Mancano appena due giorni alla festa più allegra dell’anno, quindi dobbiamo prepararci ad affrontarla con tutti i mezzi possibili e immaginabili. Anche con la musica adatta…
Per esempio, potremmo ascoltare qualche composizione legata al tema della danza macabra… Dopo alcuni ragionamenti – in realtà non particolarmente intensi – sono giunto alla conclusione che non è necessario tentare di essere troppo originale: posso far (ri)ascoltare la «Homo fugit velut umbra». Si tratta di una delle opere musicali più datate sull’argomento; non si ha una assoluta certezza sul nome del suo reale autore, quindi viene attribuita al compositore italiano del XVII secolo Stefano Landi. L’interpretazione a noi contemporanea più nota e citata è quella di Marco Beasley accompagnato dal «gruppo» l’Arpeggiata:
Non è male, sicuramente meglio di tante altre versioni che mi è capitato di sentire, ma troppo facilmente riesco a immaginarla cantare da qualcuno che ha più voce.
Sto ancora cercando l’interpretazione ideale per i miei gusti (sperando che esista da qualche parte) e nel frattempo aggiungo al presente post musicale, in qualità del tradizionale secondo brano, una composizione per l’orchestra abbastanza famosa.
Infatti, ho pesato di ricordarvi il poema sinfonico «Danse macabre» composto nel 1874 dal compositore francese Camille Saint-Saëns. In particolare, Saint-Saëns si ispirò alla poesia «Égalité-Fraternité» (del poeta Henri Cazalis), nella quale viene descritta la danza degli scheletri al cimitero accompagnata dal battito dei tacchi e dal suono del violino eseguiti dalla Morte. Il compositore ha tradotto la poesia in musica creando una sorta di dialogo tra il violino solista (su cui la Morte suona un valzer) e lo xilofono (che simboleggia il suono delle ossa di scheletri danzanti), accompagnato da violoncelli e contrabbassi, che suonano sempre più forte.
Ecco, per oggi è andata così. Buon Ciaowindows a tutti.
L’archivio del tag «halloween»
Una delle numerosissime serie di foto scattate a Yuri Gagarin poco dopo il suo ritorno dallo spazio può essere riassunta con questa immagine:
È inutile ricordare che il volo avvenne il 12 aprile 1961. È invece utile ricordare che la suddetta foto ritrae Gagarin, Nikita Chruščëv (lo vediamo a destra di Gagarin) e alcuni altri gerarchi sovietici che salutano la parata di festa dal mausoleo di Lenin in piazza Rossa… Ma sopra l’ingresso del mausoleo è visibile anche un altro cognome oltre a quello di Lenin: c’è pure quello di Stalin. Il corpo di quest’ultimo è stato «espulso» e seppellito più tardi, la notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre del 1961 (quello fu l’unico – ma veramente geniale – festeggiamento del Halloween nell’URSS: il corpo imbalsamato di Stalin uscì in un luogo pubblico!).
Ecco: con l’avanzare della condanna ufficiosa della politica di Stalin, a molte foto come quella che apre il presente post è stata tagliata la parte inferiore (quella con il cognome di Stalin). Mentre dopo la destituzione di Chruščëv la figura di Gagarin è stata liberata pure dalla sua vicinanza politicamente scomoda.
Di conseguenza, la maggioranza delle persone relativamente giovani conosce solo le versioni ritagliate delle foto ufficiali di Gagarin appena tornato.
P.S.: il funerale di Stalin – già morto da oltre otto anni – avvenuto la notte del Halloween è un altro, divertentissimo, argomento che descriverò in un modo dettagliato più avanti. Forse tra un anno esatto…
Ho letto che all’inizio di ottobre negli uffici del Google sono già iniziati i preparativi per il Halloween. Il 2 ottobre la dipendente Dana Fried ha pubblicato la foto di una curiosa installazione, posizionata nel foyer dell’ufficio di Seattle:
Not sure whether spooky or just sad? pic.twitter.com/E8uvavkuQf
— Dana Fried 🔜 Big Bad Con (@leftoblique) 2 ottobre 2019
Google, purtroppo, è tristemente noto anche per la tendenza di uccidere con le proprie mani tutti i propri servizi. E, soprattutto, farlo indipendentemente dalla loro popolarità e potenzialità economica. Google Reader e Picassa, per esempio, mancano tantissimo anche a me. Quindi spero che quel «cimitero» umoristico faccia anche riflettere un po’ ai manager… Se vanno avanti così, prima o poi troveranno opportuno chiudere pure il Gmail.
Ai più curiosi, smemorati, poco informati, troppo giovani o semplicemente spensierati ricordo dell’esistenza del cimitero virtuale dei servizi Google. Andate a visitarlo per farvi una idea sulla entità sterminio.
L’inglese Tom Pearcy ha navigato per 480 metri su una zucca di 619 kg. Secondo me merita di essere registrato sul Guinness Book of Records almeno per la grande originalità nel affrontare i preparativi alla nota festa.
Quale potrebbe essere la zucca migliore del 2018? Ecco una delle validissime candidate, tanto spaventosa da essere repugnante:
A questo punto ricordiamoci pure di quella di due anni fa…
La speranza è l’ultima a essere sepolta morire, vero?
Il 15 novembre 1843 è stata brevettata l’invenzione dell’americano Christian Henry Eisenbrandt (Baltimore, Stato di Maryland): una bara apribile da dentro per i casi di «dubbi sulla morte avvenuta». Immaginate una processione funebre, il cui regolare svolgimento viene improvvisamente interrotto dalla apertura della bara e l’uscita del defunto…
Per dei ovvi motivi di natura logica e giuridica il festeggiamento di Halloween non è mai stato brevettato. Il primo festeggiamento pubblico registrato risale però al 1895 (in Scozia): 52 anni dopo la registrazione del brevetto di cui sopra. Di conseguenza, auguro a tutti di non sottovalutare le invenzioni assurde. Ragionandoci bene su alcune di esse, è possibile creare degli eventi popolari (e, dunque, redditizi). Basta solo un po’ di fantasia.
Buon Halloween a tutti!
P.S.: la tafofobia è più diffusa di quanto potessimo pensare, ne soffrirono anche molti personaggi famosi distintesi per alti meriti intellettuali (per esempio Alfred Nobel, Wilkie Collins, Nikolaj Gogol e Arthur Schopenhauer). Al giorno d’oggi, però, è fisicamente impossibile essere sepolti e/o cremati vivi perché lo stato di morte viene accertato con l’autopsia. Quindi al massimo morite per quest’ultima, ahahahaha!