Si vede che ieri da qualche parte ha nevicato veramente: i leader del G7, a termine del vertice, hanno diffuso una dichiarazione per nulla «diplomatica» sulla guerra in Ucraina dove, in particolare, leggiamo:
We will hold President Putin and those responsible to account in accordance with international law.
Nella dichiarazione non viene (ancora) specificato in quale modo Putin e suoi complici verranno giudicati (penso che ormai si possa anticipare tale termine), ma l’intenzione è stata finalmente formulata. Sulla pratica questo potrebbe significare da oggi Putin e gli altri alti dirigenti dello Stato russo farebbero bene a non uscire dai confini federali: se dovessero uscire, molto probabilmente non avranno più l’occasione di farvi il rientro. Almeno per la scelta e con i mezzi propri.
Certo, ci ricordiamo bene che Putin – in tutta la sua carriera presidenziale, anche prima della pandemia e della guerra – ha viaggiato pochissimo all’estero. Ma ora non potrebbe andare nemmeno dai suoi finti amici asiatici. Mentre, per esempio, il ministro degli Esteri non potrà più andare alle varie assemblee internazionali per raccontare ai colleghi e ai giornalisti delle «buone intenzioni» dello Stato russo.
Di conseguenza, ora posso cambiare l’oggetto delle mie speranze: mentre prima speravo che qualche collaboratore di Putin si decida di liberare l’umanità dalla sua presenza, ora spero che qualche Capo di Stato o di Governo trovi un modo furbo per fare uscire Putin dalla sua tana…