Le scoperte relativamente recenti hanno confermato l’esistenza dell’acqua su Marte. Di conseguenza, si potrebbe girare un film (riservando pure dei ruoli a Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone), il quale ci racconterà che il genere umano sarebbe in realtà nato su Marte, ma avrebbe rovinato l’ecosistema locale fino al punto da dover inviare gli ultimi due giovani sani rimasti a colonizzare uno dei pianeti vicini. Farlo nella speranza, appunto, che la razza umana riesca a «ricominciare da zero» in un mondo migliore. Ma i due giovani – supponiamo che si chiamino Adamo ed Eva – sbagliano la procedura di atterraggio (accelerando invece di frenare) e trasformano la propria navicella spaziale in un asteroide che ammazza tutti i dinosauri. La morale del film: la costruzione di un nuovo mondo è iniziata con un nuovo disastro ambientale…
Conoscete un regista capace di realizzare questa idea?
Di questi tempi potrebbe diventare un film da Oscar.
L’archivio del tag «clima»
Non so se tutti si siano accorti di una beffa colossale che gli ecologisti di tutto il mondo hanno subito proprio ora, pochi giorni dopo il COP26.
In sostanza, su Nature – una delle riviste scientifiche più autorevoli del mondo – è stato pubblicato un articolo che illustra i risultati di una interessante ricerca. I mammut si sarebbero estinti non per colpa dell’uomo-cacciatore, ma a causa dei cambiamenti climatici.
Certamente: i problemi della ecologia non vanno sottovalutati. Ma, allo stesso tempo, mi diverte tantissimo l’immagine di certi attivisti i cui cervelli saranno ora andati in corto circuito per lo svanire di uno dei tasselli del sistema semplicistico (a loro tanto comodo) «attività umana – cambiamento climatico».
Ah, se e quando trovate del tempo, leggete pure l’articolo: potrebbe risultarvi interessante indipendentemente dal vostro punto di vista circa il clima.
Sul nostro pianeta un po’ sfortunato c’è un male che non può essere oscurato nemmeno dal f…ssimo covid: la moda del «riscaldamento globale». È un fenomeno ciclico che, a differenza della ecologia, non ha mai mostrato una correlazione con l’attività umana (anche perché i fenomeni ciclici sono iniziati miliardi di anni fa). Però fornisce un lavoro sicuro a una notevole quantità di «esperti» e «attivisti».
Avendo passato molto tempo a casa negli ultimi mesi, sono pure riusciti a scrivere un rapporto di circa mille trecento pagine sul loro argomento preferito.
Ma io, intanto, sto valutando l’opzione di scommettere dei soldi su un evento secondo me inevitabile: entro dieci anni il tema del riscaldamento globale farà la stessa fine dei famosi «buchi nell’ozono». Ve li ricordate? Quando ne avete sentito parlare l’ultima volta? È passata la moda…
Ma, purtroppo, al posto della moda dimenticata ne arriva sempre una nuova.
Purtroppo, i mass media di tutto il mondo da sempre trascurano lo sciopero perenne degli «studenti» contro lo studio. Quello sciopero che non permette alle persone di scoprire, per esempio, la ciclicità dei cambiamenti climatici che in sostanza si verificano a partire dal momento in cui si è formato fisicamente il nostro pianeta.
Essere ignoranti è però molto più facile di essere istruiti.
Essere ignorati e avere la mania di grandezza istallata nel cervello è pure divertente.
Per la mania di grandezza intendo, ovviamente, non l’illusione di essere cagati dai politici, ma la convinzione del fatto che l’uomo sia realmente in grado influire sul clima. In realtà l’uomo può influire sulla ecologia e sotto questo aspetto c’è ancora tantissimo da fare.
Ieri in tante città europee si sono svolte delle manifestazioni «sui cambiamenti climatici». Evidentemente, le grandi messe di utili idioti non capiscono la differenza tra il clima e l’ecologia. E allora io ripeto un mio vecchio post. Anzi, lo ripeto fino alla morte dell’ultimo idiota.
L’unica costante del clima è il suo continuo cambiamento. Nella storia del nostro pianeta i riscaldamenti (ed i raffreddamenti) globali ci sono sempre stati. Vi dirò di più: si alternano in continuazione. Grazie ad uno dei riscaldamenti globali più importanti è stata possibile la nascita della razza umana. Nessuno, nemmeno i verdi più rincoglioniti, ha mai pensato di attribuire all’uomo la colpa del cambiamento che ha portato alla sua nascita. Allo stesso modo, nessuno ha mai detto che l’attività dell’uomo ha portato alla estinzione dei dinosauri.
Nel lungo periodo il ciclo dei cambiamenti climatici ha portato il mutamento della flora e della fauna del nostro pianeta. Inoltre, ha contribuito al mutamento del suo paesaggio. Avreste dovuto scoprire queste Grandi Verità ai tempi di scuola. Si vede che tanta gente preferì dedicarsi alle materie più elevate.
Insomma: i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Ci sono stati anche parecchio tempo prima della comparso degli umani sulla Terra. E, la cosa più importante: gli umani non sono in grado di influire sul clima. Chi pensa diversamente dovrebbe andare da un psichiatra per curare la propria mania di grandezza.
C’è da dire, a questo punto, che l’attività umana influisce fortemente sulla ecologia. Ma in questo caso non quanto siano efficienti gli accordi di portata planetaria. L’ecologia è sempre un problema locale. Per esempio: mentre in Europa continuano a produrre le lampadine a consumo sempre più basso, in Pakistan si fa il bagno nei fiumi come quello della foto seguente (neri, densi e con le bolle).
(l’autore della foto è Ilya Varlamov)
P.S.: secondo i dati statistici facilmente reperibili il periodo caldo chiamato da taluni «il riscaldamento globale» è finito nel 1996.
Ieri a Lima si è conclusa la famosa conferenza sul clima. Quella che avrebbe prodotto il testo da firmare a Parigi nel 2015 (questo, se ho capito bene, dovrebbe sostituire il defunto senza gloria protocollo di Kyoto).
Solitamente non scrivo delle varie riunioni dei buffoni che capitano in giro per il mondo: il mio tempo vale di più. Questa volta, però, faccio una eccezione per ricordarvi: l’unica costante del clima è il suo continuo cambiamento. Nella storia del nostro pianeta i riscaldamenti (ed i raffreddamenti) globali ci sono sempre stati. Grazie ad uno dei riscaldamenti globali più importanti è stata possibile la nascita della razza umana. Nessuno, nemmeno i verdi più rincoglioniti, ha mai pensato di attribuire all’uomo la colpa del cambiamento che ha portato alla sua nascita. Allo stesso modo, nessuno ha mai detto che l’attività dell’uomo ha portato alla estinzione dei dinosauri.
Insomma: i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Ci sono stati anche parecchio tempo prima della comparso degli umani sulla Terra. E, la cosa più importante: gli umani non sono in grado di influire sul clima. Chi pensa diversamente dovrebbe andare da un psichiatra per curare la propria mania di grandezza.
C’è da dire, a questo punto, che l’attività umana influisce fortemente sulla ecologia. Ma in questo caso non quanto siano efficienti gli accordi di portata planetaria. L’ecologia è sempre un problema locale. Per esempio: mentre in Europa continuano a produrre le lampadine a consumo sempre più basso, in Pakistan si fa il bagno nei fiumi come quello della foto seguente (neri, densi e con le bolle).
(l’autore della foto è Ilya Varlamov)
P.S.: secondo i dati statistici facilmente reperibili il periodo caldo chiamato da taluni «il riscaldamento globale» è finito nel 1996.