Intanto il partito francese Rassemblement National – quello guidato da Marine Le Pen fino al 2021 – ha annunciato l’estinzione anticipata del credito contratto dal partito nel 2014 con la First Czech-Russian Bank (PCRB). Il comunicato del partito ha sottolineato che il Rassemblement National ha rimborsato completamente il debito residuo di circa sei milioni di euro, anticipando la scadenza fissata al 20 dicembre 2028. Kevin Pfeffer, il tesoriere del partito, ha spiegato in una conversazione con il Financial Times che il Rassemblement National voleva liberarsi al più presto del prestito russo che gli avversari politici hanno usato più volte per attaccare il partito.
Potrei rattristarmi per il fatto che le strutture finanziarie legate allo Stato russo ricevano delle somme – anche se relativamente piccole – dall’estero… Ma nella mia testa prevale la gioia per il fatto che almeno per ora lo Stato russo faccia molta più fatica – sia dal punto di vista tecnico che politico – a finanziare le forze politiche destabilizzanti in giro per il mondo sviluppato. Come abbiamo visto, sta cercando di fare dei piccoli regali ad alcuni Stati africani (i quali, comunque, si ribellano chiedendo – al posto della elemosina – di non influire negativamente su alcuni processi economici globali), ma almeno in Europa dai soldi russi scappa pure Le Pen. Significa che le varie stronzate a favore della guerra e contro l’Ucraina saranno pronunciate sempre più dai cretini convinti che da quelli pagati. E io sono contento…
L’archivio del 21 Settembre 2023
21/09/2023 alle 13:25