Due giorni fa, l’8 dicembre, il musicista statunitense Gregg Allman avrebbe compiuto 75 anni. Potrebbe essere una buona occasione per pubblicare, finalmente, qualche sua canzone non troppo commerciale ma qualitativamente più rappresentativa (mi ero già promesso di farlo in occasione del post precedente dedicatogli).
La prima canzone di oggi potrebbe essere la versione di Gregg della «Come And Go Blues» (dall’album «Playin’ Up a Storm» del 1977):
E poi ho pensato di aggiungere il brano strumentale «Matthew’s Arrival» (sempre dallo stesso album):
Secondo i miei gusti personali, questa volta è andata un po’ meglio.
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Gregg Allman è prevalentemente noto come membro del gruppo The Allman Brothers Band (fondato con il fratello Duane), dove ha ricoperto il ruolo del cantante e del tastierista. Il gruppo aveva ottenuto un buon successo e lo stesso può essere detto anche di Gregg Allman da solista. In questo ultimo caso, in particolare, la musica di Gregg sembra essere di una stilistica più universalmente apprezzata – rispetto al gruppo – senza spesso perdere molto di qualità.
Ma, avendo riflettuto per un po’ di tempo sull’argomento, ho pensato di «far debuttare» Gregg Allman nella mia rubrica musicale proprio con delle canzoni stilisticamente potenzialmente più popolari.
Per esempio, la canzone di Gregg Allman solista più riuscita dal punto di vista commerciale è la «I’m No Angel» (dall’album «I’m No Angel» del 1987):
Dallo stesso album potrei selezionare la canzone «Evidence of Love» che spiega, secondo me, il successo commerciale del disco intero:
In ogni caso, penso di poter ancora tornare in futuro alla musica di Gregg Allman.