Gli scherzi della statistica

Ho letto che nel 2022 la spesa militare dell’Europa occidentale e di quella centrale ha raggiunto i 345 miliardi di euro, stabilendo un record dai tempi della Guerra Fredda. Il fatto emerge da un rapporto dell’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma (SIPRI). In termini reali (aggiustati per l’inflazione), l’ultima spesa per la difesa è stata così alta nel 1989. Rispetto al 2021, sono aumentate del 13%. hanno registrato i maggiori aumenti delle spese militari la Finlandia (36%), la Lituania (27%), la Svezia (12%) e la Polonia (11%).
Ecco, quando si legge dell’aumento medio europeo bisogna ricordare almeno due fattori:
1) Gli Stati geograficamente vicini alla Russia si sentono – non del tutto senza motivo – più in pericolo, quindi è logico che aumentino la spesa militare e influiscano sulla spesa media europea;
2) Molti degli Stati di cui al punto primo, nel corso della Guerra fredda stavano (certo, non del tutto per scelta loro) dall’altra parte del conflitto.
Di conseguenza, prima di reagire in un modo acceso, quasi allarmistico, alle statistiche, ricordiamoci del loro contesto.


Personale ridotto

Maria Zakharova, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha dichiarato che gli USA non hanno rilasciato i visti al personale dei media statali russi che avrebbe dovuto accompagnare il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov nel suo viaggio a New York (dovrebbe partecipare alle riunioni del Consiglio di Sicurezza del 24 e 25 aprile). Una fonte diplomatica russa ha dichiarato ai media statali russi che il trattamento riservato ai giornalisti statunitensi sarà «simile» e non ci dovrebbero essere «dubbi circa il fatto che i giornalisti americani sperimenteranno tutti i disagi e i fastidi».
Il Ministero degli Esteri russo si sarà dimenticato che le redazioni americane ed europee hanno richiamato le proprie redazioni russe sui territori degli Stati più sicuri già mesi fa? E che il caso di Evan Gershkovich ha dimostrato tutta la ragionevolezza di tale scelta? No, non penso proprio che se ne siano dimenticati. Il fatto è che quasi tutte le dichiarazioni del Ministero si sono ormai trasformate in una forma di propaganda: rivolta principalmente verso il pubblico russo, ma spesso anche verso qualche utile idiota occidentale (non mi piace citare Lenin, ma almeno in questo caso ci ha regalato una bella espressione).
Insomma, pare che le autorità statunitensi abbiano ragionevolmente pensato che i «diplomatici» russi siano in grado di fare la propaganda anche senza l’aiuto dei «giornalisti». Si potrebbe vederla come una forma di riconoscimento.


Nelle zone dei combattimenti

In settimana si era diffusa una nuova «notizia» sulla nuova presunta «visita di Putin in una zona dei combattimenti in Ucraina». In base ai video ufficiali, le zone dei combattimenti avrebbero questo aspetto:

Esatto: filmati girati non si capisce bene dove e quando, ma sicuramente più lontano possibile dal fronte.
Provate a fare un confronto con i video sulle visite di Zelensky che vi è capitato di vedere fino a oggi.


La musica del sabato

Il Planet P Project è uno dei progetti musicali avviati dal tastierista statunitense Tony Carey (ex membro dei Rainbow) in Germania all’inizio degli anni ’80. Nell’ambito di tale progetto erano stati registrati solo due album moderatamente popolari, dopodiché Carey era tornato alla attività da solista: essa è sempre stata più di successo dal punto di vista commerciale.
La musica del Planet P Project, comunque, mi sembra stilisticamente interessante almeno in qualità di un buon monumento alle tendenze stilistiche della sua epoca. Dunque, oggi posto due canzoni dal primo album «Planet P Project» uscito nel 1983. L’album in generale non è molto lineare nel suo stile, quindi è stato impossibile selezionare due brani più rappresentativi. In più, ho pensato di evitare quei due che hanno avuto il maggior successo alla radio…
La prima canzone selezionata per oggi e la «King For A Day»:

E la seconda canzone selezionata è la «Send It in a Letter»:

La maggior parte della musica delle due canzoni riportate – e dell’album in generale – era stata registrata da Tony Carey in prima persona. Di conseguenza, posso constatare che un musicista così «versatile» avrebbe potuto meritare un po’ più notorietà…


La lettura del sabato

L’articolo consigliato per questo sabato parla di come si manifesta ora, nel contesto della guerra in Ucraina, un fenomeno sociale russo con la storia secolare. Un fenomeno, per il quale non riesco nemmeno a scegliere un termine italiano capace di trasmettere pienamente il suo senso… In poche – e non una – parole, si tratta del denunciare una qualsiasi persona (conosciuta o sconosciuta a chi denuncia) per il suo atteggiamento palesemente o presumibilmente sgradito allo Stato, ma non necessariamente illegale, e con la piena consapevolezza di causare dei problemi anche gravi alla persona denunciata e senza necessariamente sperare di ottenere dei vantaggi in conseguenza allo sporgere stesso della denuncia. Non so qualcuno di voi riesca a suggerirmi un termine italiano adatto…
Ma, intanto, provate a leggere l’articolo: potrebbe esservi interessante.


