Una delle numerosissime serie di foto scattate a Yuri Gagarin poco dopo il suo ritorno dallo spazio può essere riassunta con questa immagine:
È inutile ricordare che il volo avvenne il 12 aprile 1961. È invece utile ricordare che la suddetta foto ritrae Gagarin, Nikita Chruščëv (lo vediamo a destra di Gagarin) e alcuni altri gerarchi sovietici che salutano la parata di festa dal mausoleo di Lenin in piazza Rossa… Ma sopra l’ingresso del mausoleo è visibile anche un altro cognome oltre a quello di Lenin: c’è pure quello di Stalin. Il corpo di quest’ultimo è stato «espulso» e seppellito più tardi, la notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre del 1961 (quello fu l’unico – ma veramente geniale – festeggiamento del Halloween nell’URSS: il corpo imbalsamato di Stalin uscì in un luogo pubblico!).
Ecco: con l’avanzare della condanna ufficiosa della politica di Stalin, a molte foto come quella che apre il presente post è stata tagliata la parte inferiore (quella con il cognome di Stalin). Mentre dopo la destituzione di Chruščëv la figura di Gagarin è stata liberata pure dalla sua vicinanza politicamente scomoda.
Di conseguenza, la maggioranza delle persone relativamente giovani conosce solo le versioni ritagliate delle foto ufficiali di Gagarin appena tornato.
P.S.: il funerale di Stalin – già morto da oltre otto anni – avvenuto la notte del Halloween è un altro, divertentissimo, argomento che descriverò in un modo dettagliato più avanti. Forse tra un anno esatto…
L’archivio del 2021 год
A tutte le persone desiderose (o disposte) ad ammazzare un po’ di tempo guardando dei brevissimi video su YouTube io consiglierei il canale del «Lanciatore». Il tipo parla tanto in russo, ma non è assolutamente necessario capire quello che dice: basta guardare bene. Di solito mostra anche i minimi dettagli di quello che fa.
Per il post odierno ho selezionato solo tre esempi, mentre voi potete provare a vedere il resto seguendo il link riportato prima.
Il video № 1: un mazzo di chiavi da distanze varie.
Il video № 2: una semplice bottiglia di vetro e il legno di durezza varia. Continuare la lettura di questo post »
Il compositore tedesco Robert Schumann fu, da giovane, un pianista promettente: il suo insegnante di musica Johann Gottlob Friedrich Wieck fu addirittura convinto che sarebbe diventato il miglior pianista d’Europa. A causa di una parziale perdita dell’uso della mano destra, Schumann dovette però abbandonare la carriera da musicista e dedicarsi solo alla composizione. La maggioranza delle sue composizioni musicali, comunque, è scritta esclusivamente per il pianoforte.
Per il post musicale di oggi ho dunque scelto un ciclo di otto brevi pièce per pianoforte di Schumann: «Novellette» (op. 21).
Lo strumento più famoso suonato da Robert Schumann fu il pianoforte a coda prodotto da Conrad Graf (un noto costruttore degli strumenti musicali), un regalo del maestro fatto in occasione del matrimonio di Robert e Clara Schumann nel 1839. Dopo la morte di Robert Schumann, il pianoforte fu consegnato, da parte della vedova Clara Schumann, a un amico di famiglia: il noto compositore Johannes Brahms.
Il pittore russo Andrej Popov (di San Pietroburgo) si autocommenta in questo modo:
A volte mi capita di sentire che le mie opere non siano delle caricature ma qualcos’altro. Non mi interessa la classificazione ma penso che un certo elemento scherzoso tipico a esse indichi proprio l’origine caricaturale. E nella distorsione tipica alla caricatura voglio vedere e mostrare la bellezza. Per questo motivo possono essere definite, volendo, delle «belle caricature». In generale, il nostro genere è molto più ampio di quanto possa sembrare. Una caricatura è simile a un sorriso. Ci sono così tante sfumature di un sorriso! Un sorriso a bocca aperta, uno ironico, uno misterioso, una risata tra le lacrime… Ecco perché la caricatura non è solo satira sociale e politica, vignette amichevoli e semplici scherzi grafici, ma anche una filosofia, una visione della vita attraverso il prisma dell’ironia e dell’arguzia.
Ma le opere sono spesso simpatiche, nonostante tutto:
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Fino a qualche anno fa tra i vari personaggi strani del nostro mondo si distinguevano – per la propria rumorosità – quelli contrari ai ripetitori della telefonia mobile. Ma con l’avanzare del progresso tecnologico sono stati superati (o si sono trasformati in?) da quelli impauriti dalla diffusione del 5G.
Volete scoprire se anche nella vostra zona ce n’è qualcuno? Oppure lo conoscete già e volete farlo scappare? O, semplicemente, volete divertirvi a prendere in giro una persona ignorante?
Io posso suggerire un bel trucco: rinominate la vostra rete Wi-Fi di casa o di ufficio in «5G Test Tower».
Anzi, se volete massimizzare il risultato, impostate pure il nome di rete «Covid-19 5G Test Tower». I vostri vicini pazzi/ignoranti non sapranno associare la rete in questione a una persona o abitazione concreta (molto probabilmente, non capiranno nemmeno che si tratti di una rete privata) e inizieranno a programmare la fuga da una «zona pericolosa».
