L’archivio del 19 agosto 2023

La musica del sabato

Franz Joseph Haydn compose e diresse per la prima volta la propria Sinfonia n. 45 in Fa diesis minore nel 1772, mentre si trovò assieme alla orchestra di corte nella residenza estiva del mecenate principe Nikolaus Esterházy. Tale sinfonia si chiama la «Sinfonia degli addii» perché nel corso della esecuzione del finale i musicisti a turno smisero di suonare, spensero la candela del loro leggio e lasciarono la sala: in tal modo i musicisti e il compositore protestarono pacificamente contro un soggiorno forzato prolungatosi eccessivamente in lontananza dalle famiglie. La storia narra che il messaggio sia stato colto.

L’interpretazione scelta per il post odierno è stata registrata – il 9 marzo 2018 – dal vivo dalla orchestra Sinfonia Rotterdam, diretta da Conrad van Alphen. La finale è suonata e recitata proprio come ideato da Haydn.
Ora tocca anche a noi a pensare alla fine delle vacanze.


Più o meno tutti sanno o hanno almeno sentito dire che lo Stato russo da decenni tenta di eliminare fisicamente i propri oppositori russo particolarmente fastidiosi. A volte tenta di farlo pure all’estero, anche in Europa.
Con l’inizio della guerra in Ucraina non ha assolutamente smesso di impegnarsi nella suddetta «missione». Anzi: molti oppositori si sono rifugiati, per motivi di sicurezza (purtroppo, a volte solo apparente) in Europa, ma sono comunque stati raggiunti dagli agenti-esecutori. Dunque, questo sabato vi segnalo un articolo che racconta solo di alcuni casi: non si capisce bene perché sia stato scelto di colpire proprio quelle persone, ma si capisce che pure quella è una forma di piccola guerra condotta sul territorio estero.