L’archivio del 4 marzo 2023

La musica del sabato

Oggi il compositore e musicista Antonio Vivaldi «avrebbe» compiuto 345 anni: uso le virgolette perché, ovviamente, è riuscito a compiere quegli anni, ma solo grazie alla propria opera, delle composizioni musicali che ci ha lasciato. In una data del genere non potevo non postare nella mia rubrica musicale qualche sua composizione.
L’eredità musicale lasciataci da Antonio Vivaldi è immensa, ma nella memoria collettiva è rimasto – non del tutto senza ragione – prevalentemente come compositore della musica per violino. Ecco, oggi provo a correggere un po’ quella memoria…
La prima composizione di Antonio Vivaldi che ho selezionato per oggi è la Trio sonata per due oboi e basso continuo

La seconda composizione di Vivaldi di oggi è invece il Concerto per flauto, oboe, violino, fagotto e basso continuo

Benissimo, spero di avere contribuito almeno un po’ a una attenzione un po’ grande – tra i miei lettori – verso la ricchezza delle composizioni di Vivaldi.


La lettura proposta per questo sabato è un articolo che racconta solo un «piccola» storia, solo una delle tantissime esperienze vissute dai comuni cittadini russi in disaccordo con la guerra putiniana contro l’Ucraina.
Potrebbe aiutarvi a capire quale tipo di regime politico ha deciso di attaccare uno Stato vicino intenzionato a seguire la strada dello sviluppo [avrei potuto mettere il punto già ora] occidentale.
Io, intanto, spero che qualche futuro storico della vita quotidiana riesca a raccogliere e pubblicare un po’ di storie del genere: perché la memoria collettiva è breve e tra qualche decennio rischiamo di sentire delle frasi del tipo «quando c’era Putin, c’era l’ordine».