Il canadese Greg Lam da anni vive a Tokyo per motivi familiari. Nel 2015 ha registrato il proprio canale su YouTube per raccontare dei vari aspetti della vita in Giappone. Ai tempi della pandemia del Covid-19 non ancora conclusa, uno dei video di Greg più interessanti (e quindi meritatamente popolari) è quindi quello di carattere turistico.
In sostanza, ha pubblicato un videoracconto — nemmeno tanto lungo — sui 120 kilometri fatti con la bicicletta a Tokyo: dalla riva est del fiume Edogawa alla riva ovest del fiume Tamagawa.
Ma voi, ovviamente, potete trovare più interessante qualsiasi altro argomento tra quelli, numerosi, trovati sul canale.
L’archivio del novembre 2021
Nella storia musicale sono rimasti alcuni vecchi celebri gruppi, la cui musica al giorno d’oggi sembra ormai abbastanza ingenua: quasi «da bambini». Per fortuna, non è sempre un motivo sufficiente per rimuovere quei gruppi dal mostro playlist: la musica di alcuni di quei gruppi può benissimo funzionare da sottofondo sonoro quando, per esempio, si ha bisogno di dare un certo ritmo alla nostra attività mentale (a me capita di utilizzarla in quel modo mentre formatto i testi già pronti nella loro parte significativa o sistemo grandi quantità di dati). E poi, a volte, quella musica aiuta a ereggere una sorta di barriera tra i pensieri e i suoni del mondo esterno…
Uno dei gruppi che spesso mi aiutano nel senso appena descritto sono The Shadows. Una volta, tanto tempo fa, mi era già capitato di postare due loro brani. Oggi posso proporne altri due.
Il primo brano scelto per oggi è «Atlantis»:
Il secondo brano scelto per oggi è «Geronimo»:
Il tipo di nome Nathan (non si sa chi sia e da dove venga) vive in Sud Corea e realizza dei video per il proprio canale SeoulWalker su YouTube. I video — non commentati in alcun modo — mostrano le interessanti passeggiate dell’autore a Seoul e nel resto del Paese. Dal punto di vista tecnico i video sono fatti abbastanza bene, ma l’autore, per qualche motivo incomprensibile, ha disattivato la possibilità di inserirli nelle pagine dei siti terzi. Di conseguenza, sono costretto a lasciarlo fuori dalla mia video-rubrica domenicale e mi limito a una semplice segnalazione culturale: provate a vedere qualcosa se e quando avete tempo e voglia per farlo.
Non si sa quando potremo andare noi in Sud Corea senza troppe rotture…
L’idea di imporre delle limitazioni «da zona gialla / arancione / rossa» solo alle persone non vaccinate ha una sua logica interna e, in un certo senso, anche un po’ di giustizia nel suo senso supremo. Chi, dopo oltre un anno e mezzo della pandemia, non si è ancora convinto della utilità del vaccino ha sicuramente fatto due cose: ha calcolato tutte le possibili conseguenze (almeno quelle burocratiche) e si è moralmente preparato a subirle. Il comportamento di queste persone continua a essere irresponsabile e irrazionale, ma noi, ormai, ci possiamo fare poco.
Purtroppo – per tutti noi – ci possono fare poco anche gli ideatori delle restrizioni riservate ai non vaccinati. Infatti, posso anche immaginare, più o meno, come possano essere codificate dal legislatore, ma non riesco a immaginare come possano essere messi in pratica. Per esempio: durante le «zone rosse» e «arancioni» passate (compreso anche il periodo strano del maggio 2020) nessuno mi aveva mai chiesto l’autocertificazione (anche se la preparavo quasi sempre). Chi e come farà i controlli con tutta la gente in giro?
Insomma, non vorrei mandarvi in depressione, ma io sul Natale 2021 vedo già delle brutte ombre.
