Il 24 maggio è morta, all’età di 83 anni, Tina Turner: una di quelle figure musicali che non hanno bisogno di essere presentate. Ma io sono stato in un forte dubbio circa la possibilità di includere le sue canzoni nella mia rubrica musicale: pur comprendendo la qualità e l’importanza musicale di Tina Turner, non sono mai stato un suo grande fan. È successo per dei motivi puramente estetici: mi è sembrato che spesso tentasse di integrare e «rafforzare», in un modo sproporzionato, la componente musicale con il rumore e l’épatage scenico. Molto probabilmente, tale mia impressione nasce dal fatto che nella fase iniziale ho conosciuto la musica di Tina Turner non in un formato puramente audio. Boh…
E poi, non volevo limitarmi a sfruttare il semplice fatto della morte di una persona famosa.
Ma alla fine ho deciso di provare a rimediare e selezionare, come da tradizione, due brani più o meno rappresentativi.
La prima canzone scelta è la «What’s Love Got to Do with It»: è uno dei brani principali dell’album «Private Dancer» (del 1984), con il quale Turner è tornata dopo un apparente declino irreparabile della carriera e cinque anni di silenzio.
La seconda canzone scelta per oggi è la «We Don’t Need Another Hero»: uscita come singolo l’8 luglio 1985, fa parte della colona sonora del film «Mad Max Beyond Thunderdome». Probabilmente, è il più noto dei suoi contributi cinematografici.
Ecco, oggi è andata così. Incredibilmente, sono riuscito a evitare la canzone più scontata e postata, nei giorni scorsi, pure dai sordi. Mi sento quasi un eroe…
L’archivio del 3 giugno 2023
03/06/2023 alle 18:30
alle 13:25
L’articolo segnalato questo sabato è la testimonianza della fotografa Nicole Tung che ha passato diversi mesi – a partire dai primi giorni – a fotografare la guerra in Ucraina. Esistono tante interviste ai fotografi di questa guerra, in quella consigliata oggi è particolarmente interessante l’aspetto della abitudine alla guerra, della integrazione della guerra nella vita quotidiana.