L’archivio del 22 febbraio 2020

La musica del sabato

Tempo fa mi era capitato di dedicare un post musicale al duo Simon and Garfunkel.
La stretta collaborazione tra i due componenti si è di fatto conclusa all’inizio degli anni ’70, ma ognuno di loro ha continuato la propria carriera musicale nei lunghi decenni successivi. Anzi, Paul Simon la sta continuando ancora, sebbene abbaia rinunciato nel 2017 di continuare a esibirsi nei concerti.
Ho pensato che possa avere senso dedicare i singoli post al lavoro da solisti di Paul Simon e Art Garfunkel. Comincerei dal primo.
Si dice che il famoso duo si sarebbe sciolto anche grazie al crescente (e non condiviso) interesse di Simon verso la sperimentazione con la musica popolare di varie zone del mondo. Quel interesse è stato poi coltivato nel corso di tutta la sua vita professionale, ma per noi non sempre è percettibile con la stessa intensità. Lo possiamo notare (o almeno tentare di farlo) anche confrontando due canzoni registrate nelle epoche relativamente lontane tra esse.
Come al solito, ho preparato due esempi.
La prima canzone è «Something So Right» (dall’album «There Goes Rhymin’ Simon» del 1973):

E la seconda è «Graceland» (dall’album «Graceland» del 1986):

Per fortuna è riuscito a non scivolare nella etnomusicologia estrema.


Sentirsi popolari

Non so se vi è già capitato di leggere di un nuovo social network chiamato Botnet.
Esiste solamente sotto la forma di una app ed è stato creato con il solo scopo psicoterapeutico. Sul Botnet, infatti, non si aggiungono gli amici, non si cercano altre persone da «seguire» (è anche tecnicamente impossibile farlo), non si bada minimamente alla qualità dei contenuti (anche se in realtà pure su Facebook vedo pubblicare una quantità enorme di stronzate inutili), ma si ottengono tantissimi like e commenti positivi (solo quelli positivi). Ad apprezzare tutte le pubblicazioni sono i bot creati e «istruiti» proprio per svolgere tale compito.

Per pura curiosità ho provato a installare l’app Botnet e ora posso testimoniare che assomiglia a un incrocio molto primitivo tra il Twitter e l’Instagram. Però funziona esattamente come dichiarato dai suoi creatori. In appena venti minuti il mio primo post di prova ha raccolto Continuare la lettura di questo post »