A febbraio la BBC ha iniziato a utilizzare — per alcuni suoi progetti — il proprio nuovo logo. Il fatto divertente, però, è: la gente se n’è accorta solo ora. E la stampa scandalistica si è pure lamentata per il prezzo non ufficialmente noto, ma apparentemente «alto».
Non so perché si lamentino: il buon re-design è sempre quello che porta qualcosa di nuovo senza stravolgere le abitudini degli utenti, quindi paghino pure bene quelli che riescono a rispettare il principio.
(Non sono un contribuente britannico, quindi per me è facile dirlo, ahahaha)
P.S.: se vi state ancora chiedendo quale sia la versione nuova del logo, vi risparmio un po’ di forze per le imprese più importanti. È quello della seconda riga.
L’archivio del tag «design»
Sono anni che mi dimentico di scriverlo, ma è sempre meglio tardi che mai…
Nella industria automobilistica persiste da decenni una tradizione triste: alcuni modelli prodotti per molti anni o decenni col tempo peggiorano almeno dal punto di vista estetico.
L’esempio più estremo è la Nissan Micra che inizialmente era una macchina normale (per i suoi tempi), poi è diventata una macchina mostruosa e dopo ancora è diventata una macchina esteticamente anonima, mediocre.
Oppure possiamo ricordare la Jeep Cherokee che da un fuoristrada un po’ grezzo ma serio si è trasformata Continuare la lettura di questo post »
Non tutti sanno (oppure non si ricordano?) che è molto facile scegliere lo spazzolino da denti ideale. Esso ha il raschietto per la lingua sul lato «posteriore». Ecco un esempio:
Fateci caso a questo aspetto la prossima volta che andate a comprare uno spazzolino nuovo.
P.S.: chi ve lo avrebbe mai raccontato se non io?
È noto più o meno a tutti che i produttori del cioccolato non sanno imballare correttamente i propri prodotti. A me sembra evidente che una tavoletta di cioccolato debba essere posata in modo da permettere di vedere i rettangoli (con gli eventuali rilievi grafici) subito dopo l’apertura della busta. Sulla pratica, però, le tavolette sono sempre «rovesciate»: quando apri la busta, vedi la base piatta.
Non ci vuole molto a impostare diversamente i macchinari di confezionamento, ma per qualche motivo strano nessun produttore lo ha ancora fatto.
E poi esiste un altro grande mistero legato al confezionamento che è diventato particolarmente rilevante ai tempi del coronavirus.
Se tu, caro lettore, sei un minorenne o una persona particolarmente sensibile, interrompi la lettura di questo post. Faresti meglio a leggere qualcosa su, che ne so, Venezia o le targhe automobilistiche.
Bene. Continuare la lettura di questo post »
Tutti prendono in giro l’aspetto estetico del «pick-up futuristico» Tesla Cybertruck presentato da Elon Musk.
Io, da parte mia, inizialmente non avevo l’intenzione di farlo: i criteri del bello e/o del ridicolo variano da persona a persona. Ma poi mi sono ricordato della Lada Sputnik Vaz-21099…
E non mi sono trattenuto.
In passato tutti gli oggetti avevano delle forme tipiche facilmente riconoscibili. Talmente riconoscibili che le loro sagome erano pronte a diventare dei pittogrammi.
Oggi, invece, quasi tutti gli oggetti si sono trasformati in due forme primitive: un rettangolo e un proiettile.
Prima c’erano una locomotiva, una nave, una automobile – ora c’è un proiettile.
Prima c’erano un telefono, un televisore, un computer – ora c’è un rettangolo.
Al giorno d’oggi è quasi impossibile creare una icona grafica di un oggetto moderno perché le sagome uniche e inconfondibili non esistono più.
Questo è uno dei motivi per i quali, per esempio, gli sviluppatori del software utilizzano ancora l’icona di un floppy disk per l’azione di salvataggio dei file (anche se molti utenti giovani non hanno mai visto dal vivo un «dischetto»). Ma ogni qualvolta ci sia la necessità di rappresentare qualche oggetto moderno o una azione meno radicata nella coscienza delle persone, si va incontro a delle grosse difficoltà. Ricordiamolo prima di chiedere «che penis hanno disegnato qui?!».
Lo avrete notato anche voi. Quando due proprietari di cani che non si conoscono (intendo i proprietari) si incontrano per strada, chiedono ad alta voce e da una buona distanza: «Maschio o femmina?» Succede tutti i giorni in tutto il mondo.
È veramente strano che non si sia ancora diffuso un sistema di comunicazione visibile universale e istantanea. Per esempio, quel sistema può basarsi sull’uso dei collari di colori diversi: il collare rosa indica una femmina, quello azzurro un maschio, quello rosso il ciclo estrale.
Non sarebbe una forma noiosa di uniformazione di tutto e di tutti perché gli aspetti diverso dal colore distinguibile e prestabilito possono essere personalizzati in qualsiasi modo.
Una delle parole del titolo era inizialmente diversa, ma poi ho deciso di moderarmi.
Davanti all’ingresso della stazione ferroviaria «di Finlandia» di San Pietroburgo sorge un monumento a Vladimir Lenin. È stato realizzato nel 1926 dallo scultore Sergey Evseev e dagli architetti Schuko e Gelfreykh in memoria del discorso tenuto in questa piazza la tarda sera del 3 aprile 1917 da Lenin (appena sceso dal treno, di ritorno dall’esilio via Finlandia appunto). Il monumento è alto circa 10 metri.
La mattina del 1 aprile 2009 il monumento è stato danneggiato da una esplosione (atto vandalico): il diametro del buco era di circa un metro. Ma la cosa più importante è l’aspetto poco decente del risultato:
Non so perché questo vecchio fatto di cronaca mi sia venuto in mente dopo la visione di una nuova «immagine scioccante» sul pacchetto di sigarette appena comprato… Continuare la lettura di questo post »
Il nuovo paragrafo di Inerario (§ 10) è dedicato a uno degli aspetti della creazione dei siti web responsive: le dimensioni degli schermi da prendere in considerazione.
http://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo10/
Se, un giorno, l’Apple deciderà di creare uno smartphone triangolare, gli altri produttori la seguiranno.