Un bel giorno mi sono chiesto: perché in Italia si vendono praticamente dappertutto le capsule di caffè, ma non si vedono mai quelle di the?
Lo stesso bel giorno mi sono risposto: sarà più facile trovarle su internet. E sono andato su Google Shopping.
Il Google Shopping, a sua volta, mi ha ricordato che per determinate ricerche i giorni belli non esistono. In Italia, infatti, vengono prodotte solo le capsule di the rovinato con il limone. E, in più, non tutti i produttori di capsule si sono accorti di questa nicchia di mercato.
Attualmente è una notizia negativa per me e positiva per coloro che vogliono tentare di vincere la concorrenza. Anche se, purtroppo, la cultura del the non è particolarmente diffusa in Italia.
L’archivio del 2019 год
Lo avrete notato anche voi. Quando due proprietari di cani che non si conoscono (intendo i proprietari) si incontrano per strada, chiedono ad alta voce e da una buona distanza: «Maschio o femmina?» Succede tutti i giorni in tutto il mondo.
È veramente strano che non si sia ancora diffuso un sistema di comunicazione visibile universale e istantanea. Per esempio, quel sistema può basarsi sull’uso dei collari di colori diversi: il collare rosa indica una femmina, quello azzurro un maschio, quello rosso il ciclo estrale.
Non sarebbe una forma noiosa di uniformazione di tutto e di tutti perché gli aspetti diverso dal colore distinguibile e prestabilito possono essere personalizzati in qualsiasi modo.
Poco fa ho scoperto che il 27 agosto si celebra – in Russia – la Giornata del cinema russo. È stata istituita nel 2001 in qualità della festa professionale dei cineasti russi e, allo stesso tempo, della festa degli amatori del cinema russo. Tale festa esistette già ai tempi dell’URSS tra il 1986 e il 1991 e fu fissata per il 27 agosto perché in tale data nel 1919 fu nazionalizzata l’industria cinematografica della Russia sovietica.
Per festeggiare la versione contemporanea della cine-festa potremmo rivedere qualche film russo bello girato dopo il 2001. Facciamo che sia «Tesnota» (2017) del giovane regista Kantemir Balagov. Pianificavo di consigliarvelo prima o poi, ed ecco che è arrivata una buona occasione.
È un film di qualità e mi sembra che lo abbiano anche tradotto in italiano (e pure mostrato nei cinema italiani ad agosto di quest’anno).
Non è certamente una commedia, ma non induce nemmeno di fare un passo oltre la finestra come alcuni film dei miei consigli precedenti.
La BBC comunica che entro la fine del 2022 i principali aeroporti del Regno Unito saranno dotati degli scanner 3D per il controllo dei bagagli. Questa misura permetterebbe di abrogare il divieto di trasportare nei bagagli a mano di contenitori di liquidi superiori a 100 ml (introdotto anni fa per motivi di sicurezza).
Ecco, gli scanner 3D è una innovazione interessante e sicuramente utile per risparmiare il tempo. L’abrogazione della limitazione riguardante i liquidi è altrettanto comoda per i passeggeri.
L’aspetto che non mi è proprio chiaro è la connessione tra i due fenomeni. In teoria posso anche sforzarmi a immaginare uno scanner che analizza la densità di un liquido, ma non la sua composizione chimica. Di conseguenza, mi sento costretto a scegliere tra due opzioni:
1) gli inglesi hanno trovato un modo fantasioso per cancellare un divieto poco sensato dal punto di vista pratico;
2) le aziende che forniscono i mezzi per la garanzia della sicurezza esagerano con il marketing (ma allora non si capisce perché i clienti ci credono).
In ogni caso, spero che gli scanner 3D e la libertà di trasportare i liquidi si estendano presto a tutto il mondo.
