L’archivio del tag «aerei»

Il Su-24 abbattuto

Oggi al confine turco-siriano è stato abbattuto un bombardiere russo Su-24. Il Ministero della Difesa russo sostiene che sarebbe stato abbattuto col fuoco tera-aria mentre si trovava sopra il territorio siriano. La Turchia, invece, sostiene che l’aereo russo sarebbe stato abbattuto dai due F16 turchi dopo la violazione delle spazio aereo turco e dieci (10) avvisi ignorati in 5 minuti.

Non chiediamoci cosa facesse un aereo militare russo sopra un territorio controllato dai «ribelli» non alleati con l’ISIL. Chiediamoci quale dei due Stati dice la verità sull’accaduto.

E’ molto più probabile che la versione veritiera sia quella turca. Infatti, da quando è iniziato l’intervento russo in Siria, sono state numerose le proteste della Turchia sulla violazione del suo spazio aereo. La Russia, da parte sua, ha sempre ammesso i fatti ma sostenendo, di fatto, che gli aerei russi possano passare dove pare a loro. Di conseguenza, la Turchia ha finalmente mantenuto la promessa di «prendere le contromisure».

A questo punto i vertici politici e militari russi hanno due possibilità:

1) Cercare di mantenere dei buoni rapporti con un alleato storico (anche se si è rivelato un «alleato») e riconoscere che le perdite dal «fuoco amico» capitano in tutte le guerre.

2) Insistere di avere ragione e dichiarare guerra alla Turchia, quindi alla NATO. Sarebbe la fine.

Non prendo per ora in considerazione l’opzione di «fare finta di niente», anche se Putin e compagni ne sarebbero capaci.

Sottolineo, infine, che l’avvenimento in questione ci illustra come sono fragili certe illusioni. La Russia considerava da tempo la Turchia un alleato strategico, con l’aiuto del quale avrebbe potuto continuare a vendere il gas in Europa. E invece arriva questo schiaffo (o forse addirittura lo sputo) in faccia.

Concludo con il video della caduta dell’aereo: Continuare la lettura di questo post »


Avete bisogno di soldi?

Nel frattempo l’FSB promette 50 milioni di dollari statunitensi a chi fornisce le informazioni utili alla cattura dei responsabili della caduta dell’A321 sul Sinai.

Propongo di fornire all’Ente tanto generoso la testa l’indirizzo del Gran Mufti della Russia Talgat Tadzhuddin. Infatti, il 3 aprile 2003, in occasione della dichiarazione di jihad agli USA (!), aveva dichiarato: «I musulmani russi sono molto influenti negli Stati Uniti – ha detto il Mufti – useremo le nostre leve. Per ora raccoglieremo fondi per acquistare armi da impiegare contro gli americani e cibo per gli iracheni» (link in italiano).

Quelle organizzazioni per quali i musulmani russi avevano raccolto fonti sono tuttora attive. Anzi, i risultati del loro costoso operato si possono ora «apprezzare» in tutto il mondo. Pure in Europa.

Ieri, il 16 novembre 2016, Vladimir Putin aveva dichiarato di avere una lista di circa 40 Stati che finanziano l’ISIL. Vorrei vedere la lista completa…


Foto di A. Pospelov


Hurghada

Ho appena letto una curiosa notizia che non posso non condividere con i miei amatissimi lettori. I media russi comunicano oggi che «Stanotte i servizi di terra dell’aeroporto di Hurghada hanno circondato Airbus-321 guasto di Ural Airlines impedendogli di decollare. Le stesse macchine hanno poi accompagnato l’aereo al box per le riparazioni necessarie».

Si tratta del volo U6-3028 per la città di Perm. L’aereo è stato «rilasciato» solo dopo la conclusione dei lavori (a quanto pare, si trattava solo di un indicatore bruciato).

A questo punto ricordo a tutti i lettori che oggi non è il 1 aprile.

P.S.: se avete paura di volare, fatelo più spesso possibile e scegliate sempre le grosse compagnie occidentali. In questo modo la paura scompare in fretta.


A321

Sicuramente lo sapete già: la mattina del 31 ottobre in Egitto è caduto un aereo russo con 224 persone a bordo. Sicuramente ne avete già letto tutto quello che volevate leggere.

Io non voglio sfruttare un argomento tanto triste: l’aereo è già caduto, posso solo esprimere le mie condoglianze. Ne riparleremo se si scopre qualche dettaglio anomalo (anche se l’ISIL non mi sembra tanto attrezzato o abile da poter abbattere aerei a 9000 metri di quota).

Quindi mi limito a fare una dichiarazione: i giornalisti che erano andato all’aeroporto Pulkovo (San Pietroburgo) per fare ai parenti distrutti delle vittime le domande del tipo «Come avete saputo?» o «Dove eravate in quel momento?» sono degli animali.


