Il Regno Unito e l’Ucraina hanno firmato un accordo centenario di cooperazione politica, libero scambio e partenariato strategico durante la visita del Primo Ministro britannico Keir Starmer a Kiev. L’accordo prevede che i due Stati approfondiscano la cooperazione in materia di difesa. Promuoverà inoltre la loro cooperazione militare attraverso un nuovo quadro per rafforzare la sicurezza nei mari Baltico, Nero e d’Azov. Si prevede poi di rafforzare la cooperazione in materia di energia, clima e transizione verso l’energia pulita. Starmer ha dichiarato che nel 2025 il Regno Unito fornirà alla Ucraina un nuovo sistema di difesa aerea mobile finanziato dalla Danimarca e continuerà ad addestrare le forze armate ucraine. Più di 50 mila militari ucraini sono già stati addestrati nel Regno Unito per quasi tre anni.
La durata dell’accordo è tanto simbolica da fare un po’ ridere. Il contenuto, invece, no: firmando un documento del genere almeno con i principali Stati occidentali si potrebbe onestamente e logicamente dire che l’Ucraina «ci ha ripensato» di avvicinarsi alla NATO e, di conseguenza, fare contento il pazzo Putin. In termini di protezione per l’Ucraina non cambierà, purtroppo, alcunché, ma Putin potrà sostenere di avere raggiunto uno degli obiettivi della sua guerra. Mentre noi avremo un’altra occasione per deriderlo.
C’è una morale in questa storia? No, non c’è. Rimane la necessità di fornire gli strumenti adeguati per il raggiungimento della vittoria: perché nelle guerre non esistono i pareggi.
L’archivio del 17 Gennaio 2025
17/01/2025 alle 13:25