L’archivio del tag «aerei»

Hurghada

Ho appena letto una curiosa notizia che non posso non condividere con i miei amatissimi lettori. I media russi comunicano oggi che «Stanotte i servizi di terra dell’aeroporto di Hurghada hanno circondato Airbus-321 guasto di Ural Airlines impedendogli di decollare. Le stesse macchine hanno poi accompagnato l’aereo al box per le riparazioni necessarie».

Si tratta del volo U6-3028 per la città di Perm. L’aereo è stato «rilasciato» solo dopo la conclusione dei lavori (a quanto pare, si trattava solo di un indicatore bruciato).

A questo punto ricordo a tutti i lettori che oggi non è il 1 aprile.

P.S.: se avete paura di volare, fatelo più spesso possibile e scegliate sempre le grosse compagnie occidentali. In questo modo la paura scompare in fretta.


A321

Sicuramente lo sapete già: la mattina del 31 ottobre in Egitto è caduto un aereo russo con 224 persone a bordo. Sicuramente ne avete già letto tutto quello che volevate leggere.

Io non voglio sfruttare un argomento tanto triste: l’aereo è già caduto, posso solo esprimere le mie condoglianze. Ne riparleremo se si scopre qualche dettaglio anomalo (anche se l’ISIL non mi sembra tanto attrezzato o abile da poter abbattere aerei a 9000 metri di quota).

Quindi mi limito a fare una dichiarazione: i giornalisti che erano andato all’aeroporto Pulkovo (San Pietroburgo) per fare ai parenti distrutti delle vittime le domande del tipo «Come avete saputo?» o «Dove eravate in quel momento?» sono degli animali.


Bagaglio consegnato

La storia del corpo di una ebrea russa, arrivato da Mosca a Tel Aviv nella stiva di un aereo di linea è abbastanza curiosa. In sostanza, lei voleva essere sepolta a Gerusalemme, mentre i parenti volevano realizzare la sua ultima volontà alle spese dello Stato destinatario.

Posso immaginare perché all’aeroporto di partenza nessuno si accorto del contenuto della scatola (probabilmente, aveva la vista oscurata dalle S o dalle C sbarrate). Faccio però fatica a comprendere quali difficoltà ci siano nel associare il bagaglio a un passeggero concreto (su ogni unità di bagaglio viene incollato un tagliando che fa riferimento al biglietto del proprietario).

Ma la questione più interessante è: perché i parenti non hanno messo nella scatola almeno un foglietto con il nome da scrivere sulla tomba?

Possiamo concludere, quindi, che pure un deficiente può realizzare, almeno una volta nella vita, una impresa difficile impossibile.


I materiali d’accusa

Come avrete già letto, ieri in Olanda la commissione d’inchiesta ha finalmente presentato il rapporto sull’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines. Il testo in inglese è disponibile sotto questo link.

Qualcuno potrebbe pensare, in un primo momento, che dopo 15 mesi di lavori (più volte prolungati) si avrebbe potuto pubblicare un elaborato un po’ meno povero. Infatti, risponde solamente alle domande tecniche: come, quando, dove e con quale mezzo è stato distrutto il Boeing. Allo stesso tempo, non dice da chi è arrivato l’ordine di abbattere l’areo, che è l’esecutore e chi assicura oggi a entrambi l’impunità e l’anonimato.

In realtà, l’importanza di questo rapporto è enorme. Lo è perché azzera tutte le versioni complottiste diffuse in questi lunghi mesi dalla propaganda russa (io avevo scritto solo di una di esse). A riguardo, potete legeere i due appendici al rapporto: uno e poi due. Quindi ora il tribunale penale relativo all’abbattimento del Boeing è molto più vicino nel tempo.


Foto di RIA-Novosti


“Vladimir Putin will kill you”

Le performance dei turisti russi ubriachi sugli aerei sono testimoniate in numerosissimi video: volendo, potrei pubblicarne uno al giorno. E invece, spero di limitarmi (per ora) a postare un brevissimo video girato venerdì sera. Tanto per farvi capire in quale stato mentale si trova una notevole parte della società russa (la lingua di uno ubriaco è generalmente più sciolta).

Descrivo brevemente le circostanze del caso. Venerdì 19 giugno il volo 2453 Parigi — Mosca dell’Aeroflot avrebbe dovuto partire alle 23:30, ma è stato trattenuto per circa un’ora. Bisognava, infatti, far scendere una donna fortemente ubriaca. In un inglese «approssimativo» si rivolgeva così ai poliziotti chiamati a bordo:


8 minuti

La caduta dell’aereo di «German Wings» è durata, scrivono, appena 8 minuti. «Appena», perché la planata di un aereo con i motori semplicemente spenti o non funzionanti dovrebbe durare di più.
Pensate però a quanto erano stati lunghi quei 8 minuti per i passeggeri. Io ci avevo pensato solo ieri…

P.S.: alcuni passeggeri dei Boeing dell’11 settembre 2001 avevano fatto in tempo, quando era ormai tutto chiaro, a mandare dei SMS agli amici e parenti.