Le scoperte relativamente recenti hanno confermato l’esistenza dell’acqua su Marte. Di conseguenza, si potrebbe girare un film (riservando pure dei ruoli a Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone), il quale ci racconterà che il genere umano sarebbe in realtà nato su Marte, ma avrebbe rovinato l’ecosistema locale fino al punto da dover inviare gli ultimi due giovani sani rimasti a colonizzare uno dei pianeti vicini. Farlo nella speranza, appunto, che la razza umana riesca a «ricominciare da zero» in un mondo migliore. Ma i due giovani – supponiamo che si chiamino Adamo ed Eva – sbagliano la procedura di atterraggio (accelerando invece di frenare) e trasformano la propria navicella spaziale in un asteroide che ammazza tutti i dinosauri. La morale del film: la costruzione di un nuovo mondo è iniziata con un nuovo disastro ambientale…
Conoscete un regista capace di realizzare questa idea?
Di questi tempi potrebbe diventare un film da Oscar.
Ci sono molti aspetti della questione dei migranti sul confine tra la Belorussia e la Polonia che i miei lettori potrebbero (volendo, ovviamente) scoprire anche da soli. Ma l’ultima opera del caricaturista russo Sergej Ëlkin dove la scoprite? Solo da me!
Tutti i personaggi – animati e non – dovrebbero essere facilmente riconoscibili.
È curiosa questa notizia. La radio Europe 1 comunica (mentre Le Parisien e Le Figaro confermano) che il presidente francese Macron ha cambiato la tonalità del blu sulla bandiera nazionale francese già a luglio del 2020. Ma nessuno se ne era accorto fino ad ora.
Precedentemente la tonalità del blu sul tricolore francese era più chiara. Fu introdotta dal presidente francese Valéry Giscard dʼEstaing nel 1976 per far coincidere — in parte — la bandiera francese con quella della Comunità economica europea (la quale è poi diventata lʼUnione europea). Macron, invece, ha restituito la tonalità più scura del blu utilizzata sulla bandiera francese dalla Rivoluzione francese fino al 1976. Allo stesso tempo, non ha annunciato pubblicamente il cambiamento nella tonalità e non ha avviato la sostituzione di tutte le bandiere nazionali del Paese. La nuova versione della bandiera è in uso durante i discorsi ufficiali di Macron dal 2018.
Detto tutto questo, riconfermo la mia percezione del fatto che Macron possa diventare il nuovo «capo» informale dell’UE dopo l’abbandono definitivo della Merkel. Vediamo se qualche pazzo lo accusi del suddetto gesto antieuropeista…
La Microsoft sta un po’ esagerando con la mania di aggiungere degli elementi di disturbo (visivo) sulla barra delle applicazioni. Con l’ultimo aggiornamento del Windows 10, per esempio, a destra è comparsa l’icona della «riunione immediata».
Meno male che si può cliccarci sopra con il tasto destro e scegliere l’opzione «Nascondi»…
Per le videochiamate – che, purtroppo, a volte devo fare – preferisco scegliere io, manualmente, lo strumento più adatto per le necessità del momento.
Oggi vediamo un po’ di riprese fatte con una videocamera montata nella cabina di pilotaggio di un caccia F-16: il pilota esegue delle acrobazie durante un air show a Myrtle Beach. Abbastanza curioso, direi:
La cosa più difficile per uno spettatore comune è, probabilmente, quella di accorgersi del momento preciso del decollo, ahahaha
Il fiorentino Giovanni Battista Lulli arrivò in Francia nel 1646 come l’insegnante d’italiano di una famiglia nobile francese. Dopo la sconfitta della fronda parlamentare — la quale fu attivamente sostenuta dalla sua «datrice di lavoro» Duchessa di Montpensier — riuscì a entrare a far parte della corte di Luigi XIV e ottenere, nel 1653, l’incarico del «compositeur de la musique instrumentale». Proseguendo la propria carriera musicale alla corte, nel 1661 prese anche la cittadinanza francese e cambiò il nome in Jean-Baptiste Lully.
Ma — quello che ci interessa maggiormente — Lully è passato alla storia della musica come il fondatore dell’opera nazionale francese e uno dei principali rappresentanti della cultura musicale barocca francese.
Per il post musicale di oggi non seleziono alcuna parte delle opere liriche di Lully, ma due esempi della sua musica da ballo: quella che all’inizio del XXI secolo lo ha reso noto anche nella cultura popolare (attraverso un film francese).
Inizio con la «Passacaille»:
E poi metterei una delle sue sarabande: