In base ai recenti calcoli, l’industria dell’arte e della cultura porta agli USA 763,6 miliardi di dollari all’anno. Tale somma rappresenta il 4,2% del PIL: il doppio della agricoltura.
Nell’industria dell’arte lavorano 4,9 milioni di persone che nel 2015 hanno guadagnato 372 miliardi di dollari. Nello stesso anno i musei hanno generato 5,3 miliardi di dollari e le scuole d’arte 3,4 miliardi.
Certo, la diffusione della lingua inglese nel mondo è uno dei fattori a favore del suddetto fenomeno…
Ma uno degli aspetti più interessanti è la distribuzione della reddittività per Stati (in alcuni casi sono rimasto sorpreso):
La fonte.
L’archivio del giugno 2019
Il mio nuovo articolo automobilistico è dedicato alle automobili sovietiche prodotte con il volante a destra per il mercato interno.
http://eugigufo.net/it/autourss/volanteadestra/
In base alle ricerche empiriche condotte dalla redazione del nostro sito personale, il miglior cliente del mondo ha la casella postale che non riceve le e-mail e l’editor di testo che non apre i file *.doc (oppure ne apre solo la prima metà).
Certo, nel lungo periodo si rischia di farsi una brutta abitudine, di avere sempre in mente un pretesto comodo per non consegnare in tempo… Ma a volte è bello sapere che non è proprio il merito tuo.
Insomma, auguriamo a tutti di avere almeno un cliente del genere all’anno.
(Ma evitate di pensare male: non è proprio detto che vi prenda in giro!)
Come forse avete già letto, oggi la procura olandese ha finalmente incriminato le prime quattro persone per l’abbattimento del Boeing della Malaysia Airlines (il volo MH17) sopra il sud-est ucraino, avvenuto il 17 luglio 2014. Si tratta dell’ex il ministro della Difesa dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, dell’ex capo dei servizi di intelligence della medesima «repubblica», di un separatista che si trovava a capo di un’unità militare nella regione di Donetsk e, infine, di un personaggio il cui ruolo mi è rimasto poco chiaro.
Nei prossimi giorni tutti gli interessati avranno sicuramente molte occasioni di leggere qualcosa di interessante e informativo sull’argomento. Io, nel frattempo, ritengo importante sottolineare che la conferenza stampa degli investigatori olandesi ci ha fornito solo una notizia rilevante: il processo inizierà il 9 marzo 2020.
Effettivamente, non ci vuole un lavoro investigativo particolarmente approfondito per accusare quei dirigenti (anche se autoproclamati) di una entità territoriale, che già pochi minuti dopo l’incidente se ne erano attribuiti tutto il merito su Twitter. Come non ci vogliono delle capacità di analisi evolute per capire che quei quattro non verranno mai estradati per essere giudicati o almeno interrogati in patria.
Un semplice ragionamento può suggerirci, però, almeno altre due cose. Prima di tutto, la data precisa dell’inizio del processo indica la disponibilità di una alta quantità delle prove di qualità. In secondo luogo, e più nello specifico, possiamo supporre che agli inquirenti siano noti anche alcuni altri nomi (per esempio di almeno alcuni esecutori effettivi dell’abbattimento). Sarebbero i nomi delle persone non conosciute al pubblico, che non possono dunque essere nominati pubblicamente prima dell’inizio del processo. Perché? Per non far avvicinare la loro fine.
All’inizio di giugno si ricordava la protesta di piazza Tienanmen di trent’anni fa.
Io, invece, solo oggi ho trovato (per caso) una delle analisi più approfondite di quanto era successo in quelle settimane del 1989:
Come potete vedere, è sempre possibile spiegare con una sola immagine che alcuni problemi non si risolvono per decenni.
La polizia stradale di Omsk (la seconda città più grande di Siberia) si è messa a produrre la video-pubblicità molto creativa mirata a indurre gli automobilisti al rispetto del codice stradale. Ecco, per esempio, il video che illustra la pericolosità dell’attraversamento dei binari al momento dell’arrivo di un treno:
La supercar protagonista del video dovrebbe essere una VAZ-2106 modificata per l’occasione 🙂
Ray Charles è stato un musicista talmente bravo, fecondo (conoscitori della biografia, state muti!:) e famoso che è difficilissimo scegliere appena due sue canzoni per il mio classico post musicale del sabato. Dopo lunghi ripensamenti ho deciso di postare qualcosa del primo periodo della sua attività: il criterio cronologico è quello più facile e spesso più efficace.
La prima canzone selezionata è «What’d I Say» (dall’album «Ray Charles in Person» del 1956):
Mentre la seconda canzone scelta è la vecchia e famosa «You Are My Sunshine», quindi una canzone cantata da centinaia degli artisti prima e dopo Ray Charles. La versione del nostro protagonista di oggi è questa:
Ho trovato una mappa d’Europa del 1500 ben fatta. Seguendo il link e cliccando sulla immagine che si apre, potrete studiarla in ogni dettaglio.
Colgo l’occasione per precisare: non vedo alcunché di male nella frammentazione degli Stati appartenenti alle unioni interstatali forti come, per esempio, la UE: al loro interno i confini e le appartenenze dei territori hanno sempre meno senso pratico. Per il mondo in generale tale principio, purtroppo, vale ancora in una misura minore.
Allo stesso tempo capisco che gli Stati-membri delle unioni non accetteranno mai la conservazione automatica della appartenenza alla loro unione delle regioni indipendentiste.
Si avvicina il periodo tradizionale delle vacanze (o siete già in vacanza?), quindi è il momento di ricordare i vecchi trucchi:
Il presidente statunitense Donald Trump è famoso in tutto il mondo anche per i suoi tweet.
Non tutti, oltre i confini russi, sanno che pure Dmitry Medvedev (ex presidente e attuale premier) è grade, vecchio e molto attivo utente del Twitter. I testi pubblicati da Medvedev di solito non sono particolarmente interessanti, quindi non vi avrei mai raccontato del suo account se ieri non fosse successo qualcosa di strano…
Ieri, il 12 giugno, nella versione inglese del Twitter di Medvedev sono comparse due pubblicazioni che nessun russo ha saputo decifrare. Spero che gli italiani siano più fortunati.
Il tweet di Medvedev № 1:
Il tweet di Medvedev № 2:
Pensavate di essere bravi in inglese, eh?