I giornalisti de The New York Times hanno visitato il valico di frontiera di Sudža (che l’esercito ucraino ha occupato e quasi completamente distrutto all’inizio della offensiva), hanno descritto come l’Ucraina stesse preparando l’invasione della regione di Kursk e, soprattutto hanno avuto la possibilità di farci vedere qualcosa dello stato attuale delle cose sul posto: quest’ultimo è l’unico motivo per il quale si potrebbe evidenziare il loro articolo tra tanti altri sull’argomento.
Solo una «grande rivelazione» mi ha fatto un po’ ridere: l’esercito ucraino ha preparato il piano di sfondamento nella regione di Kursk in grande segreto, gli ufficiali ne sono stati messi a conoscenza tre giorni prima, mentre i soldati semplici 24 ore prima dell’offensiva. Io mi sarei stupito dell’opposto…
Però il fatto che non conosciamo alcun esempio della fuga delle informazioni ci conferma che l’esercito ucraino rimane motivato come prima. E questo mi fa essere contento.
L’archivio del agosto 2024
Qualcuno è ancora interessato a giochi del tipo «indovina chi e in relazione a cosa ha detto questo»? Potete provare a indovinarlo, per esempio, per questa citazione di ieri:
Ma di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che prendono di mira indiscriminatamente i civili e le infrastrutture civili o cercano di minacciare gli impianti nucleari? Di cosa si può parlare con loro?
Naturalmente ho tolto queste parole dal contesto. Ma si può comunque facilmente intuire che è stato Continuare la lettura di questo post »
Prima di tutto, una nozione di base: potrebbe sembrare una barzelletta, ma in Russia esiste l’incarico del Commissario per i diritti umani nella Federazione Russa. In sostanza, è un funzionario nominato dalla Duma di Stato (la Camera bassa del «Parlamento») per esaminare i reclami dei cittadini della Federazione Russa e dei cittadini stranieri e apolidi residenti nel territorio della Federazione Russa contro le decisioni o le azioni (o la mancanza di queste) degli organi statali, degli organi di autogoverno locale, dei funzionari e dei dipendenti pubblici. A partire dal 2016 tale incarico è ricoperto da Tatiana Moskalkova.
Bene, ora passiamo a una notizia che ancora di più sembra una barzelletta. Tatiana Moskalkova ha inviato un appello all’Alto Commissario delle Nazioni Unite. Ecco come lo annuncia sul proprio telegram:
Migliaia di civili hanno sofferto a causa del barbaro attacco alla regione di Kursk da parte delle forze armate ucraine.
Insieme alle autorità, i nostri difensori civici dei diritti umani nelle entità costitutive della Federazione Russa stanno lavorando nei centri di accoglienza dove sono arrivati i residenti della regione di Kursk. Stiamo partecipando agli aiuti umanitari per loro.
❗️❗️❗️Ho inviato un appello all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani affinché condanni il terrorismo da parte dell’Ucraina e prenda misure per prevenire gravi violazioni di massa dei diritti umani.
Spero che le nostre informazioni si riflettano anche nel rapporto dell’OHCHR sulle violazioni dei diritti umani che, come abbiamo appreso, è in preparazione per essere pubblicato a settembre.
Qualcuno potrebbe dire che non è bello ridere delle persone mentalmente malate…
Ma allora ci resta solo preoccuparci. In parte perché non si tratta dell’unica persona mentalmente malata tra le Istituzioni russe. E in parte perché ormai sappiamo abbastanza dell’ONU in generale e dei suoi rapporti strani con il terrorismo in particolare per non poter escludere qualsiasi dichiarazione da parte sua.
Uno dei video di questa settimana: le guardie di frontiera russe che si arrendono all’esercito ucraino vicino alla città russa di Sudža.
Secondo le varie fonti, si tratterrebbe complessivamente di un gruppo grande tra 20 e 50 persone. Sarebbero prevalentemente i militari del servizio di leva e i militari con grado non superiore a quello di sergente.
P.S.: come mi è già capitato di fare, sottolineo che per me anche questo episodio è una normale e logica evoluzione della guerra. Di ogni guerra.
Qualche tempo fa mi ero improvvisamente accorto di avere postato, nella mia rubrica musicale, tante composizioni dei compositori uomini e nessuna composizione delle compositrici donne. È una situazione pericolosa: prima o poi qualcuno potrebbe accusarmi di misoginia. Oltre a essere pericolosa, è anche una situazione po’ ingiusta: nella storia della musica classica ci sono state delle compositrici valide, non peggio di alcuni compositori uomini ben conosciuti e apprezzati anche ora.
