Un anno fa, raccontando la storia della figura del Babbo Natale, avevo specificato che in Russia il suo collega Ded Moroz mette i regali sott’albero la notte del Capodanno e non per il Natale. Tradizionalmente, infatti, il Capodanno è una grande festa familiare per la maggioranza dei russi (come il Natale in Occidente), mentre il Natale ortodosso si caratterizza da due aspetti importanti:
1) viene festeggiato solo dalle persone religiose (quindi gli altri non sono costretti a fingere di esserlo per non essere esclusi dalla grande festa invernale);
2) non è una festa «commercializzata» (quindi a differenza dell’Occidente in generale e dell’Italia in particolare, i religiosi non hanno un motivo per lamentarsi almeno della corsa ai regali), perché i regali, appunto, si fanno per il Capodanno.
Ebbene, quest’anno sono quasi riuscito a raggiungere lo zen: di tutti i regali che pianifico di fare per il Capodanno (ma anche di quelli che ho già fatto per il Natale in Italia), solo uno ne ho comprato in un negozio offline. Per il 2018 prometto di fare il bravo e portare al 100% la quota degli acquisti online.
In effetti, non capisco l’attaccamento di così tante persone ai negozi fisici: questi ultimi hanno i prezzi più alti, la scelta meno ampia e rubano un sacco di tempo all’acquirente (calcolate il tempo per gli spostamenti da un negozio fisico all’altro nella ricerca dell’oggetto giusto, per l’ascolto del comesso fastidioso che sta cercando di farvi comprare una cosa che non vi serve, per le file alla cassa e per il rispetto degli orari di apertura).
Abbastanza presto, già nel corso della nostra vita, i negozi fisici però moriranno, come stanno già morendo le agenzie di viaggio o i giornali cartacei, o come sono già morti i dizionari stampati.
Amen
L’archivio del tag «capodanno»
Come da tradizione, il primo video domenicale dell’anno è quello del messaggio del presidente russo Vladimir Putin per l’anno nuovo. Non perché voglio sembrare un fan di questo funzionario (non lo sono!), ma perché il contenuto di un discorso del genere è un importantissimo elemento di analisi politica.
Come potete constatare, il 31 dicembre 2016 Putin non sapeva proprio cosa dire ai propri cittadini. Nonostante una infinità di problemi che sta affrontando la Russia di oggi.
Con qualche ora di anticipo, prima di diventare temporaneamente inaccessibile, vi auguro un buon anno nuovo.
Per l’anno nuovo vorrei augurarvi un sacco di cose. Non vorrei sembrare un predicatore, ma…
Nell’anno nuovo continuate a guardare avanti. Il vostro futuro radioso è lì, mentre la vita fatta di ricordi porta solo la tristezza, la sensazione di non avere un futuro e, spesso, la sensazione di avere fallito nelle cose fondamentali della vita.
Nell’anno nuovo fate le scelte, inventate e iniziate i progetti, condividete e assorbite le idee. Provate, non abbiate paua di fallire, discutere, buttarsi, vincere. Perché l’unico momento in cui il vostro passato avrà un peso sarà quello della domanda «chi sei? cosa hai raggiunto nella vita?».
Vi auguro di non trovarsi, nel 2017, senza risposte. Di non diventare degli sfigati inutili.
E stiate sereni. Andrà tutto bene.
Buon 2017.
Pace, Gufo
ahahahahahahaha
Dato che siamo in un periodo festivo particolare, ho pensato di raccontare la storia del personaggio che ogni anno mette i regali sott’albero. Esiste in (quasi) tutto l’Occidente, ma ha il nome e l’aspetto diversi da Paese a Paese: si potrebbe addirittura dire che si tratta di tanti personaggi diversi.
Forse sapete che in Italia esiste la figura del Babbo Natale, il quale è sempre rappresentato, secondo la mia osservazione, allo stesso modo del Santa Claus statunitense.
Spesso si crede che i vestiti di colore rosso del Santa Claus siano stati imposti dalla famosa pubblicità di Coca-Cola. Non è vero: Continuare la lettura di questo post »