L’archivio del 19 dicembre 2019

Le notizie dell’industria aerea

I miei amici e conoscenti italiani mi chiedono spesso quanto siano affidabili, in termini della sicurezza fisica, le compagnie aeree russe. La mia risposta, purtroppo o per fortuna, è cambiata di poco negli ultimi anni.
Qualora si parli delle linee internazionali, le compagnie aeree russe sono assolutamente sicure: utilizzano aerei di qualità e non vecchi (ormai sono quasi tutti presi in leasing), prestano molta attenzione alla manutenzione e hanno il personale qualificato costantemente aggiornato. Tutto ciò è possibile, fondamentalmente, grazie a una semplicissima legge del mercato: sulle tratte internazionali si guadagna di più, quindi c’è da lottare per attirare la clientela attraverso fattori facilmente percettibili (nonostante i grandi fatturati, il trasporto aereo non è particolarmente redditizio, di conseguenza c’è poco spazio per giocare con i prezzi dei biglietti).
È invece sensibilmente diversa la situazione delle linee aeree interne russe. Nonostante certi progressi degli ultimi sette—otto anni, su diverse tratte nazionali è ancora abbastanza facile trovare degli aerei di pessima qualità. Potrebbe capitare un Sukhoi Superjet 100: un modello che diventa frequentemente protagonista di guasti di gravità varia perché dopo oltre undici anni di esistenza risulta ancora essere pieno di problemi di progettazione e di produzione. Oppure, banalmente, potrebbe capitare un aereo vecchio parecchi decenni, la cui biografia riuscirebbe a spaventare anche i viaggiatori meno esigenti.
Ma c’è un motivo preciso per il quale ho pensato di trattare tale argomento proprio oggi. Di recente ho saputo che l’azienda di trasporti «Aviatsija Kolymy» (il nome si traduce come l’Aviazione di Kolyma, l’azienda è di proprietà della Regione di Magadan) ha acquistato i primi due aerei Antonov An-2 modificati. La modifica tecnica è consistita nella installazione sugli aerei vecchi 37 e 39 anni dei nuovi motori americani TPE-331-12 prodotti dalla Honeywell. Alcune altre regioni russe hanno già manifestato l’interesse verso l’acquisto degli An-2 «modificati» allo stesso modo.

Certo, i motori sono nuovi e hanno il vantaggio di funzionare con il cherosene aereo (invece della benzina aerea necessaria per il motore sovietico originale).
Certo, l’An-2 ha il vantaggio di poter utilizzare anche una pista di atterraggio di 500 metri in terra battuta e di essere in grado di atterrare alla velocità di soli 70 km/h.
Certo, l’An-2 costa meno di tanti aerei nuovi ed è modello da qualità prevedibili (a differenza dello stesso Sukhoi Superjet 100 già menzionato prima).
Però è un aereo progettato negli anni ’40 e non più prodotto dal 1992. Io, personalmente, lo avrei preferito a un qualsiasi aereo, anche nuovo, della immaginaria «zimbabwe airlines». Ma, allo stesso tempo, in presenza della possibilità di scegliere avrei preferito la macchina o il treno all’An-2, modificato o originale che sia.