La foto del 2022

Era facilmente prevedibile dal momento dell’annuncio dei premi «regionali»: il premio principale del più prestigioso premio per i fotogiornalisti – il World Press Photo – è stato assegnato a Yevhen Maloletka, un fotografo ucraino che ha lavorato a Mariupol durante i mesi dell’assedio della città da parte delle bande russe. Una delle foto scattate all’ospedale di Mariupol, colpito dall’esercito russo, ha vinto nella categoria Foto dell’anno.
Sulla foto vediamo l’evacuazione di Irina Kalinina, 32 anni, ferita dai bombardamenti. Il suo bambino nascerà morto, Irina morirà mezz’ora dopo il parto. In quel bombardamento sono state uccise tre persone e 17 sono state ferite. La Russia putiniana non si riconosce responsabile di questo crimine.

Gli altri vincitori del premio per il 2022 possono essere visualizzati sul sito ufficiale del concorso.


Robecco d’Oglio, 28 dicembre 2022

Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Robecco d’Oglio del 28 dicembre 2022.
Si tratta di un piccolo comune quasi per nulla interessante dove sono finito solo perché ero di passaggio: il paese condivide…

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Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Robecco d’Oglio del 28 dicembre 2022.
Si tratta di un piccolo comune quasi per nulla interessante dove sono finito solo perché ero di passaggio: il paese condivide la stessa stazione ferroviaria con un altro comune – un po’ più grande e più interessante – che è stato il vero obiettivo del mio viaggio.


Patriot dalla Germania

Il sito web del governo tedesco sostiene che la Germania avrebbe consegnato all’Ucraina il primo sistema di difesa aerea Patriot e i relativi missili. Allo stesso tempo, il portavoce dell’aeronautica militare ucraina Yuriy Ignat – secondo me per evidenti motivi di sicurezza – si è dichiarato in grado di confermare o smentire il suddetto rapporto del governo tedesco.
Ma, come succede spesso con le notizie del genere, la parte più interessante è quella non scritta. Se all’Ucraina viene consegnato un sistema del genere, sicuramente non arriva per stare fermo in qualche deposito per un periodo di tempo lungo o addirittura indefinito (probabilmente rischiando anche di essere colpito da qualche bombardamento russo). Significa che alcuni militari ucraini sono già stati addestrati – o si trovano in una fase abbastanza avanzata di addestramento – per poter usare Patriot. Per ora non abbiamo delle notizie in merito, ma sempre per i motivi ovvi di sicurezza l’Ucraina non le diffonderà in anticipo.
Sicuramente lo stesso sta succedendo anche con gli altri tipi di armamenti.


Un cittadino da proteggere

Ieri sono stati presentati alla Duma gli emendamenti al disegno di legge sulla responsabilità per la cooperazione con le Organizzazioni internazionali di cui la Russia non fa parte. Gli autori formali degli emendamenti – cioè quelli che hanno ricevuto le relative mail dal Cremlino – propongono di integrare il Codice penale russo con il comma 3 dell’articolo 284 sulla «prestazione di assistenza nell’esecuzione di decisioni di organizzazioni internazionali a cui la Federazione Russa non partecipa o di organismi statali stranieri».
«Prestare assistenza nell’esecuzione di decisioni di […] organismi statali stranieri in merito al perseguimento penale di funzionari delle Autorità pubbliche della Federazione Russa in relazione alle loro attività di servizio, di altre persone in relazione al loro servizio militare o alla permanenza in formazioni di volontari» sarebbe considerato un reato. La riforma prevede fino a cinque anni di reclusione per il «reato» trattato.
Il deputato Vasily Piskaryov – il presidente del Comitato della Duma per la sicurezza e la lotta alla corruzione e uno degli «autori» degli emendamenti – ha dichiarato che gli emendamenti mirerebbero a proteggere i cittadini russi.
In realtà possiamo immaginare quale cittadino specifico si tenta di proteggere in tal modo. Altrettanto facilmente possiamo immaginare da quale Organizzazione si tenta di proteggerlo. E, a differenza dei deputati e degli autori degli emendamenti, possiamo immaginare che molto difficilmente Putin verrà rapito sul territorio russo (dove si applica il Codice penale russo) per essere portato all’Aja. Indipendentemente dalla modalità in cui verrà – eventualmente – consegnato alla Corte penale internazionale (dalla quale è ricercato), gli esecutori di tale consegna si organizzeranno abbastanza bene per sottrarsi alla applicazione del Codice penale russo.
Cosa sarà del Codice stesso dopo l’arresto di Putin è un’altra grande domanda, ma sicuramente sarà applicato non come ora.