La visione del sabato

Per questo sabato, quasi a metà di un «ponte», non vi carico con una lettura impegnativo. Vi faccio vedere qualcosa di bello, da valori estetici e morali altissimi.
Il Servizio federale per l’esecuzione delle pene (FSIN) della Russia ha sviluppato dei campioni di nuovi indumenti speciali per i detenuti, riferisce il Ministero della Giustizia della Federazione Russa. I campioni di abbigliamento sono stati mostrati durante un incontro tenutosi presso il Ministero della Giustizia il 24 aprile con la partecipazione del FSIN e di attivisti per i diritti umani. I modelli di abbigliamento sono stati mostrati su manichini.
Ora anche voi potete vedere le foto di quei campioni e invidiare un po’ i pericolosissimi criminali russi (tipo quelli che pronunciano la parola guerra parlando di ciò che sta succedendo sul territorio ucraino): ora potrebbero avere i vestiti nuovi!
P.S.: se fossi realmente capace di scherzare senza alcun limite, vi avrei anche raccontato del modo di avere gratis un po’ di quei pezzi di abbigliamento alla moda.


Timur Ivanov

In Russia vengono diffuse le voci in base alle quali il viceministro della «Difesa» russo Timur Ivanov sarebbe in realtà stato arrestato non per corruzione, ma per una sorta di non meglio precisato tradimento dello Stato.
Relativamente a tale arresto, tra gli utenti russi dei social vedo due tipi di reazioni. Alcune persone esprimono il proprio dispiacere per il fatto dell’arresto di un uomo che ha efficacemente rubato – «indebolendolo» – a quell’esercito che sta conducendo una guerra aggressiva (in realtà l’arresto non cambia alcunché: Ivanov non è assolutamente l’unico a rubare, dunque qualche nuovo ladro prenderà sicuramente il suo posto in base alla natura stessa del sistema in cui lavorava). Altre persone si chiedono, poi, quale possa essere quel tradimento dello Stato (avrà dato dell’idiota a Putin?!).
In realtà, non conosciamo ancora il motivo reale per il quale Ivanov sia stato arrestato. Forse, banalmente, si trovava in una posizione così vantaggiosa – finanziariamente e politicamente – che qualcuno dei concorrenti «vicini al Cremlino» lo invidiava molto. In questo caso l’accusa di tradimento è solo quell’elemento che per lo Stato russo odierno non ha bisogno di una definizione giuridica precisa: serve solo per garantire la condanna dell’accusato. Oppure, che ne so, ha voluto scappare all’estero (verso la bella e tranquilla vita in Occidente), ha iniziato a trattare con qualche Istituzione europea per poterlo fare senza problemi legali e finanziari (in sostanza, non essere arrestato come un complice di Putin e poter tenersi almeno una parte dei soldi rubati in Russia), ma è stato beccato e accusato di tradimento. Insomma, per ora non lo sappiamo e non abbiamo dei motivi validi per fidarci ciecamente di quello che comunica lo Stato russo.
Nel frattempo, potete leggere una brevissima relazione – scritta da chi osserva professionalmente e da anni lo Stato russo – su chi era e come lavorava Timur Ivanov.


Cogno, 29 marzo 2024

Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Cogno (una frazione di Piancogno) del 29 marzo 2024.
In particolare, il racconto illustra bene una mia vecchia osservazione: anche in un paese minuscolo e deprimente possono essere scoperte alcune briciole di bellezza unica. Questo non significa che tali paesini debbano essere delle mete principali dei vostri viaggi, significa solo che non devono essere necessariamente scartati quando capitano sulla vostra strada nel corso di qualche viaggio più lungo e/o serio.


