Esistono i cantanti che sanno cantare (relativamente pochi).
Esistono i cantanti che non sanno cantare ma si ostinano nel tentare di farlo (tantissimi, direi la maggioranza schiacciante).
Esistono i cantanti che non sanno cantare, lo sanno e quindi per non fare una brutta figura semplicemente parlano, cercando di seguire il ritmo della musica (numerosi, ma non tantissimi).
Tra i rappresentanti della terza categoria dei cantanti a volte capitano degli esempi interessanti, meritevoli di attenzione. Il post musicale di oggi è dedicato a uno di loro: Mark Knopfler.
La sua prima canzone selezionata per oggi è la «Silvertown blues» (dall’album «Sailing to Philadelphia» del 2000):
Mentre la seconda è la «What It Is» (dallo stesso album):
L’archivio del agosto 2019
Sul sito SpaceLog vengono pubblicate, progressivamente, le trascrizioni digitalizzate delle conversazioni tra le missioni spaziali e la Terra. Esse possono essere interessanti anche per le persone intenzionate a verificare la storicità delle determinate frasi.
È evidente che il sito ha delle grandi potenzialità di crescita, quindi conviene controllare, periodicamente, gli aggiornamenti.
È stato trovato un vero e proprio libro (si potrebbe definirlo monografia) sulle origini «antiche» dell’ASCII Art. Si tratta delle decorazioni fatte con le machine per scrivere, quindi, in molti casi, degli smiles e emoji che i nostri nonni scrivevano sulla carta.
Ripeto il link: https://loriemersondotnet.files.wordpress.com/2014/01/artyping.pdf
Sicuramente è capitato anche a voi, negli ultimi mesi, di vedere dei mezzi a due ruote (biciclette, monopattini) in condivisione lasciati a caso in mezzo a un marciapiede.
Se anche a voi sembra una manifestazione di pigrizia / spensieratezza / negligenza (sottolineare l’opzione preferita), restate comunque positivi. Immaginate che quelle persone strane avrebbero potuto preferire il car sharing.
La mia ennesima piccola scoperta linguistica è tanto tardiva solamente perché riguarda il lessico e l’argomento a me poco tipici.
Una spia direbbe: «Thanks god!»
Un madrelingua direbbe: «Thank god!»
PS: god doesn’t exist.
Due anni fa a San Pietroburgo è stata rubata la testa a una statua installata sulla facciata di uno dei palazzi storici.
Siccome il danno dell’atto vandalico non è mai stato riparato, l’artista di strada lonesome_grass ha deciso di sfruttare la situazione:
In tal modo l’autore protesta contro la larga diffusione dei mezzi di sicurezza, le telecamere comprese, che secondo egli non avrebbero alcuna efficacia contro i delinquenti e i vandali.
Secondo me, invece, è un ottimo monumento alle paranoie moderne.
Quasi per caso ho saputo dell’esistenza di un sito bello e, per alcuni, pure utile: classic-trader.com
In sostanza, il suddetto sito raccoglie gli annunci di vendita delle auto d’epoca pubblicati in vari Stati europei. Di conseguenza, se state cercando un esemplare raro, ora sapete come minimizzare gli sforzi.
Non è una pubblicità retribuita, ma solo una informativa sulle mie ricerche fortunate.
Il video (brevissimo) di oggi è stato girato durante il summit del G20 a Osaka. I Capi di Stato e di Governo eseguono, con prontezza variabile, un comando semplice e categorico.
Io l’ho riviso diverse volte…
Johannes Brahms, che ha composto la musica di ogni genere tranne l’opera lirica, ha guadagnato la fama mondiale prevalentemente per le sue sinfonie. L’obiettivo della mia rubrica musicale è però la condivisione della musica che piace a me e non necessariamente quella più famosa. Anche per questo oggi pubblico le due rapsodie di Brahms scritte nel 1879.
La Rapsodia № 1 in si minore, Agitato (suonata da Murray Perahia):
La Rapsodia № 2 in sol minore, Molto passionato, ma non troppo allegro (suonata da Arthur Rubinstein):
A volte non riesco a capire perché Brahms fosse stato tanto criticato da alcuni suoi colleghi famosi (per esempio Chaikovskij), ma essi sono infinitamente più esperti di me, quindi hanno altri criteri di valutazione.
Bambini! Non fate come Gufo, non accettate dei progetti con scadenza a settembre. Perché la violenza volontaria sul proprio cervello e su tutte le tastiere accessibili per tutta l’estate, l’agosto compreso, fa male a tutto e a tutti.
Crescendo mi capirete.
Se non sarà troppo tardi.
Amen e bestemmie infuocate.