Ieri, il sabato 13 maggio, si è svolta a Kiev la finale dell’Eurovision Song Contest 2017. Il concorso musicale in questione mi interessa pochissimo a causa di un livello medio bassissimo dei partecipanti e dei generi musicali che nella maggioranza dei casi non promettono molto. Inoltre, si tratta di un concorso che è sempre (o quasi) stato politicizzato. Quest’anno, per esempio, la Russia ha fatto di tutto per non parteciparvi e non essere dunque umigliata – almento nel senso musicale – sul territorio ucriano.
Ma la mia intenzione era quella di parlare della musica.
Nel 2010 una banda dei burocrati russi impazziti decise di mandare alla edizione dell’Eurovisione di quell’anno un cantante bravo. (Tento un paragone estremo: immaginate Einstein che va a fare le olimpiadi di matematica tra i scolari). In qualità del rappresentante della Russia fu scelto Petr Nalich, un cantante russo di origini jugoslave diventato molto noto nel 2007. Non vinse il concorso (a valutre c’era la gente abituata ad altri standard musicali), ma merita di essere conosciuto anche in Occidente.
Oggi pubblico ben cinque (brevi!) video con le sue canzoni in varie lingue.
La canzone «Gitar» con la quale divenne famoso sul web (il testo non ha molto senso):
Mentre il senso di questa dovrebbe esservi già noto:
La canzone «Il mare» è in russo:
«Sticky Lover»:
«Il pleut toujours»:
Con questa chiudiamo la puntata odierna dedicata alla musica russa.