Così, si potrebbe fare l’esempio della compositrice francese Louise Farrenc (1804–1875), figlia dell’importante scultore dell’epoca Jacques-Edme Dumont e moglie del flautista Aristide Farrenc (che divenne l’impresario e l’editore della moglie). Negli anni ’30 e ’40 del XIX secolo Louise Farrenc fu nota e apprezzata a livello europeo come pianista: tanto apprezzata da essere nominata professoressa di pianoforte al Conservatorio parigino (dove insegnò dal 1842 al 1872). Pur essendo impegnata tanto nell’insegnamento, riuscì a dedicarsi anche alla composizione.
Avendo pubblicato nel corso della propria vita circa cinquanta composizioni, per lo più strumentali, Farrenc ricevette recensioni entusiastiche da parte di Berlioz e Liszt, ma in patria fu percepita come una compositrice «troppo poco francese». Infatti, tra i principali compositori francesi dell’epoca andavano di moda le opere liriche molto lunghe, mentre le composizioni di Louise Farrenc furono molto laconiche, ispirate al classicismo musicale e, dunque, contro la moda corrente.
Di conseguenza, in qualità della compositrice non fu tanto popolare. Eppure, le sue composizioni migliori non sono peggio di quelle dei suoi contemporanei come, per esempio, Mendelssohn o Schumann.
A questo punto vorrei illustrare quanto scritto fino a questo punto con un esempio concreto. Potrebbe andare bene, a tal fine, la Sinfonia n. 3 in Sol minore (Op. 36, composta nel 1847).
Bene, ora non rischio più di apparire un divulgatore maschilista.
E sono pure contento per avere portato musica bella.
Mi aspettavo che succedesse molto prima, ma è successo solo il 6 agosto: l’esercito ucraino ha iniziato la propria «operazione militare speciale» sul territorio russo, nella regione di Kursk…
Tra parentesi: (dopo oltre dieci anni avrebbero finalmente l’occasione di restituire il vecchio debito alla Russia e organizzare un «referendum» sulla annessione della regione di Kursk alla Ucraina; ma presumo che per ora abbiano delle cose più importanti e più serie da fare).
Bene… È ancora troppo presto per consigliarvi delle grandi letture su questa logica evoluzione della guerra: è più il momento di seguire le notizie che cercare le analisi globali di un episodio in fase di sviluppo. Di conseguenza, ho pensato di condividere la prima raccolta delle testimonianze dei residenti della città russa Sudža (della regione di Kursk, appunto) che hanno dovuto scappare in seguito all’ingresso in città delle truppe ucraine.
La condivisione di tali testimonianze è solo un tentativo di fornire delle informazioni in più su quanto sta succedendo e non di esprimere una opinione sul comportamento di tutte le parti coinvolte.
P.S.: l’altro ieri Vladimir Putin ha ordinato di dare 10 mila rubli (poco più di 100 euro) a ogni profugo russo che ha dovuto lasciare la regione di Kursk. Provate anche voi ad apprezzare questa generosità nei confronti delle persone che per colpa sua hanno perso tutto. Provate a farlo tenendo in mente il fatto che alle persone che accettano di andare a combattere in Ucraina vengono offerti 800 mila rubli più degli stipendi altissimi.
Ci sarebbe una infinità di cose da dire sull’arrivo della guerra vera sul territorio russo (il 6 agosto l’esercito ucraino ha oltrepassato il confine ufficiale con la Russia nella regione di Kursk). Ma riassumere tutti quello che scrivono i giornali non è tanto interessante per me e non è tanto utile per voi. Preferisco dunque mettere in evidenza qualche piccolo dettaglio ingiustamente trascurato nella maggioranza delle pubblicazioni.
No, almeno oggi non commento il fatto che diversi russi scappati dalle proprie case con l’avanzata ucraina si chiedono «perché Putin non aiuta noi che abbiamo sempre appoggiato la guerra e abbiamo aiutato l’esercito russo?». Non sono uno psichiatra…
Preferisco sottolineare una cosa che mi sembra divertente pure nel contesto di una guerra. Pare che i militari ceceni dell’unità cecena «Akhmat» che custodivano i posti di blocco sul confine internazionalmente riconosciuto tra la Russia e l’Ucraina e pensavano di stare in un posto tranquillo-tranquillo (perché lontano dal fronte vero), fossero scappati dopo aver avvistato l’esercito ucraino in arrivo. Mentre ora gli ufficiali ceceni dichiarano che l’esercito ucraino avrebbe attraversato il confine «nei punti più lontani possibile dalle postazioni cecene», ed è per quello che non ci sarebbero delle perdite o dei filmati sul TikTok… In pratica, sarebbero passati a destra e a sinistra, solo per non incontrare i ceceni? Boh…
Molto raramente, ma a volte mi capita una situazione molto fastidiosa: so quale oggetto mi serve, so benissimo come deve essere fatto e quali caratteristiche deve avere, ma non ho alcuna idea di come si chiami ufficialmente. Di conseguenza, prima di chiedere agli eventuali esperti in materia (che poi non sempre si hanno a disposizione) e/o andare sui siti di e-commerce (che potrebbero «non capire» cosa voglio), sono costretto a torturare Google con una lunga descrizione dell’oggetto che ho in mente: sperando che prima o poi, almeno per sbaglio, mi faccia vedere l’immagine dell’oggetto associata al suo vero nome (la versione gratuita di Chat GPT per ora spesso sbaglia con questo tipo di ricerche).
