I giornalisti del 9to5Mac hanno analizzato i dati forniti dal sito StatCounter e hanno rilevato che il browser Safari sta perdendo la popolarità tra gli utenti dei desktop. Inoltre, hanno prognosticato che i ritmi attuali della perdita della popolarità potrebbero in pochi mesi far scendere il Safari dal secondo posto della classifica dei browser più utilizzati. Il Safari, però, funziona solo sui dispositivi della Apple (i quali non stanno, pare, diventando meno popolari di prima), quindi è interessante vedere anche la classifica generale dei browser. Ebbene, si può fare una interessantissima scoperta non menzionata in alcun modo dai giornalisti del 9to5Mac: un bel 9,54% degli utenti dell’internet naviga con il computer utilizzando il Microsoft Edge (uno dei due browser che stanno per superare il Safari), mentre l’1,06% sta ancora utilizzando l’Internet Explorer. In sostanza, le statistiche confermano che il 10,6% delle persone che navigano con il computer hanno l’Oscurità nelle loro menti. Questo dato spiega bene certi commenti, messaggi, mail, post (e altre pubblicazioni), like / dislike e molto altro ancora… In termini assoluti i 10,6 non sembrano una percentuale altissima, ma non dimentichiamoci che i personaggi strani sono solitamente quelli più attivi…
P.S.: io sono un utente sereno del Firefox (l’"iphone" tra i browser) e non sempre comprendo la grande popolarità del Chrome (l’"android" tra i browser). Ma capisco che non tutti hanno bisogno degli strumenti particolarmente evoluti per navigare pure con il computer (la versione mobile del Firefox fa invece un po’ paura).
L’archivio del tag «browser»
Purtroppo, a volte mi capita di leggere della morte di qualche personaggio noto e chiedermi: «ma era ancora vivo?». Pensarlo non per dispetto nei confronti della persona defunta, ma perché nella mia testa quella persona era ormai associata a un passato lontano.
Ecco, ho scoperto che la stessa cosa può capitare anche con il software. L’ultimo esempio concreto è il comunicato della Microsoft circa l’imminente fine di supporto del browser Internet Explorer. Dal 15 luglio 2022, infatti, il programma sarà accessibile solo agli utenti del Windows LTSC (in sostanza, utenti «corporate»), ma non alle persone «normali». Allo stesso tempo, si sottolinea che l’Edge – il nuovo browser della Microsoft – è in grado di aprire anche i siti obsoleti.
Ma chi sono i masochisti misteriosi che utilizzano ancora l’Internet Explorer? Cosa provano (o vogliono provare) quella creatura digitale diabolica? Le statistiche ufficiali dicono che già nel 2016 costituivano meno del 10% della popolazione dell’internet. Mentre le statistiche del mio sito dicono che negli ultimi 12 mesi quel browser è stato utilizzato da meno del 2% dei visitatori. Vorrei proprio conoscerne di persona almeno uno (anche se allo stesso tempo ho un po’ di paura).
P.S.: potevo fare una battuta super intellettuale sul browser preferito della quasi ex moglie di Bill Gates, ma mi sono trattenuto. Spero che questo mio sforzo venga apprezzato…
A volte mi capita di tenere aperta per molto tempo una pagina web e ricaricarla periodicamente per vedere i dati aggiornati su essa pubblicati. In molti casi nel mio browser sono presenti addirittura più schede con delle pagine del genere. Ricaricarle manualmente non è una impresa difficilissima, ma ogni lavoro ripetitivo può e deve essere automatizzato. Per fortuna, sono venuto a conoscenza dell’esistenza di alcuni plugin che mi liberano dal frequente ricorso al tasto F5…
Il browser che uso quotidianamente è il FireFox. Per esso esiste il plugin Tab Reloader che sembra il più avanzato tra quelli esistenti: permette di impostare qualsiasi periodicità di ricaricamento fino ai dieci giorni e di stabilire una serie di condizioni per la sua esecuzione.
Alle persone che preferiscono il Chrome posso segnalare il plugin Smart Auto Reload: sembra abbastanza semplice da usare. In particolare, permette di impostare la periodicità di ricaricamento per ogni scheda del browser.