P.S.: anni fa (ormai si può aggiungere «tanti»), quando ero ancora uno semplice studente universitario, conoscevo un personaggio che un giorno mi aveva comunicato, sottovoce, una informazione segreta: «non usare il cellulare, attraverso i cellulari vi leggono i pensieri!». Con la maggioranza delle altre persone che si azzardavano di impugnare un cellulare nelle sue vicinanze, il tipo si dimostrava semplicemente aggressivo (perché si sentiva in pericolo), ma alla fine era sparito dalla Facoltà proprio quando la copertura del palazzo con il wi-fi universitario era arrivata a un buon livello…
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Bellano di agosto. Era passato quasi un anno dal mio ultimo viaggio turistico! 356 giorni, per essere precisi. Maledetta pandemia…
È incredibile la prontezza con la quale certe persone manifestano la propria stupidità:
L’abbigliamento in questione è in vendita sul sito personale di Donald John Trump jr.
I più «reattivi» di quei personaggi svolgono però anche una utile funzione sociale: aiutano ad applicare delle etichette ben visibili (per esempio come quella riportata sopra) ai loro «colleghi» di «intelletto». Quindi nelle prossime settimane o mesi sapremo fare qualche diagnosi in più.
Per bilanciare in qualche modo il contenuto un po’ deprimente del presente post, aggiungo infine anche il link al testo pubblicato dal gaffer Serge Svetnoy: a eccezione di un inutile passaggio populista/sinistroso collocato verso la fine, è un buon testo. Non se l’autore si sia reso conto di avere in parte accusato lo stesso Alec Baldwin, ma capita.
The Economist ha pubblicato dei grafici dettagliati e interessanti sull’eccesso di mortalità verificatosi durante tutto questo periodo della pandemia del Covid-19. Si tratta certamente dei dati importanti, ma non so se qualcuno sarà mai in grado di stabilire quanti morti siano realmente attribuibili al coronavirus e quanti invece alla pandemia del panico e della paura creata da quasi tutti i governi. Quella pandemia che — sconvolgendo il corso abituale della vita — ha portato alla gente non solo tutti i tipi di depressione, fobie e attacchi di panico, ma, in molti casi, anche a un marcato indebolimento dell’immunità. Gli effetti di questa pandemia di panico e paura si sentiranno ancora per anni, ben oltre la fine ufficiale di tutto questo caos covidico.
Però nel frattempo possiamo osservare pure un dato chiarissimo e per nulla sorprendente. Un secco dato statistico che non può essere scambiato per una opinione. Provate ad andare sul sito sopraindicato e leggere la classifica degli Stati fatta in base all’eccesso di mortalità: in quale posizione si trova quell’unico Stato europeo che si è rifiutato di creare problemi ai propri cittadini? I critici ci avevano detto che quei cittadini sarebbero morti tutti…
Un piccolo spoiler per tutti coloro che non hanno voglia di consultare i dati scientifici: la Svezia si trova al 47-esimo posto. Quarantasettesimo. Non so se il vostro bagaglio delle domande circa la gestione della pandemia da parte del proprio Governo sia ora variato.
E poi una piccola precisazione: il dato ufficiale della Russia non è reale, ma fortemente corretto al ribasso.
Non ho mai capito quelle strane persone che spengono i telefoni per la notte. Non solo perché si privano da soli di una sveglia abbastanza comoda, ma anche perché la modalità «Non disturbare» funziona benissimo senza mandare il telefono nell’offline: i messaggi e le chiamate arrivano, ma non fanno suonare e/o vibrare il telefono.
Io, comunque, molto spesso non attivo nemmeno questa funzione perché se una delle poche persone autorizzate a telefonarmi dovesse decidere di farlo di notte, io presumo che abbia un motivo realmente serio per farlo. E, ovviamente, capisco quanta «fortuna» abbia avuto per riuscire a scegliere per la chiamata esattamente una di quelle cinque ore del mio sonno…
P.S.: chissà se le stesse persone che spengono i telefoni, staccano / staccavano dalla presa anche i telefoni fissi.
I ricercatori del Caltech (California Institute of Technology) hanno creato un robot con due «gambe» e quattro eliche, il quale dovrebbe combinare il volo con il cammino per i suoi spostamenti. I creatori di questo sistema «si sono ispirati alla natura», nella quale gli uccelli utilizzano attivamente le ali per bilanciarsi durante le loro «camminate». Mentre io non riesco a capire perché si debba copiare delle soluzioni un po’ ingombranti quando è possibile sviluppare qualcosa di infinitamente più avanzato (come dimostrano i numerosi successi della Boston Dynamics).
Ma voi potete comunque vedere questo brevissimo video sulla prima versione di LEONARDO («LEgs ONboARD drOne»):
Anche se dal video non si capisce proprio quale funzione pratica svolgano le «gambe»…
P.S.: non so nemmeno se un robot del genere possa essere ingrandito o appesantito: probabilmente, necessiterà delle eliche molto più grandi, diventando dunque meno funzionale.