Mi era già capitato, all’inizio di quest’anno, di scrivere del duo americano The Everly Brothers. I due fratelli che ne facevano parte – Phil e Don – avevano nel 1973 litigato tanto fortemente da non poter più lavorare insieme per diversi anni. E, infatti, si erano riunti per ricominciare a comporre e suonare insieme solo nel 1983.
Durante i dieci anni di pausa (dal lavoro comune) ognuno dei fratelli aveva tentato una carriera da solista: in quel periodo Don aveva pubblicato tre album, mentre Phil ne aveva pubblicati cinque. Ma, ovviamente, non è la quantità che conta. Dal punto di vista qualitativo (ma pure in termini della popolarità misurabile con le vendite) Phil Everly aveva comunque ottenuto un po’ più successo del fratello Don, anche se nessuno dei due era riuscito ad avvicinarsi, da solista, alla popolarità passata del duo.
Alcune canzoni di Phil Everly meritano però di essere pubblicizzate nella mia rubrica musicale: potrebbero andare bene almeno in qualità del sottofondo estivo poco impegnativo ma non scarso.
Quindi la prima canzone scelta per oggi è la «God Bless Older Ladies» (dall’album «Star Spangled Springer» del 1973):
E la seconda canzone di oggi è la «She Means Nothing to Me» registrata assieme a Cliff Richard e inclusa nell’album «Phil Everly» del 1983:
Ehm, è venuto troppo leggero il post di oggi…
L’archivio del 6 Agosto 2022
Da oltre cinque mesi mi capita, con una certa regolarità, di leggere dei sondaggi riguardanti la guerra in Ucraina commissionati dagli abitanti del Cremlino, ma mai pubblicati a causa dei risultati «sbagliati». Qualora quei risultati dovessero esistere veramente, io ne sarei molto sorpreso: in Russia i cittadini hanno spesso paura di rispondere quello pensano agli intervistatori sconosciuti. Preferiscono dare una risposta neutrale o pro-governativa per non rischiare e/o per essere lasciati stare prima possibile. In più, i risultati di un qualsiasi sondaggio possono essere manipolati (con molta più facilità dei risultati delle varie «elezioni»).
Ma, in ogni caso, ogni lettura dei risultati sgradevoli a Putin è – nel peggiore dei casi – una fonte di speranza e di buon (relativamente) umore. Quindi per oggi vi consiglio una bella lettura su un recente sondaggio condotto tra gli abitanti delle zone ucraine già/ancora occupate dall’esercito russo. L’obiettivo del sondaggio: capire la prontezza delle persone alla annessione delle loro zone alla Russia.