L’archivio del 3 maggio 2019

I passaporti russi in regalo

Tutti coloro che avessero già letto dei passaporti russi in regalo – per decreto presidenziale – ai cittadini ucraini devono sapere che si tratta di una ennesima scelta politica più tattica che politica. E, soprattutto, provocatoria: si fa solo perché si può farlo.
Infatti, trovo molto deboli tutte le spiegazioni razionali di tale mossa che mi è capitato di leggere e sentire negli ultimi giorni.
L’aumento dei cittadini russi nel sud-est ucraino potrebbe essere una giustificazione della annessione? Gli anni di conflitto in quei territori hanno dimostrato che la Russia non ha bisogno di alcuna giustificazione.
Vladimir Putin vorrebbe premiare gli ucraini che hanno combattuto contro il Governo ucraino in quei territori? Si è sempre ritenuto libero da alcun debito materiale o morale nei confronti dei veterani e dei famigliari dei militari russi uccisi nei vari conflitti.
Si vorrebbe in tal modo aumentare la base elettorale del partito «Russia Unita»? (Secondo le stime dei giornalisti si tratterrebbe di almeno 3,8 milioni di nuovi cittadini grati per il regalo.) La realtà dimostra che il partito è capace di vincere anche in assenza delle manifestazioni materiali del voto a suo favore.
Insomma, mi sembra che la distribuzione dei passaporti sia più un gioco da bullo, un modo di infastidire in modo divertente la classe politica occidentale.