Tanti anni fa, quando ero più giovane, meno stupido, ma pigro come oggi, avevo inventato un trucco per costringere me stesso a obbedire al suono della sveglia. In sostanza, prendevo tre o quattro sveglie, le puntavo tutte alla stessa ora e le mettevo negli angoli diversi della stanza. La mattina seguente, essendo costretto a correre per tutta la stanza a spegnere le sveglie, mi svegliavo per forza.
Poco più di due anni fa al mio magico sistema si è aggiunto il mio primo smartphone: esso permette di impostare una infinità di sveglie in sequenza. Finendo presto vicino al letto, fa però sorgere il dubbio: perché dovrei svegliarmi presto?
Sarebbe dunque utile aggiungere alla sveglia dello smartphone la funzionalità del registratore vocale. Infatti, di mattina sarebbe efficiente sentire la propria voce gridare «Gufo! Svegliati che oggi ti devi vedere con un cliente!» Molto più efficiente di qualsiasi suono elettronico semplicemente fastidioso.
L’archivio del 28 gennaio 2019
28/01/2019 alle 14:25