Moltissimi libri di divulgazione scientifica contemporanei descrivono il cervello umano indicando, tra l’altro, la «specializzazione» di ogni zona del cervello stesso, l’età storica di ogni zona descritta, la sua provenienza da nostri antenati, i processi che si svolgono nella corteccia prefrontale etc.
Tutte queste informazioni sono molto interessanti e, allo stesso tempo, totalmente inutili. Una persona che non si occupa della neurochirurgia non è in grado di utilizzarli in alcun modo. Non è in grado di migliorare alcuna parte del cervello, nemmeno grattarsela.
Supponiamo di avere scoperto che la zona x determina un nostro comportamento y. Quali sono le nostre azioni? A quali conclusioni possiamo giungere? Al massimo potremmo somministrare a una certa zona del cervello una pillola di piombo, la quale, però, molto probabilmente avrà degli effetti sul funzionamento di tutto il cervello (e, di conseguenza, non solo del cervello).
Per noi, le persone comuni, il fatto più importante da sapere sul cervello è abbastanza semplice e banale: il cervello può essere migliorato solo nel senso metaforico. Si potrebbe iniziare dallo scartare tutte le informazioni inutili che ci circondano.
L’archivio del 12 ottobre 2020
12/10/2020 alle 13:25