È veramente strano che Chuck Berry non sia mai comparso nella mia rubrica musicale. Oggi provvedo a correggere questo errore e posto due brani dal suo secondo album, il «One Dozen Berrys» del 1958.
Il primo brano è il super hit dell’epoca «Sweet Little Sixteen»:
E poi metterei il brano strumentale «Blue Feeling»:
L’archivio del 12 ottobre 2019
Ieri, all’età di 85 anni, è morto il cosmonauta Aleksej Leonov. A marzo del 1965 divenne il primo umano a uscire nello spazio, mentre a luglio del 1975 fu il comandante dell’equipaggio sovietico nel famoso programma Apollo-Sojuz.
Ma non vedo alcuna utilità nello scrivere il riassunto della biografia ufficiale facilmente reperibile anche negli articoli della Wikipedia. Trovo più interessante — dal punto di vista informativo — ricordare ai miei lettori anche l’eredità artistica lasciataci da Aleksej Leonov. Già dalla età giovanissima Leonov mostrava infatti dei buoni risultati nella pittura. Essendo però l’ottavo figlio di una famiglia povera (le condizioni economiche furono aggravate dal fatto che il padre zootecnico rimase vittima delle repressioni politiche degli anni ’30), non ebbe la possibilità di continuare gli studi. Scelse dunque un istituto che oltre alla professione avrebbe potuto fornirgli anche vitto e alloggio: quello della aeronautica militare. Da lì inizio la carriera da pilota, trasformatasi nel 1960 in quella da cosmonauta.
Ma continuò comunque a disegnare per quasi tutta la sua vita. I voli nello spazio influenzarono fortemente la sua visione artistica. Le opere originali e curiose di Aleksej Leonov possono essere consultate, per esempio, seguendo questo link.
Intanto concludo il post con due foto. Aleksej Leonov negli anni di attività da cosmonauta:
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