L’archivio del marzo 2021

La musica del sabato

Il compositore e direttore d’orchestra austriaco Gustav Mahler (1860–1911) ha subito, nel corso della storia, una stranissima trasformazione della propria fama. Durante la sua vita fu universalmente riconosciuto come un direttore d’orchestra geniale e criticato (quando non snobbato) in qualità del compositore. Dopo la sua morte, però, la situazione si è invertita: le sue abilità da direttore di Mahler sono state presto dimenticate, ma «in cambio» la musica da egli scritta è progressivamente diventata tra le più suonate ai concerti classici. Non si sa di preciso se sia il merito di alcuni direttori d’orchestra più famosi del XX secolo (per esempio, Leonard Bernstein) che si sono impegnati tanto nel promuovere la musica di Mahler, oppure della stilistica di Mahler stesso che sarebbe più vicina alle preferenze e abitudini musicali degli ascoltatori di oggi.
L’eredità musicale lasciataci da Gustav Mahler non è grandissima dal punto di vista quantitativo: in parte perché morì a soli 50 anni e in parte perché faticò a comporre avendo preso un po’ male una sfortuna al primo concorso da compositori dove aveva partecipato da giovane. Inoltre, l’insieme delle composizioni di Mahler è costituito quasi esclusivamente dalle canzoni e sinfonie. Dopo alcune riflessioni ho deciso di selezionare per il post di oggi una sinfonia capace di rappresentare al meglio lo stile musicale formato da Mahler-compositore ormai realizzatosi…
E così ho optato verso la scelta probabilmente meno ovvia: la Sinfonia n. 5, scritta nel 1903 e perfezionata più volte nei periodi successivi.

Gustav Mahler volle (e lo formulò esplicitamente nei primi anni del ’900) che la musica e il suo messaggio fossero comprensibili anche senza le parole. E allora non mi dilungo…


C’è chi dice che la pandemia del Covid-19 avrebbe indotto molte persone a rivalutare il concetto della casa. Se questa osservazione vale anche per voi, iniziate a valutare questa casetta a Marbela (in Spagna). All’annuncio sono allegate alcune foto interessanti.

E fate in fretta che c’è una fila dei potenziali acquirenti…


L’Instagram Lite

Non so se qualcuno degli utenti interessati se ne sia accorto, ma l’altro ieri è uscita una versione della app Instagram per l’Android: l’Instagram Lite. Questa ultima pesa solo 2 megabyte contro i 30 della versione «normale» e ha quasi tutte le funzionalità normali: per ora (e solo per ora) mancano solo la pubblicità, gli acquisti e la crittografia end-to-end. L’Instagram Lite sarebbe già disponibile su Google Play in 170 Paesi.
Cosa significa tutto questo? Significa che Facebook si è «inventato» un nuovo modo di pubblicare le nuove versioni delle app. È evidente, infatti, che in un futuro non particolarmente lontano non avrà molto senso mantenere due versioni della stessa app praticamente identiche. Quindi a un certo punto Instagram Lite cambierà il nome in Instagram e si installerà sui telefoni degli utenti senza alcun sforzo fatto da essi.
Avrebbe senso, a questo punto, installare già ora l’Instagram Lite? No, a meno che non vogliate partecipare gratuitamente ai test della nuova versione.
Oppure siete messi tanto male da dover preoccuparsi di ogni megabyte di spazio sul vostro telefono?


Lou Ottens

Non so se anche voi sia mai capitato di leggere della morte di una persona [una volta] famosa/nota e, con una certa sorpresa, pensare «ma era ancora vivo?»… Non intendo alcuna forma di macabra «gioia», ma solo una sorpresa per avere risentito un nome che la mente aveva ormai automaticamente collocato in un passato lontano, lo aveva attribuito alla storia.
Non tanto spesso, ma a me capita. L’ultima (dal punto di vista cronologico) occasione è la morte dell’ingegnere olandese Lou Ottens.