Non so a quanti dei presenti possa servire questa mia segnalazione. Ma non potevo nascondere una informazione socialmente rilevante…
Una delle cose più fastidiose sull’internet è costituita dei tentativi di certi siti di inviarmi le notifiche (di peggio sono solo i banner pubblicitari enormi e i suoni imprevisti). Perché dovremmo distrarci per delle cose che non ci interessano? Perché dovremmo sprecare i nostri tempo e forze per rifiutare le notifiche tutte le volte?
Ebbene, esiste una soluzione tecnica per risolvere il problema una volta per sempre. Possiamo dire al nostro browser di disabilitare tutte le notifiche.
Chi usa FireFox, può farlo così: andare su about:config – cercare la voce dom.webnotifications.enabled – impostare il valore «false».
Chi usa Safari, può farlo così: Preferences – Websites – togliere la spunta a «Allow wesites to ask for permissions to send notifications».
Chi usa Google Chrome, può farlo così: Settings – Advanced – Site Settings – Notifications – sostituire «Sites can ask to send notifications» con «Blocked».
Ora potete navigare con un po’ più serenità.
Grazie a me, grazie a me.
Il Black Friday è ormai passato, ma il periodo degli acquisti pre-natalizi no. Io, nella speranza che la maggioranza dei miei lettori comprenda la convenienza (soprattutto quella economica) degli acquisti fatti online, mi permetterei di dare un consiglio prezioso.
Come ben sapete, ogni bene o servizio che cercate in internet continua a perseguitarvi per giorni, settimane o mei attraverso i banner pubblicitari e le mail dei vostri negozi digitali preferiti…
Parentesi aperta. Por… caz…! Se ho comprato l’oggetto x, perché continuate a propormelo?! Proponetemi ora qualcosa di diverso. Oppure qualcosa di legato al suo migliore utilizzo. Parentesi chiusa.
Insomma, la pubblicità legata ai vostri acquisti (o semplici ricerche) produce almeno due effetti negativi. In primo luogo, vi rompe rovina l’umore. In secondo luogo, fornisce delle informazioni «compromettenti» alle persone che, eventualmente, utilizzano lo stesso computer o, in alcuni casi, la stessa rete. Quindi siate intelligenti e previdenti: quando cercate i regali (o, in ogni caso, le cose da comprare), utilizzate la finestra anonima del browser. In tal modo sul computer non vengono salvati i dati sulla navigazione e ricerca effettuati. Di conseguenza, avrete qualche speranza in più di continuare a vivere serenamente.
Nel browser Firefox alla finestra anonima si accede dal menu nascoso sotto le tre linee orizzontali (in alto a sinistra):
Nel browser Chrome è altrettanto semplice: alla finestra anonima si accede dal menu nascosto sotto i tre punti (in alto a sinistra):
Sicuramente molti di voi lo sapevano già, ma ricordare le cose utili non è mai un peccato.
Oggi riprendo la missione dell’alfabetizzazione digitale dei miei lettori… Questa volta si tratta quasi letteralmente di alfabetizzazione ahahaha
Ebbene, la settimana scorsa ho saputo del plugin LanguageTool che controlla il testo da voi digitato su qualsiasi sito aperto nel vostro browser e vi segnale gli eventuali errori. Il plugin «conosce» molte lingue e funziona nei browser FireFox, Chrome, Opera ed Edge. Sarà particolarmente utile a coloro che scrivono tanti «status» o commenti sui vari social e siti semplici.
Questa è la pagina che mostra il funzionamento del plugin.
E questa, invece, è la pagina dalla quale il plugin può essere scaricato.
Il plugin è gratuito e funziona benissimo. Anche per questo ritengo che la sua versione a pagamento sia totalmente inutile: l’integrazione con MS Word e Google Docs non serve a causa dei correttori già previsti per default.
Prima che lo strumento appena consigliato venga rovinato dalla avidità dei propri creatori, io lo consiglio serenamente a tutti.
È da un po’ di tempo che non contribuisco alla alfabetizzazione digitale dei miei lettori. Ma, per fortuna, in questi giorni mi è stato ricordato un argomento importante.
