I collaboratori di Alexei Navalny hanno nuovamente invitato i russi a recarsi ai seggi elettorali a mezzogiorno del 17 marzo (la data delle elezioni di Putin per un nuovo mandato presidenziale) – come aveva voluto lo stesso Navalny all’inizio di febbraio – ma ora anche come manifestazione di lutto e non solo come azione politica (inventata da Navalny per manifestare legalmente in massa contro Putin e la sua guerra in Ucraina). Allo stesso tempo, i collaboratori di Navalny hanno riferito di non riuscire a trovare una sede per l’addio popolare di Navalny.
Ecco, non escludo che sia un tentativo – anche se molto velato – di ricattare i complici di Putin: se non ci permettete l’addio pubblico nella città X, organizzeremo con una forza maggiore una manifestazione di massa in tutto il Paese. Anche se entrambe le opzioni saranno in qualche modo pericolose peri potenziali semplici partecipanti: saranno tutti filmati e, in molti casi, schedati (come è già successo in molte occasioni durante le manifestazioni spontanee dopo le prime notizie sulla uccisione di Navalny).
Allo stesso tempo, non posso escludere (e, ovviamente, non posso per ora sapere) se si stia facendo qualcosa per organizzare il [primo] funerale di Navalny all’estero. Questo permetterebbe ai collaboratori di Navalny di garantire una perizia obiettiva sul corpo, mentre ai complici di Putin permetterebbe di evitare le manifestazioni in casa. Vedremo, se hanno più paura delle notizie credibili sulle cause della morte di Navalny (e della trasformazione del suo funerale in una cerimonia di Stato, con tanti politici occidentali presenti), o, appunto, delle manifestazioni popolari in casa. Sono veramente curioso di scoprirlo!
L’archivio del 28 febbraio 2024
28/02/2024 alle 13:25