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La decomunistizzazione procede

Però a volte ci vuole anche qualche notizia leggera dalla Ucraina! Per esempio…
Il sindaco Boris Filatov ha dichiarato che l’ex Segretario generale del Comitato centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica Leonid Brezhnev è stato privato del titolo di cittadino onorario della città ucraina di Dnipro (Dnipropetrovsk fino al 2016). «Perché la decomunistizzazione della città la porteremo a termine anche noi. Non importa quello che dicono gli altri», ha scritto Filatov nella relazione sui risultati dell’ultima sessione del 2023 del Consiglio comunale.
Le autorità di Dnipro hanno fatto notare che nel 1979 Brezhnev fu insignito del titolo di cittadino onorario della città di Dnipropetrovsk. Nel 2017 questo titolo ha cessato di esistere ed è stato sostituito dal titolo di cittadino onorario della città di Dnipro. La privazione del vecchio titolo potrebbe avvenire in due casi: dopo un ricorso personale del cittadino o l’entrata in vigore legale di una condanna nei suoi confronti. Inoltre, ha dichiarato l’amministrazione di Dnipro, Brezhnev è morto molto prima dell’adozione della legge sulla decomunistizzazione e non ci sono motivi per privarlo del suo titolo.
Filatov non ha specificato perché le autorità cittadine abbiano riconsiderato la loro decisione e hanno deciso di reagire a una petizione popolare che a partire dalla sua creazione nel maggio 2023 ha raccolto più di quaranta mila firme.
E invece io specifico che si tratta di uno di quei rari casi in cui appoggio senza alcun dubbio la tendenza ucraina degli ultimi nove anni di cancellare dal proprio territorio ogni cosa che ricordi la Russia. Leonid Brezhnev nacque in Ucraina, ma a causa del proprio incarico (ma, ovviamente, non solo) può essere considerato uno dei simboli della colonizzazione esercitata dal «centro russo» nei confronti delle proprie periferie sovietiche. Di conseguenza, la privazione del titolo mi sembra logica anche in assenza dei criteri formali menzionati sopra.


Il fotografo di Brezhnev

Un fatto di cronaca (o di storia?) interessante: il lunedì 28 settembre a Mosca, all’età di 81 anni, è morto Vladimir Musaelyan, il fotografo personale di Leonid Brezhnev. Svolse quel «ruolo» dal 1969 al 1982 (fino alla morte di Brezhnev).

A partire dal 1960 Musaelyan fu un fotografo della agenzia di stampa sovietica TASS e conobbe Brezhnev durante un viaggio di lavoro in Kazakistan. Non so di certo come sia stato notato, ma nei decenni successivi fu sempre molto apprezzato dal Segretario generale.
Tutte le foto più famose di Brezhnev che conosciamo oggi furono scattate da Vladimir Musaelyan. Per qualche strano motivo il suo sito personale non funziona, ma alcune delle foto storiche scattate è disponibile anche nell’archivio della TASS (prestando un po’ di attenzione, noterete che sono divise in 8 pagine).
Qui riporto solo alcuni esempi delle foto di Brezhnev:



Dopo la morte di Brezhnev, Musaelyan aveva continuato a lavorare come fotografo «istituzionale» ritraendo i leader sovietici/russi e le sedute parlamentari. Aggiungo quindi alcuni altri esempi delle sue foto: Continuare la lettura di questo post »


Le analogie strane

Qualcuno – un po’ troppo serio – potrebbe scandalizzarsi per le ricette di Donald Trump contro il coronavirus (ma non siamo già caduti nella depressione nera ad ascoltare tante persone troppo serie?).
Qualcuno – per nulla serio – potrebbe seguire il grande consiglio di Trump e bere un po’ di disinfettante (non preoccupiamoci: con quel gesto le persone per nulla serie renderanno il nostro mondo migliore).
Qualcuno – un po’ meno spensierato – potrebbe decidere di applicare l’idea trumpista della «iniezione» della luce solare e rendersi conto che ci sono appena due vie per farlo (festeggiamo: qualcuno sta per guarire, anche se non da covid-19).
E io mi sono ricordato una vecchia barzelletta sovietica:

Leonid Brežnev invita gli ingegneri spaziali a una riunione e propone di inviare qualche cosmonauta sul Sole.
Qualcuno trova il coraggio di osservare: «Compagno Brežnev, ma i cosmonauti sul Sole bruceranno!»
E Brežnev prontamente risponde: «Lo capisco, mica sono uno scemo. Propongo di mandarli sul Sole di notte».

Non so proprio perché mi sia venuta in mente…


Fidel Castro sepolto

Ieri, il 4 dicembre, è stato interrato ciò che restava di Fidel Castro.

Brindiamo con il cognac…

Brindiamo con il vino…

Brindiamo con la vodka…

Brindiamo con lo spumante…

Chi vuole fumare, fumi pure…