Le grandi vittorie vanno pubblicizzate

Il governo lettone ha adottato ieri delle modifiche alle norme sugli standard dell’istruzione di base. Per esempio, a partire dall’anno accademico 2026/2027 non sarà possibile iniziare a studiare il russo come seconda lingua straniera nelle scuole lettoni (la prima lingua straniera insegnata nelle scuole rimane sempre l’inglese). La seconda lingua straniera da studiare dopo il termine delle classi della scuola elementare a partire dall’anno scolastico 2026/2027 potrà essere solo una delle lingue ufficiali dell’Unione europea, dello Spazio economico europeo o una lingua il cui studio è regolato da accordi intergovernativi. La lingua russa non rientra in nessuno di questi punti. Gli alunni che inizieranno (o hanno iniziato) a studiare il russo come seconda lingua straniera prima del 1° settembre 2025 potranno continuare a farlo fino alla fine del percorso scolastico.
In base ai dati statistici del 2022, la lingua straniera più scelta in qualità della seconda da studiare nelle scuole lettoni era proprio il russo, poi seguivano, in ordine, il tedesco e il francese.
Tra i presenti c’è qualcuno che vuole alzare la mano e chiedere del perché di questa decisione? Non prendetelo troppo in giro: infatti, è facilissimo dimenticare che esattamente 26 mesi fa un noto politico ha iniziato una guerra, tra i cui obbiettivi pubblicamente dichiarati c’era anche la «difesa della lingua russa». E, come possiamo vedere ora, ha avuto l’incredibile capacità di avere «difeso» quella lingua anche su un territorio dove per ora non si combatte. Geniale!
P.S.: dall’ambiente universitario nel quale passo la parte notevole del mio tempo mi sono arrivate, negli ultimi due anni, alcune testimonianze del fatto che le iscrizioni ai corsi di lingua russa sono diminuite notevolmente. In questo caso si tratta di una reazione allo stesso fenomeno che arriva però «dal basso» e non «dall’alto». Ma si tratta sempre di un risultato del comportamento dello stesso personaggio.


It is not a rocket science

L’imprenditore statunitense David Oliver Sacks ha espresso soddisfazione per lo stanziamento degli aiuti alla Ucraina: ritiene che i quasi 61 miliardi di dollari saranno in grado di coprire esattamente la metà di una potenziale controffensiva estiva.
Elon Musk gli ha risposto dicendo che non vede alcuna strategia di uscita da questa guerra. Solo una guerra perpetua in cui i bambini muoiono nelle trincee a causa dell’artiglieria o delle mitragliatrici e dei cecchini sui campi minati.

A Elon Musk ha risposto consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Mikhail Podolyak:

Effettivamente, le soluzioni così semplici non sono una «rocket science», bisogna attivare il cervello per comprenderle ahahahaha


Perché hanno approvato

Quando proviamo a capire perché la Camera dei rappresentati statunitensi abbia (finalmente!) approvato gli aiuti militari alla Ucraina (e, ovviamente, se proviamo a capirlo), non dobbiamo essere tanto ingenui da pensare che si tratti di una sconfitta di Donald Trump.
Molto probabilmente vi ricordate che a novembre negli USA ci saranno le elezioni presidenziali e Trump è, almeno per ora, uno dei candidati principali. Da candidato deve preoccuparsi anche della opinione pubblica su una serie di questioni, non solo quelle interne… Ecco, a questo punto vediamo l’andamento dei risultati di un sondaggio tra la popolazione statunitense:

Quale poteva essere la reazione di Trump a tali risultati? A me sembra ovvio: lasciare approvare gli aiuti!
Poi, quando vince le elezioni (il suo obbiettivo principale per il momento), potrà cambiare l’opinione sulla questione in una infinità di modi possibili. Ma per ora si sente in dovere di accontentare i cittadini aventi diritto al voto.


Durov da Carlson

Pavel Durov – che agli italiani dovrebbe essere noto prevalentemente (o, in casi estremi, solo) come il creatore e proprietario del Telegram – concede talmente poche interviste, che non potevo non condividere quella fatta da Tucker Carlson. Dal punto di vista giornalistico è una intervista un po’ debole (mentre per Durov è una evidente occasione per farsi un po’ di pubblicità), ma almeno fornisce le statisticamente rare parole dirette dell’intervistato.

A differenza del personaggio precedente, non ha riempito Carlson di pseudo-historical delirium.


