca è finita dopo un mese esatto, con l’aggiornamento di qualche giorno fa. La nuova icona piatta è tornata:
Nella vita succedono delle cose infinitamente più gravi, ma io sono comunque un po’ dispiaciuto anche per questo evento «tecnologico».
In occasione dei suoi primi dieci anni, l’Instagram ha deciso di regalare ai propri utenti la possibilità di cambiare l’icona della app stessa. Tra le altre, è possibile scegliere anche l’icona classica: quella con la Polaroid.
Pare che l’opzione sia disponibile non per tutti gli utenti e duri solo per il mese di ottobre, ma io vi racconto comunque come funziona.
Sulla app aggiornata all’ultima versione bisogna andare sulle impostazioni…
… «trascinare» lo schermo verso il basso con una certa Continuare la lettura di questo post »
Il 17 luglio l’Instagram aveva annunciato i test dell’oscuramento del numero totale dei like per ogni foto pubblicata. I test erano stati condotti su alcuni account in Australia, Brasile, Canada, Irlanda, Italia, Giappone e Nuova Zelanda. La settimana scorsa, invece, tale innovazione è diventata definitiva per gli utenti di tutto il mondo. È possibile continuare a mettere i like («mi piace»), ma la loro quantità non viene più indicata: si vede un nome e «altri» anonimi non calcolabili.
Lo stesso vale per le foto proprie:
L’Instagram aveva già a luglio dichiarato: «Vogliamo che i vostri amici si focalizzino sulle foto e sui video che condividete, non sulla quantità dei like ottenuti».
La spiegazione reale è però molto più banale. Il Facebook (proprietario dell’Instagram) guadagna da anni con la pubblicità target ed è totalmente disinteressato alle problematiche degli influencer (utenti popolari) capaci di guadagnare con i propri post pubblicitari. Anzi, non sapendo come «tassare» i guadagni dei propri utenti, il Facebook vorrebbe mantenere il monopolio della pubblicità. Di conseguenza, ha finalmente deciso di ostacolare l’individuazione facile delle persone popolari alle quali le aziende terze possano proporre contratti pubblicitari.
Il 27 settembre la sperimentazione della stessa misura (l’oscuramento della quantità delle reazioni: like e altri) è partita pure su Facebook. Ma per ora solo in Australia.
Insomma, d’ora in poi le persone intenzionate a guadagnare con l’Instagram e il Facebook saranno costrette, periodicamente, a pubblicare manualmente le statistiche dei propri account. Un po’ come i proprietari dei siti tradizionali che non hanno la possibilità di creare l’accesso libero ai dati statistici di Google Analytics.
La consultazione delle statistiche dei propri account è sicuramente un argomento già ben noto alle persone interessate all’argomento. Per tutti gli altri, prima o poi, scriverò una guida completa.
P.S.: cari lettori, non siate tirchi come Mark!
Sono veramente inimmaginabili le motivazioni che spingono gli sviluppatori dell’Instagram a mantenerlo a un livello tecnico così basso. L’app è piena di difetti che diventano evidenti anche un utente non esperto già in occasione del primo utilizzo.
Altrettanto incomprensibili sono le motivazioni di quegli utenti che promettono ai propri lettori un testo lungo e potenzialmente interessante nascosto sotto il link «more»…
… ma che in realtà lo usano solo per nascondere Continuare la lettura di questo post »
Molto probabilmente ve ne siete accorti anche voi: molto spesso gli aggiornamenti evidenti delle varie applicazioni che avete sul telefono riguardano esclusivamente lo spostamento delle icone da una parte all’altra o il cambiamento di alcuni colori.
Tali «aggiornamenti» non sempre appaiono sensati; molto spesso ci fanno impiegare una quantità spropositata del tempo per ritrovare le funzioni abituali della applicazione. Uno degli esempi concreti più eclatanti è la recente versione dell’Instagram. Al posto del vecchio menu è stata introdotta la barra con cinque piccole icone in alto. E io ci avevo impiegato un bel di tempo per capire che il comando «esci» si trova ora sotto i tre pinti a destra: la relativa icona è talmente piccola che inizialmente non riuscivo a centrarla bene con il dito (e di conseguenza essa mi sembrava non funzionante).
Insomma, pure l’Instagram ci ricorda che aggiornamento non è sinonimo di miglioramento.
Come molto probabilmente sapete, l’Instagram consente di pubblicare le foto e i video esclusivamente dallo smartphone. Si tratta di una scelta tecnica piuttosto stupida: non ha senso escludere le persone che sono più comode a gestire la propria vita digitale pubblica dal computer solo perché una notevole quota del traffico ha migrato verso il mobile. Ma per fortuna viviamo in una economia sviluppata: la stupidità di un produttore è una buona occasione per tanti altri.
Quindi io ho cominciato a cercare, a un certo punto, chi è riuscito a creare la soluzione migliore al problema appena descritto. Pare che il risultato sia stato positivo: l’applicazione gratuita e funzionale per postare sull’Instagram dal computer si trova sul Windows Store e si chiama Upload for Instagram.
Dato che è semplicissima nella installazione e nell’utilizzo, la consiglio a tutti gli interessati.
L’unica stranezza della applicazione è la necessità di lasciare minima la larghezza della sua finestra: solo in tale caso il vostro computer «penserà» di essere uno smartphone.
P.S.: il mio Instagram.
Quella di inizio gennaio non era esattamente una promessa, ma dopo averci pensato bene mi sono deciso di iscrivermi su Instagram.
Infatti, da tempo sentivo il bisogno di uno spazio per pubblicare dei brevi messaggi stupidi sul mondo circostante. Eccolo: https://www.instagram.com/eugigufo/
Chi vuole, mi segua pure.