Il youtuber Device Orchestra suona la musica popolare utilizzando gli strumenti abbastanza particolari: i tostapane, le macchine da scrivere, i lettori delle carte bancarie, i spazzolini elettrici etc. Dalle vibrazioni prodotte da quegli strumenti si compongono delle melodie facilmente riconoscibili.
Faccio due brevi esempi. Il primo è l’inno statunitense:
E il secondo è l’inno sovietico (la musica di quello russo è in realtà identica):
Device Orchestra non si specializza però negli inni: sul suo canale si trovano anche delle note canzoni di altri generi.
Quel pochissimo che ho sentito della Annie Lennox solista mi è piaciuto molto meno di quel poco che ho sentito nel corso della mia vita degli Eurythmics (dei quali è stata la voce Lennox). Qualche canzone ascoltabile, comunque, ha raggiunto anche le mie orecchie.
Una volta postata la musica del gruppo, non potevo non postare la musica della componente più famosa, vero?
La prima delle due canzoni selezionate per oggi è la «Why» (dall’album «Diva» del 1992):
Mentre la seconda è la «Into the West» (registrata nel 2003 per il film «Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re»):
Tutti sanno come e dove aggiornarsi sul traffico aereo attorno al nostro pianeta.
Non tutti conoscono il sito MarineTraffic che permette di seguire il traffico delle nevi in tempo reale.
Ecco, ora tutti i miei lettori lo conoscono.
80 anni fa, il 23 agosto 1939, fu firmato il tristemente noto patto Molotov – Ribbentrop, quello sulla non-aggressione reciproca e la spartizione delle zone di influenza. Infatti, non tutti se ne rendono conto, ma di fatto l’URSS iniziò la Seconda guerra mondiale dalla parte del Terzo Reich. È difficile paragonare tra loro i due capi dei due ministri degli Esteri, ma entrambi – i capi – crearono parecchi problemi alla popolazione di questo pianeta. Quindi per il 23 agosto è stata fissata, dal Parlamento europeo, la Giornata delle vittime dello stalinismo e del nazismo.
Il paradosso triste consiste nel fatto che tale Giornata (e nessuna sua analogia) è mai stata istituita in Russia. Eppure la Russia – come una buona parte dell’ex URSS, parzialmente entrata nell’UE) subì delle enormi perdite umane sia per la colpa dello stalinismo che del nazismo.
Quando morirà, quella Giornata secondo me si farà. Almeno, lo spero.
Oggi, il 22 agosto, in Russia si festeggia la Giornata della bandiera russa (ma è comunque un giorno lavorativo). Per l’occasione, il Centro dello studio della opinione pubblica ha condotto una ricerca da risultati curiosi:
solo il 50% degli intervistati ha saputo indicare la sequenza corretta dei colori sulla bandiera russa;
il 73% degli intervistati sa come è fatto lo stemma russo;
solo il 17% degli intervistati conosce la prima riga dell’inno russo.
Il fatto più curioso non è tanto l’alta somiglianza della bandiera russa con quelle del Ducato di Carniola, degli sloveni e della Slovacchia (fino al 1945 e dal 1990 al 1992). La grande curiosità è la mancanza di una definizione chiara precisa della tonalità dei colori della bandiera russa nella rispettiva legge. Di conseguenza, nella vita reale l’aspetto cromatico della bandiera russa varia in base al suo produttore.
L’unica accezione sono le tonalità della bandiera russa sulle targhe automobilistiche: sono definite da uno standard statale. Anche le targhe, però, sono di produzione esclusivamente statale.
Aumenta la quantità degli strumenti utili di Google:
1. Ora è possibile lanciare una monetina.
2. È possibile lanciare un dado da 4, 6, 8, 10, 12 e 20 facce.
3. È possibile girare una ruota con dei numeri o un fidget spinner.
4. È possibile regolare un metronomo.
5. Ora esistono la calcolatrice e la tavolozza.
6. C’è pure uno strumento per la regolazione del respiro.
Ora la vostra vita è molto più facile, vero?