Bagaglio consegnato

La storia del corpo di una ebrea russa, arrivato da Mosca a Tel Aviv nella stiva di un aereo di linea è abbastanza curiosa. In sostanza, lei voleva essere sepolta a Gerusalemme, mentre i parenti volevano realizzare la sua ultima volontà alle spese dello Stato destinatario.

Posso immaginare perché all’aeroporto di partenza nessuno si accorto del contenuto della scatola (probabilmente, aveva la vista oscurata dalle S o dalle C sbarrate). Faccio però fatica a comprendere quali difficoltà ci siano nel associare il bagaglio a un passeggero concreto (su ogni unità di bagaglio viene incollato un tagliando che fa riferimento al biglietto del proprietario).

Ma la questione più interessante è: perché i parenti non hanno messo nella scatola almeno un foglietto con il nome da scrivere sulla tomba?

Possiamo concludere, quindi, che pure un deficiente può realizzare, almeno una volta nella vita, una impresa difficile impossibile.


I materiali d’accusa

Come avrete già letto, ieri in Olanda la commissione d’inchiesta ha finalmente presentato il rapporto sull’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines. Il testo in inglese è disponibile sotto questo link.

Qualcuno potrebbe pensare, in un primo momento, che dopo 15 mesi di lavori (più volte prolungati) si avrebbe potuto pubblicare un elaborato un po’ meno povero. Infatti, risponde solamente alle domande tecniche: come, quando, dove e con quale mezzo è stato distrutto il Boeing. Allo stesso tempo, non dice da chi è arrivato l’ordine di abbattere l’areo, che è l’esecutore e chi assicura oggi a entrambi l’impunità e l’anonimato.

In realtà, l’importanza di questo rapporto è enorme. Lo è perché azzera tutte le versioni complottiste diffuse in questi lunghi mesi dalla propaganda russa (io avevo scritto solo di una di esse). A riguardo, potete legeere i due appendici al rapporto: uno e poi due. Quindi ora il tribunale penale relativo all’abbattimento del Boeing è molto più vicino nel tempo.


Foto di RIA-Novosti


“Vladimir Putin will kill you”

Le performance dei turisti russi ubriachi sugli aerei sono testimoniate in numerosissimi video: volendo, potrei pubblicarne uno al giorno. E invece, spero di limitarmi (per ora) a postare un brevissimo video girato venerdì sera. Tanto per farvi capire in quale stato mentale si trova una notevole parte della società russa (la lingua di uno ubriaco è generalmente più sciolta).

Descrivo brevemente le circostanze del caso. Venerdì 19 giugno il volo 2453 Parigi — Mosca dell’Aeroflot avrebbe dovuto partire alle 23:30, ma è stato trattenuto per circa un’ora. Bisognava, infatti, far scendere una donna fortemente ubriaca. In un inglese «approssimativo» si rivolgeva così ai poliziotti chiamati a bordo:


8 minuti

La caduta dell’aereo di «German Wings» è durata, scrivono, appena 8 minuti. «Appena», perché la planata di un aereo con i motori semplicemente spenti o non funzionanti dovrebbe durare di più.
Pensate però a quanto erano stati lunghi quei 8 minuti per i passeggeri. Io ci avevo pensato solo ieri…

P.S.: alcuni passeggeri dei Boeing dell’11 settembre 2001 avevano fatto in tempo, quando era ormai tutto chiaro, a mandare dei SMS agli amici e parenti.


L'aereo di Kim Jong-un

L’agenzia nordcoreana KCNA ha diffuso le immagini dell’aereo che Kim Jong-un utilizza per i propri viaggi. Si tratta di un Ilyushin Il-62M prodotto in URSS, a quanto pare, tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70. Sarebbe uno degli aerei istituzionali pù vecchi al mondo, ma sulle foto si vedono, tra l’altro, gli interni che evidentemente sono stati rinnovati di recente.

Bella storia per una aspirante potenza nucleare, vero? Guardate pure le foto seguenti: lo stile della uniforme dei militari e degli interni rappresentano il «gusto estetico» di un homo sovieticus elevato al cubo.
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L’agenzia nordcoreana KCNA ha diffuso le immagini dell’aereo che Kim Jong-un utilizza per i propri viaggi. Si tratta di un Ilyushin Il-62M prodotto in URSS, a quanto pare, tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70. Sarebbe uno degli aerei istituzionali pù vecchi al mondo, ma sulle foto si vedono, tra l’altro, gli interni che evidentemente sono stati rinnovati di recente.

Bella storia per una aspirante potenza nucleare, vero? Guardate pure le foto seguenti: lo stile della uniforme dei militari e degli interni rappresentano il «gusto estetico» di un homo sovieticus elevato al cubo.
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