L’archivio del 19 marzo 2022

La musica del sabato

Il duo olandese Bolland & Bolland, nato nel 1971 e composto dai fratelli Rob e Ferdi, ha tentato di affermarsi in diversi generi musicali (soft-rock, folk, elettronica, pop…), senza però raggiungere dei risultati rilevanti. Anzi, la loro canzone più nota è diventata conosciuta nel mondo e nel tempo solo perché una sua cover è stata registrata, nel 1986, da un noto gruppo inglese. Ma a quest’ultimo fenomeno sarà dedicato un post musicale specifico. Oggi, invece, mi concentro sulla tesi che alcune canzoni dei fratelli Bolland potrebbero anche essere inserite in fondo a una playlist di riserva, quella playlist che viene «tirata fuori» ogni x mesi: quando tutte le altre si conoscono già a memoria o non possono essere riprodotte per qualche strano motivo.
Quindi la prima canzone dei Bolland & Bolland selezionata per oggi è il brano con il quale sono diventati relativamente conosciuti: «Wait For The Sun» (dall’album «Florida» del 1972). Si percepisce facilmente il tentativo di imitare lo stile dei Simon & Garfunkel.

La seconda canzone scelta per oggi è la «Shoot The Moon» (dall’album «Brotherology» del 1987). Niente di particolare, ma almeno c’è un po’ di vita.

Insomma, si tratta di due mediocrità ascoltabili in casi estremi. Proprio in questa qualità vanno tenuti nelle nostre eventuali raccolte.
P.S.: per la loro fortuna, i due fratelli hanno saputo applicarsi nella produzione musicale.


Come potrebbe essere descritta questa settimana di guerra in Ucraina? Per esempio, si potrebbe parlare della cittadina Volnovakha che si trova a 60 chilometri da Donetsk. Anzi, ormai è meglio dire che si trovava… Infatti, l’11 marzo il Ministero della difesa russo ha comunicato che le truppe della cosiddetta DNR avrebbero «liberato» la città dal «famoso» «pericolo ucraino». Il Servizio di frontiera dello Stato ucraino ha formulato diversamente il concetto: ha comunicato che Volnovakha non esiste più in qualità di un centro abitato. Prima della invasione russa Volnovakha era abitata da più di 20 mila persone. Dopo la «liberazione» a opera russa, invece, la casa di quelle persone ha l’aspetto come da foto seguenti.

La scuola di Volnovakha:

Un negozio e una casa privata:
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