Dopo l’attacco alle raffinerie della Arabia Saudita si sono intensificate le discussioni sulla imminente crisi finanziaria mondiale. Come al solito, gli economisti si dividono in pessimisti, [relativamente] neutrali e ottimisti.
La fragilità della economia complessa contemporanea, evidente anche grazie all’attacco di cui sopra, lascia però poche possibilità di fidarsi ciecamente delle previsioni ottimistiche. Pensare che la crisi sia improbabile, lontana nel tempo o selettiva nel colpire le singole persone comuni è stupido quanto tentare di spiegare la situazione economica corrente in un semplice post. È decisamente più utile e facile tentare di rispondere alla eterna domanda «cosa faccio, come mi preparo?».
In effetti, dirlo è spesso più facile che farlo: controllare le spese personali, evidenziare (ma per ora non tagliare) le spese di importanza secondaria, vendere già ora gli oggetti inutili/inutilizzati, investire sui mezzi di produzione personali (compreso il cervello), inventare le fonti di reddito passivo e progetti personali redditizi. Non sarà facile, ma le persone sicure del potere magico infinito del proprio stipendio non si sarebbero mai preoccupati della crisi, vero?
L’archivio del 19 settembre 2019
19/09/2019 alle 13:25