Più o meno tutte le persone capaci di utilizzare il computer e di navigare sull’internet sanno che nella natura non esistono i siti web bloccati. Per esempio: più o meno tutti gli Stati del mondo prima o poi decidono di prendere l’esempio dalla Cina e di ostacolare l’accesso a qualche sito di torrent (per motivi legali), a qualche social network (per motivi politici) o a qualche altro sito (esercitatevi voi nell’inventare una motivazione). Ma noi, semplici consumatori dell’informazione, abbiamo la facoltà di sbatterci di disinteressarci delle macchinazioni statali e di navigare dove ci pare grazie all’uso di VPN.
Non mi assumo il compito di raccontarvi cosa sia il VPN (spero che lo sappiate) e passo subito al consiglio pratico.
Il VPN più semplice per da utilizzare per la normale navigazione quotidiana su tutti i siti che vogliamo è rappresentato, secondo la mia esperienza personale, dal plugin HOXX. È gratuito e molto più comodo rispetto ad altre soluzioni analoghe. Inizialmente era stato creato per il Firefox, ma ora esistono le versioni per tutti i browser più popolari.
Dopo avere scaricato il plugin (si può farlo anche dal sito ufficiale) e averlo installato, cliccate sulla sua icona Continuare la lettura di questo post »
Stamattina il mio FireFox (il browser meno tonto che conosco) si è aggiornato alla versione 76.0.1. E, dopo tale aggiornamento, mi ha comunicato una notizia interessante: è finalmente stata creata una estensione che permetterebbe di nascondere al Facebook aperto la propria navigazione su altri siti.
Non sono ancora riuscito a capire quanto sia realmente funzionale questo nuovo strumento, ma l’idea alla sua base è interessante e utile. Le valutazioni degli utenti sembrano mediamente buone. Ho dunque deciso di testare l’estensione.
La descrizione ufficiale della estensione:
Dopo l’installazione della estensione il Facebook «si dimenticherà» di voi (come se fosse stato svuotato il cache del browser), mentre il titolo della scheda avrà una sottolineatura bianca (invece della promessa colorazione). Ma questi non sono certo dei problemi. L’importante è che il browser non si è rallentato, mentre io ho avuto la speranza di vedere un po’ meno pubblicità delle cose già cercate e spesso trovate precedentemente su internet.
Inoltre, ora ho una risposta in più alle stupide domande circa la scelta del browser ahahaha
P.S.: ma pure un consiglio in più.
Non avete molto da fare al lavoro? Vi annoiate? Solo la presenza dei colleghi nello stesso ufficio vi trattiene dal fare altro?
Ora c’è una soluzione.
L’azienda Mschf Internet Studios ha lanciato un nuovo prodotto pensato proprio per voi: Netflix Hangouts, una estensione per il browser Chrome. Tale programma permette di mascherare il Netflix per farlo sembrare una videochat del messenger Google Hangouts.
Ora, guardando le serie su Netflix e pronunciando, periodicamente, delle frasi a caso potete ingannare facilmente tutti facendo finta di discutere delle questioni lavorative con i colleghi degli altri uffici.
P.S.: in realtà spero che nessuno dei miei colleghi abbia la sfiga di avere un lavoro tanto noioso e povero di attività.
P.P.S.: ma se amate il rischio, testate pure il nuovo servizio.
Molto probabilmente è capitato anche a voi di visitare qualche sito che emette dei suoni imprevisti/indesiderati nell’ambiente. La situazione diventa particolarmente divertente quando si tratta di un ambiente notturno: la mattina dopo i vostri familiari o vicini potrebbero manifestare tutta la loro gratitudine.
Come possiamo tutelarci? Lo possiamo fare installando delle giuste estensioni per il browser. Per il mio amatissimo FireFox posso consigliare l’estensione MuteTab che in un click spegne l’audio in tutti i tab (e sempre con un click lo riaccende).
Il Smart Tab Mute, invece, spegne l’audio nei tab che sono nel regime di sottofondo.
Il Mute sites by default, poi, è in grado di vietare a tutti i siti di riprodurre suoni e autorizzare a farlo solo i siti indicati dall’utente.
Per il browser Chrome – inspiegabilmente preferito da un sacco di gente – potrei consigliare l’estensione Silent Site Sound Blocker. Anche esso è capace di impostare il regime di silenzio o di sonorità per ogni sito indicato dall’utente o per tutti i siti in generale.
Il vantaggio dell’utilizzo delle estensioni consiste nel non dover spegnere l’audio del computer solo per la paura dei siti urlanti (creati dai delinquenti senza cervello).