L’aereo di Kim Jong-un

L’agenzia nordcoreana KCNA ha diffuso le immagini dell’aereo che Kim Jong-un utilizza per i propri viaggi. Si tratta di un Ilyushin Il-62M prodotto in URSS, a quanto pare, tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70. Sarebbe uno degli aerei istituzionali pù vecchi al mondo, ma sulle foto si vedono, tra l’altro, gli interni che evidentemente sono stati rinnovati di recente.

Bella storia per una aspirante potenza nucleare, vero? Guardate pure le foto seguenti: lo stile della uniforme dei militari e degli interni rappresentano il «gusto estetico» di un homo sovieticus elevato al cubo.
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L’agenzia nordcoreana KCNA ha diffuso le immagini dell’aereo che Kim Jong-un utilizza per i propri viaggi. Si tratta di un Ilyushin Il-62M prodotto in URSS, a quanto pare, tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70. Sarebbe uno degli aerei istituzionali pù vecchi al mondo, ma sulle foto si vedono, tra l’altro, gli interni che evidentemente sono stati rinnovati di recente.

Bella storia per una aspirante potenza nucleare, vero? Guardate pure le foto seguenti: lo stile della uniforme dei militari e degli interni rappresentano il «gusto estetico» di un homo sovieticus elevato al cubo.
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Il perché della visita di Hollande

Nella notte tra il venerdì 5 dicembre e il sabato 6 dicembre un An-124-100 russo aveva fatto un atterraggio di emergenza nell’aeroporto nigeriano di Kano. Le possibili cause sono tre e ora non ci interessano.

Ci interessa, prima di tutto, il fatto che l’aereo appartiene a 224LO, una azienda controllata dal Ministero della Difesa russo. Da più di vent’anni questa azienda si occupa del traporto aereo commerciale nelle zone di guerra in tutto il mondo. Guadagnando, naturalmente, delle somme importanti per il Ministero.

In secondo luogo ci interessa il fatto che l’aereo in questione (numero RA-82038) stava effettuando il volo dalla capitale della Repubblica Sudafricana Bangui verso la capitale del Ciad N’Djamena. A bordo c’erano 18 russi e 2 francesi, 2 elicotteri Gazelle e le eliche di scorta, un fuoristrada blindato, diverse casse con i Kalashnikov etc. Tutto il carico era destinato, in teoria, alla base francese Istres-Le Tubé. A questo punto potete pure vedere il relativo manifesto di trasporto.

La prima reazione del Ministero degli Esteri russo è stata, come spesso capita, curiosa. In un primo momento è stata negata l’appartenenza dell’aereo alla Russia. In un secondo momento si è sostenuto che si tratterrebbe di un aereo russo con l’equipaggio francese. Poi, finalmente, è stata ammessa pure la composizione del personale a bordo. I due francesi, come ora sappiamo, erano degli ufficiali che stavano accompagnando il carico alla destinazione.

L’ambasciatore francese a Lagos, intanto, aveva precisato che l’aereo doveva trasportare solo i due elicotteri Gazelle con le eliche.

E’ abbastanza logico supporre, a questo punto, che tutte quelle armi il cui trasporto la Francia non aveva ordinato, erano in realtà un carico aggiunto di nascosto e destinato ad essere scaricato allo stesso modo in Nigeria. Perché è evidente che il movimento terroristico Boko Haram, attivo nella regione, pur non essendo in grado di produrre armi e munizioni (come tutto il resto, tranne le banane) se li procura da qualche parte. E tutti i Governi africani arrestano con una certa periodicità quegli aerei che trasportano i carichi bellici sospetti.

Evidentemente, questa volta i diplomatici russi e francesi sono riusciti a convincere il Governo nigeriano della appartenenza di tutto il carico all’esercito francese. Infatti, la sera dell’8 dicembre l’An-124-100 era stato rilasciato. A questo punto, però, dobbiamo chiederci sui veri motivi della visita improvvisa di François Hollande a Mosca il 6 dicembre.


Ogni uomo deve…

Oggi posto un video un po’ più attuale del solito, direi che è stato il video della settimana in Russia.

Il fatto è successo martedì 25 novembre nell’aeroporto della città di Igarka (la quale si trova all’interno del circolo polare, nella Regione di Krasnojarsk). Un TU-134, rimasto fermo per oltre 24 ore, doveva fare un volo di linea per trasportare 70 passeggeri. Fuori, però, è già l’inverno: ci sono la neve ed i –52°C. A questo punto le testimonianze iniziano a variare.

Secondo i testimoni oculari, l’aereo è stato fissato al suolo dal giaccio formatosi attorno al carrello. Secondo la versione della compagnia proprietaria (UTair), invece, è stato il rimorchiatore a non riuscire a superare la neve accumulatasi nella zona del parcheggio.

Ma il fatto rimane: i passeggeri hanno dovuto scendere a terra e spingere a mano l’aereo. Come scherza uno dei presenti, un uomo deve fare tre cose nella vita: «Piantare un albero, educare un figlio, spingere un aereo».