Non so se saranno in molti ad apprezzare la battuta, ma questo sabato il post musicale è interamente dedicato alla Sinfonia n. 7 di Dmitrij Šostakovič.
Buon ascolto.
La sinfonia è suonata da hr-Sinfonieorchester – Frankfurt Radio Symphony.
L’archivio del 21 Marzo 2020
Alla fine di febbraio avevo letto di una iniziativa interessante, bella, utile dal punto di vista tecnologico e quasi disperata dal punto di vista giuridico.
I musicisti e programmatori Damien Riehl e Noah Rubin hanno generato tutte le possibili melodie all’interno della stessa ottava – più di 68 milioni di melodie – e le hanno messe a disposizione del pubblico, rinunciando ai propri diritti d’autore. L’obiettivo di tale lavoro è stato quello di porre fine alla diffusissima nel mondo pratica del contenzioso giudiziario sulla materia del plagio, la quale limita la libertà creativa degli artisti.
Infatti, nelle cause che riguardano la violazione del diritto d’autore nell’ambito musicale diventa spesso decisiva la questione se il convenuto avesse mai potuto sentire, almeno una volta, quella melodia di cui «furto» è accusato. Qualora la risposta dovesse essere positiva, il giudice può giungere alla conclusione che il convenuto, pur non avendo l’intenzione di copiare una melodia altrui, l’abbia usata inconsciamente per la propria opera, violando dunque il diritto d’autore (per spiegare la decisione in termini popolari, si potrebbe usare l’espressione «senza dolo», ma evito). Indipendentemente dal risultato finale – spesso incerto, – il relativo processo giudiziario potrebbe comportare delle spese milionarie alla persona accusata del plagio.
Riehl e Rubin hanno dunque creato un algoritmo che ha composto tutte le possibili combinazioni di 12 note all’interno di una ottava. In sostanza, si tratta dello stesso principio che gli hacker utilizzano per la ricerca di una password: creano tutte le possibili combinazioni di simboli utilizzabili.
I 68,7 miliardi delle melodie ottenute occupano lo spazio di 2,6 terabyte. I link per il download delle melodie e del codice sorgente dell’algoritmo sono disponibili sul sito del progetto. Il codice, in particolare, potrebbe essere utile per coloro che vogliono provare a contribuire alla causa e generare le melodie in altre ottave. Le melodie, poi, hanno la licenza Creative Commons Zero che le rende di dominio pubblico.
Tuttavia, l’iniziativa di Damien Riehl e Noah Rubin potrebbe essere considerata giuridicamente disperata per più di un motivo. In primo luogo, gli autori non hanno generato tutte le possibili melodie, ma si sono limitati a una sola ottava. Appartenendo a un «campo ristretto», le melodie generate non hanno alcuna componente creativa e quindi difficilmente potranno essere fatte rientrare nel diritto d’autore. Inoltre, la somiglianza tra due melodie – quella originale e quella «rubata» – viene valutata dal giudice non solo sulla base della combinazione delle note, ma anche dal modo nel quale vengono suonate. Quest’ultimo dettaglio non viene preso in considerazione dall’algoritmo di Riehl e Rubin.