Per fortuna – anche se ancora più raramente – a volte l’oggetto desiderato mi arriva ancor prima che io scopra il suo nome.
L’esempio più recente si chiama «calendario perpetuo» (per una ricerca più mirata si può aggiungere «da scrivania»). Mostra il giorno, il mese e il giorno della settimana (quest’ultima opzione esiste solo su alcuni modelli!).
Per cambiare il giorno della settimana in avanti bisogna girare la maniglia nera (su questo modello verso sé stesso). Per cambiare il giorno in avanti bisogna far girare la «scatola» metallica sull’asse orizzontale spingendo il suo lato superiore. I nomi dei mesi e la quantità dei giorni in essi contenuti sono scritti sui Continuare la lettura di questo post »
A volte è curioso leggere delle notizie che dimostrerebbero l’esistenza di almeno due mondi paralleli nelle teste di certe persone. Per esempio…
Il New York Times sostiene che la Russia avrebbe iniziato a fornire all’Iran radar moderni e attrezzature per la difesa aerea. Il giornale cita due funzionari iraniani, uno dei quali fa parte del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche. Le fonti del New York Times hanno definito il fatto come parte dei preparativi per un attacco a Israele. L’altroieri, inoltre, l’ex ministro della «Difesa» russo Sergei Shoigu – ora segretario del Consiglio di sicurezza russo – ha visitato l’Iran. Secondo l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, ha incontrato il capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate e il nuovo presidente iraniano. Durante l’incontro, il presidente Massoud Pezeshkian ha promesso di rispondere a Haniyeh.
In Russia, intanto, un automobilista è rimasto ucciso nel villaggio di Komarovka (nella regione di Kursk) nel pomeriggio di ieri a causa di un attacco di droni ucraini. È stata la terza notizia della morte di un civile nella regione di Kursk in 24 ore; nello stesso periodo altre 13 persone, tra cui cinque bambini, sono rimaste ferite. Inoltre, la FSB e il Ministero della «Difesa» hanno dichiarato che diverse centinaia di soldati dell’esercito ucraino hanno attaccato le posizioni della guardia di frontiera russa la mattina del 6 agosto, dando luogo a combattimenti sul confine. Il Ministero della «Difesa» ha dichiarato che «riserve del gruppo di truppe russe» sono state inviate nell’area degli scontri.
Non scrivo tutto questo per approvare l’invio del materiale bellico all’Iran (non mi piace il destinatario e non mi piace ciò che starebbe per fare) e/o per lamentarmi contro le azioni dell’esercito ucraino (non hanno iniziato loro questa guerra).
Mi incuriosisce il fatto che lo stesso personaggio ben noto a voi e a me pensa di poter condurre due guerre con due metà dello stesso strumento: in una guerra pensa di poter solo attaccare, e nell’altra solo difendersi.
Ma spero che in questo modo perda più velocemente.
La domenica 4 agosto, quando l’Ucraina ha celebrato la Giornata delle Forze aeree dell’esercito, Vladimir Zelensky e i media ucraini hanno diffuso le immagini della cerimonia di ricezione dei primi – pare dieci – F-16. Io ne posto solo una:
Ora, come scrivono gli esperti, l’obiettivo principale dell’esercito ucraino è quello di assicurarsi che quegli aerei non vengano persi a terra. Lo si può fare in due modi: coprire il campo d’aviazione con massicce difese aeree o trasferire permanentemente gli aerei da un campo d’aviazione all’altro. La seconda opzione è però resa difficile dal fatto che non tutti i campi ucraini sono tecnicamente adatti per ospitare gli F-16.
Ed ecco che, finalmente, pure un tonto come me ha capito perché si scrive da mesi che gli F-16 consegnati alla Ucraina dovrebbero basarsi sui territori degli Stati vicini: per motivi tecnici e di sicurezza. Mentre gli altri tonti dovrebbero finalmente accettare il fatto che pure tecnicamente questa guerra non può rimanere «un conflitto tra la Russia e l’Ucraina».