Sono sicuro che vi sia capitato di leggere o sentire il nome di Lou Ottens almeno una volta nella vita: il signore è l’inventore dalla audiocassetta, quindi di un supporto fisico che negli ultimi decenni del XX secolo ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della musica nel mondo. Direi che in questo senso l’invenzione di Lou Ottens ha avuto la stessa potenza dell’internet dei giorni nostri. Ma non sono solo gli amanti della musica che possono (o devono) ringraziare Ottens. Infatti, mi è capitato di conoscere alcuni ingegneri che negli anni ’80 avevano costruito i propri primi computer artigianali utilizzando un televisore e un lettore delle audiocassette (sulle cassette veniva memorizzato il codice dei programmi).
Insomma, Lou Ottens è stato un personaggio importantissimo per la vita quotidiana della umanità, anche se qualcuno lo aveva involontariamente «seppellito» molto prima del dovuto. Ho troppe dita per contare le persone della stessa portata.


Diritti tutelati

A volte, da qualche parte nel mondo, capitano anche delle notizie buone.
Ieri, per esempio, la polizia della provincia di Arkhangelsk ha finalmente deciso di archiviare le indagini e, quindi, non proporre una sanzione amministrativa nei confronti dei pupazzi di neve giustiziati a gennaio (e nemmeno nei confronti dei una loro vicina di casa umana). Dopo un mese e mezzo di lavoro pesante nello studio di un caso importantissimo per le sorti dello Stato, i poliziotti si sono guadagnati un po’ di riposo.

Vi informo di tutto questo perché eravate sicuramente preoccupati per tutti i protagonisti di quella vicenda…


Una iniziativa tempestiva

In questi giorni il mondo sta mostrando uno strano interesse globale per le interviste da stampa scandalistica. Ma noi proviamo a salvarci prestando l’attenzione agli eventi molto più curiosi e, allo stesso tempo, molto più vicini alla nostra vita reale.
Come avrete notato, il 7 marzo in Svizzera si è tenuto il referendum circa il divieto di indossare gli indumenti che coprano l’intero volto della persona. Il 51,2% dei votanti si è espresso a favore. Ora il divieto – che non si riferisce solo all’abbigliamento imposto dalle religioni – deve essere inserito nella Costituzione, i Cantoni avranno due anni di tempo per attuare la nuova norma.
Il suddetto divieto è sensato? Sì, lo è da diversi punti di vista: anche se non so come verrà applicato – in un ipotetico futuro – ai vari artisti di strada, ai promoter vestiti da personaggi strani e ai partecipanti delle manifestazioni in stile carnevalesco. Ma la curiosità più grande è: si doveva scegliere proprio questo momento storico per promuovere un divieto del genere? Proprio nel periodo in cui diverse «autorità» ci dicono che le mascherine di vario genere vadano indossate anche quando ci si trova soli, da qualche mese, in un bunker ermetico?
Boh, a me sembra uno strano scherzo… Oppure una svista ridicola.
In ogni caso, vorrei proprio vedere se ora per una immaginaria svista del legislatore svizzero le fottute fastidiose mascherine diventino fuorilegge. Sarà un evento infinitamente divertente.


Prima dei femminili onnipresenti

Nel 1384 Edvige, la figlia undicenne del re d’Ungheria Luigi I il Grande, fu proclamata re della Polonia. Infatti, in base alla legge la Polonia poté essere governata solo da un re, ma da nessuna parte fu scritto che il titolo del re possa appartenere solo a un maschio.

Facendo gli auguri a tutte le lettrici, vorrei ricordare che la libertà e la parità iniziano sempre nelle teste, compresa la propria.


Senza protezioni

A un torneo giovanile di judo in Daghestan è accaduto un fatto grave: gli sportivi hanno interagito attivamente con gli spettatori senza indossare le mascherine. Ecco la testimonianza video:


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La musica del sabato

Il genere del gruppo tedesco dArtagnan è formalmente classificabile come folk-rock, ma in sostanza si tratta di un classico esempio del gruppo-festa. Infatti, mi sembra uno di quei gruppi che non si distinguono per delle spiccate qualità musicali, ma almeno trasmettono un po’ di buon umore.
Come da tradizione, ho selezionato due canzoni.
La prima è «C’est la vie»:

Mentre la seconda canzone è «Chanson de Roland»:

I dArtagnan esistono dal 2015, ma io li ho scoperti solo qualche giorno fa perché hanno registrato una loro versione curiosa della canzone principale del film sovietico «d’Artagnan e i tre moschettieri» (del 1973). I russi sono rimasti molto sorpresi…
Infine, informo gli interessati che sul canale youtube del gruppo sono disponibili tutti i video musicali e non del gruppo.