Gli abitanti della regione russa di Krasnojarsk, dove da quattro giorni non funziona la connessione internet mobile, hanno pubblicamente chiesto cosa debbano fare in queste condizioni coloro che lavorano da remoto. La direttrice del Centro di gestione regionale (un Ente, presente in ogni regione russa, che raccoglie le segnalazioni dei cittadini su questioni varie) locale, Ekaterina Kuzminykh, su Telegram ha risposto che «ci sarà lavoro a sufficienza per tutti nella zona della „operazione militare speciale“».
No, non lo scrivo [solo] per condividere la «bella» risposta di una funzionaria russa. Ma prima devo precisare il contesto: da diversi mesi in tutte le zone del territorio russo capitano i periodi di disattivazione dell’internet mobile. Quei periodi possono durare da alcune ore a alcuni giorni e possono interessare le zone grandi come un quartiere o come una città. La giustificazione ufficiale è sempre la stessa: i motivi di sicurezza (perché si vuole ostacolare l’orientamento dei droni ucraini, perché c’è la visita di qualche personaggio di Stato o perché c’è il «pericolo» di una manifestazione popolare non concordata con le autorità). Ma da un po’ di tempo si sospetta che quella giustificazione venga utilizzata anche qualora l’infrastruttura «fisica» dell’internet non funziona a causa delle sanzioni (quindi per mancanza di materiali di produzione/progettazione occidentale o addirittura di soldi): non possono o non sanno riparare la rete e dicono che l’internet è disattivato «per motivi di sicurezza».
Ebbene (ebbene?), a questo punto emerge pericolosamente – secondo il mio autorevolissimo parere – una grande particolarità della amministrazione dello Stato russo: è amministrato dalle persone mentalmente abbastanza antiquate (in realtà, spesso anche a causa della età) che non capiscono l’importanza dell’internet per la vita delle persone. Per la vita lavorativa e privata, per l’economia in generale… Nel mondo contemporaneo l’internet può essere considerato uno dei beni primari. Cento anni fa la gente poteva protestare, fino a dare luogo a una rivoluzione, per la mancanza del pane. Oggi può succedere anche per la mancanza dell’internet. So che un europeo medio farebbe tanta fatica a immaginarlo, ma voi provate: immaginate che il giorno X il Governo italiano decide di chiudere l’internet.
Ecco perché ho aperto il post di oggi con quella piccola notizia «locale»: nel 2025 la gente potrebbe incazzarsi seriamente per un motivo al quale tanti «vecchi» non ci pensavano nemmeno.
L’archivio del 30 Luglio 2025
30/07/2025 alle 13:25