Non so se lo sapevate (se non lo sapevate, non importa), ma la scorsa settimana la città russa Kazan ha ospitato – il 10 e 11 giugno – il II Forum internazionale dei ministri dell’Istruzione chiamato «Dare forma al futuro», al quale «hanno partecipato oltre 100 delegati e più di 40 Paesi, tra cui rappresentanti di Stati asiatici, africani e latinoamericani, BRICS e Stati membri della CSI». L’organizzazione di un forum del genere nella Russia odierna, dove gli scienziati sono regolarmente accusati di spionaggio per il semplice fatto di collaborare o comunicare con i colleghi esteri, sembra già una barzelletta. Ma ci sono altri dettagli non meno ridicoli.
Per esempio: al Forum erano presenti dei Talebani! Conoscete l’atteggiamento dei Talebani nei confronti dell’istruzione, vero? Tra parentesi: (tra l’altro, nella Russia moderna ci sono anche molte persone vicine alle autorità che dicono apertamente che le donne non devono pensare all’istruzione e alla carriera, ma al produrre il maggior numero possibile di figli). Ecco: proprio nel corso del suddetto Forum i talebani si avvicinano a uno degli stand dove una donna sta lavorando con i visitatori, e la «guida» russa che accompagna i talebani caccia via la donna dallo stand per fare in modo che quella non possa offendere i sentimenti dei cari ospiti con il fatto della propria esistenza. È un filmato epocale:
La delegazione talebana, come mi è sembrato, non capisce dove e perché guardare sullo stand, ma questo è un argomento a parte.
L’archivio del tag «donne»
L’8 marzo regalate alle donne i tulipani:
Solo le migliori capiranno!
Quindi ci guadagnate pure voi slezionando quelle giuste ahahaha
Ovviamente, faccio gli auguri a tutte le lettrici!
Nel 1973 gli Stati arabi annunciarono l’interruzione delle forniture di petrolio all’Occidente in risposta al sostegno di quest’ultimo all’Israele nella guerra dello Yom Kippur… No, non volevo cercare o inventare delle analogie storiche recenti più o meno deboli. Volevo solo scrivere dei fatti del 1973: in conseguenza alla decisione araba il prezzo del petrolio quadruplicò, passando dai tre ai dodici dollari al barile. La «crisi del petrolio» ebbe una serie di conseguenze inattese: le piccole auto giapponesi iniziarono a vendere bene negli USA, l’URSS aumentò drasticamente le forniture del petrolio all’Europa (questa fortuna economica è stata buttata nel cesso quasi cinquant’anni dopo), gli americani crearono la Strategie Petrolium Reserve, la Francia iniziò a costruire rapidamente le centrali nucleari etc….
Nella Casa Bianca fino a quel momento vigeva il divieto per le donne lavoratrici di indossare i pantaloni: erano ammesse solo le gonne. Ma dato che a causa della crisi energetica la temperatura nell’edificio era stata abbassata di qualche grado, il divieto era stato cancellato. Proprio grazie agli arabi!
Approfittando della data odierna, auguro a tutte le lettrici di trovare tanta fortuna anche nelle situazioni quotidiane più difficili.
Per molti anni ho vissuto con la certezza di saper stabilire se una macchina sia stata parcheggiata da un uomo o da una donna…
Ma poi, a un certo punto, mi sono accorto che il genere non è l’unico fattore da prendere in considerazione.
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La capitana (capitana? boh…) egiziana Marwa Elselehdar era stata ingiustamente accusata — in uno dei numerosissimi fake che girano sull’internet — di essere la responsabile del ben noto incedente nel canale di Suez.
Esiste qualche motivo di parlarne? Sì, ce n’è almeno uno: ho finalmente scoperto (come, suppongo, tantissime altre persone) che nel mondo esistono le navi capitanate dalle donne. Al giorno d’oggi questa potrebbe essere ritenuta una cosa normalissima, ma io, per qualche strano motivo, non ci avevo mai pensato prima.
Di conseguenza, devo constatare che pure un fake può rivelarsi utile allargando gli orizzonti della mente.
Aspetto di scoprire che da qualche parte in Europa esiste realmente una donna camionista o una donna muratore (non mi azzardo a inventare le versioni femminili di certe parole).
Nel 1384 Edvige, la figlia undicenne del re d’Ungheria Luigi I il Grande, fu proclamata re della Polonia. Infatti, in base alla legge la Polonia poté essere governata solo da un re, ma da nessuna parte fu scritto che il titolo del re possa appartenere solo a un maschio.
Facendo gli auguri a tutte le lettrici, vorrei ricordare che la libertà e la parità iniziano sempre nelle teste, compresa la propria.
Dalla storia della scienza conosciamo molti esempi delle scoperte importantissime fatte «per sbaglio», come se fossero degli effetti collaterali delle ricerche sugli argomenti ben diversi.
Pure a me, qualche volta, capita di fare delle scoperte interessanti mentre cerco ben altro. Nei giorni scorsi, per esempio, in una delle mie ricerche bibliografiche è comparsa la foto di questa piena di informazioni utilissime su come affascinare una donna:
Si tratta di una delle 158 pagine del libro «The Complete Book of Magic and Witchcraft» di Kathryn Paulsen. L’edizione del 1970 – l’unica trovata su Amazon – è un po’ costosa, ma conosco delle persone che sarebbero disposte a pagare anche il triplo per accedere alle conoscenze come quelle citate poco sopra.
Gli interessati si affrettino!
Qualche tempo fa ho avuto l’idea di una app utilissima per gli uomini. Essa dovrebbe funzionare nel seguente modo: si va in bagno con lo smartphone (di solito non lo fate, vero?), si apre l’app, con la fotocamera si inquadrano gli oggetti disposti sui vari ripiani/mobili, sullo schermo del telefono appaiono le spiegazioni scritte in parole semplici sulla destinazione di quegli oggetti. Per esempio: «il barattolo № 1 è una sostanza contro le rughe; il barattolo № 2 è una sostanza contro un altro tipo di rughe; […] il tubetto № 139 è una sostanza contro un altro tipo ancora di rughe. No, non esiste una sostanza universale». Etc. etc..
Così il mondo che circonda gli uomini avrà un grande mistero in meno.
Regalo l’idea alle persone capaci e non pigre. Ovviamente, se una app del genere non dovesse già esistere.
Molto probabilmente vi è capitato di notare una differenza sistemica (solo per non dire «sessista») tra l’abbigliamento maschile e quello femminile.
Sui vestiti maschili i buttoni sono a destra e su quelli femminili a sinistra.
Esiste una spiegazione storica a questo fenomeno. I primi buttoni comparsi in Europa erano in sostanza una simbiosi tra un buttone e un gioiello. Di conseguenza, potevano permetterselo solo le persone ricche. Le signore ricche, in particolare, non si vestivano da sole: lo facevano con l’aiuto delle serve. E siccome la maggioranza delle persone hanno la mano destra più operativa (sono destri), sui vestiti femminili i buttoni si fissavano a sinistra esclusivamente per la comodità delle serve. In sostanza, è stata la servitù a influire la moda per secoli in avanti.
Però non riesco a capire perché tale tradizione venga mantenuta tuttora.
Come non so perché le femministe non si lamentino di questa «disparità». Perché loro si vestono da uomini o perché in realtà sono poco attente al mondo circostante?
Con una storia realistica come questa possono essere pubblicizzate molte cose, non solo il cioccolato:
Ma forse voi lo sapevate già.