Come da tradizione, il primo video domenicale dell’anno è quello del messaggio del presidente russo Vladimir Putin per l’anno nuovo (con i sottotitoli italiani). Non perché voglio sembrare un fan di questo funzionario — non lo sono! —, ma perché il contenuto di un discorso del genere è un importantissimo elemento di analisi politica.
Cosa posso dire di questo nuovo messaggio? Posso dire che è stato più lungo di tutti quelli precedenti e, allo stesso tempo, sempre privo di contenuti concreti. Indipendentemente dal nome di chi parla e dagli eventi della politica interna e internazionale ben noti a tutti, questa volta ogni Capo di Stato avrebbe avuto molto da dire ai propri cittadini. E, invece, abbiamo assistito, nel caso di Putin, a uno spettacolo per certi tratti molto simile a quelli precedenti e, allo stesso tempo, ancora più comico (o, se preferite, ridicolo) di prima. Così, abbiamo potuto osservare che Putin è ancora fissato con la Seconda guerra mondiale (se ha bisogno delle grandi vittorie di cui parlare, poteva ricordare anche la guerra contro Napoleone), parla dell’esempio datoci dai veterani di quella guerra (dobbiamo forse seguire l’esempio morendo tutti?) e non dice nulla di realmente positivo sulla attualità. Non dice nemmeno come pensa di aiutare ad affrontarla…
Ma è inutile riassumere tutto il discorso: potete sentirlo da soli. Avrei tradotto diversamente alcune parole, ma il senso generale si capisce comunque bene:
P.S.: devo dire che questa volta non mi ha entusiasmato nemmeno il discorso di Mattarella, ma questo è un altro argomento: non vorrei mischiare…
L’archivio del 3 gennaio 2021
03/01/2021 alle 15:00