L’archivio del 21 settembre 2024

La musica del sabato

Proprio questo sabato capita un anniversario musicale che avreste potuto saltare: i 150 anni dalla nascita del compositore britannico Gustav Holst.
Come tutti i compositori rilevanti, pure Holst aveva iniziato a comporre musica da adolescente, ma, a differenza di molti, non era mai riuscito a trasformare la composizione nella propria attività professionale principale. La sua musica veniva eseguita in pubblico, riceveva delle buone recensioni, ma rendeva poco dal punto di vista economico. Di conseguenza, Holst aveva sempre affiancato la composizione ad altri lavori musicali: orchestrale trombonista fino al 1903 (aveva iniziato lo studio del trombone da ragazzino nel tentativo di combattere gli attacchi dell’asma) e insegnante di musica nelle scuole fino alla propria morte nel 1934.
Solo nel 1921 aveva avuto una improvvisa parentesi di grande popolarità da compositore: dopo la pubblicazione della sua suite per grande orchestra in sette movimenti «The Planets» (composta negli anni 1914–1916 ed eseguita per la prima volta il 10 ottobre 1918).
Proprio quella suite è il «tema» del post musicale di oggi:

Gusta Holst, però, si era dimostrato totalmente impreparato e indisponibile alla popolarità: rifiutava tutti gli onori e le interviste, era stato addirittura categoricamente contrario al firmare gli autografi.
Sempre tormentato da problemi di salute, è morto il 25 maggio 1934 a Londra a causa di un’insufficienza cardiaca dovuta a un intervento chirurgico per un’ulcera intestinale.
E io penso di dedicargli ancora almeno un post musicale. Ormai, la popolarità non potrà più infastidirlo!


Considerati gli ultimi successi dell’esercito ucraino nell’utilizzo dei droni contro gli obbiettivi militari sul territorio russo (sicuramente ne avete già letto qualcosa), ho pensato di rendervi ancora più informati sull’argomento generale dei droni ucraini in Russia.
Per la «lettura del sabato» di questa settimana ho dunque selezionato l’articolo dedicato a una delle rarissime occasioni dell’arrivo dei droni ucraini a Mosca. Si tratta di una delle rarissime occasioni in cui pure a certi moscoviti è stato ricordato che la guerra non è una cosa che sta accadendo lontano, «tra altre persone» e «non ci riguarda». Di conseguenza, la mia segnalazione non è assolutamente una lamentela: a ogni guerra partecipano almeno due parti e i cittadini della parte-aggressore se ne devono finalmente accorgere. Perché a mote persone non è ancora del tutto chiaro…