La musica del sabato

Un giorno mi ero chiesto: perché ci sono molti musicisti rock che tentano di produrre delle loro interpretazioni delle composizioni musicali classiche, ma, allo stesso tempo, ci sono così poche orchestre sinfoniche che facciano delle loro interpretazioni della musica rock? Non è una situazione positiva: in realtà, ogni musicista bravo (o un gruppo di musicisti bravi) è in grado di farci scoprire qualcosa di nuovo in una composizione musicale che ci sembrava ben nota da anni o decenni. Anche se quella composizione in origine non apparteneva al genere musicale in cui il musicista è specializzato.
Non il potere di influire sul comportamento delle orchestre e delle loro amministrazioni – o almeno incoraggiarle a scoprire dei nuovi orizzonti professionali –, ma posso pubblicizzare i rari esempi dell’impegno fortunato dei musicisti classici nella interpretazione del rock. Così, oggi potrei ricordare la lunga esperienza in tale ambito della London Symphony Orchestra, che assieme alla Royal Choral Society ha già registrato 12 album nell’ambito della «Classic Rock series». La maggioranza di quegli album è stata registrata tra gli anni ’70 e ’80, ma io spero ancora che il progetto non venga abbandonato del tutto. Oggi condivido due brani tratti dal primo album della serie: il «Classic rock» pubblicato il 1° luglio 1978.
Il primo brano selezionato è «Bohemian Rhapsody» (in origine è una canzone dei Queen):

Il secondo brano selezionato è invece «Life on Mars» (in origine è una canzone di David Bowie):

Bene, ora le persone interessate possono cercare, in un qualsiasi momento a loro più comodo, il resto dell’album e della intera serie. Mentre io riprenderò l’argomento tra un po’ di tempo…
P.S.: un’altra grandissima domanda è perché nelle orchestre sinfoniche non si usino proprio anche gli strumenti musicali moderni. Esistono dei compositori della musica classica che intenzionalmente compongono per le orchestre arricchite di strumenti moderni, ma sono pochissimi: mi vengono facilmente in mente solo Jon Lord e Paul Romero. Ma questo è un argomento da approfondire separatamente.


La lettura del sabato

Chi segue le statistiche della invasione russa dell’Ucraina molto probabilmente conosce, tra le altre cose, anche il fatto che uno dei maggiori e costanti successi dell’esercito ucraino consiste nell’affondamento delle navi da guerra russe. È un successo che incide più sulla logistica militare russa che sull’andamento degli scontri sulla terra ferma, ma è comunque un successo. Per costruire le nuove navi ci vogliono tanto tempo, tanti soldi e tante componenti di produzione estera. Questa ultime, in particolare, non potrebbero essere fornite alla Russia a causa delle sanzioni…
Ecco: l’articolo che segnalo questo sabato racconta di certe aziende europee che stanno aiutando lo Stato russo nel minimizzare i «danni» almeno dell’ultimo dei tre ostacoli elencati.
Purtroppo, suppongo (e, relativamente ad alcuni altri ambiti, so) che ci siano anche altre aziende che si stanno impegnando nella stessa missione.


World Press Photo 2023

Ieri, il 18 aprile, sono stati resi noti i nomi dei vincitori per l’anno 2023 del prestigioso premio annuale World Press Photo. Non tutte le foto e/o progetti fotografici premiati quest’anno mi piacciono (in alcuni casi aggiungerei ugualmente), ma non importa.
Come potete immaginare, volevo solo sottolineare che per il secondo anno consecutivo è stato premiato, assolutamente non a sorpresa, un progetto riguardante la guerra in Ucraina. Nella categoria «Open Format Award» (quella dove le foto possono essere integrate con altri effetti visuali, audio o testi) è stato premiato il progetto «War Is Personal» della fotografa ucraina Julia Kochetova. Trovo doveroso aggiungere che, in termini assoluti, non [solo] perché io sono contrario a questa guerra e sto «tifando» per l’Ucraina, si tratta di una premiazione meritatissima.
Di conseguenza, vi do pure il link diretto a quel progetto personale di Julia Kochetova, per il quale lei è stata premiata. Così, quando avete a disposizione abbastanza tempo e uno schermo adatto, potete andare a vederlo bene.