Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Vacallo all’inizio di agosto.
L’archivio del 2018 год
Una delle leggi della natura digitale può essere formulata in questo modo:
Gli sviluppatori di un qualsiasi sito lo migliorano fino a renderlo inutilizzabile.
Il noto — e apprezzato da tanti — sito ebay non è stato risparmiato dalla suddetta legge. Alcuni giorni fa mi sono accorto che la sezione del mio account dedicata alle vendite è stata notevolmente «migliorata». In particolare, per esempio, sono stati ridisegnati i bottoni: ora sono giganteschi come se i designer avessero deciso di seguire la moda di quasi dieci anni fa. Ma il miglioramento molto più interessante è la scomparsa delle azioni di gruppo: non c’è più modo di applicare la stessa azione — tranne «elimina» — a più oggetti in vendita selezionati, bisogna fare una lunga procedura per ogni singolo oggetto.
I miei sinceri complimenti a quei sviluppatori che sono finalmente riusciti a farmi pensare a una piattaforma alternative!
A volte è bello osservare come parlano le persone.
Quando una persona vi racconta che «un mio conoscente ha fatto…» oppure «una mia conoscente ha detto…», sappiate che si tratta di una persona ben determinata e abbastanza importante per colui che racconta. Di conseguenza, non è opportuno rispondere con un «quel tuo conoscente è un coglione»: tale affermazione sarà percepita come molto offensiva dal vostro interlocutore.
In quasi la totalità dei casi dietro alla espressione «un mio conoscente» viene nascosto un/a «ex» (o «attuale»), il capo, un collega, il migliore amico, un parente etc.
Quindi state attenti.
L’inglese Tom Pearcy ha navigato per 480 metri su una zucca di 619 kg. Secondo me merita di essere registrato sul Guinness Book of Records almeno per la grande originalità nel affrontare i preparativi alla nota festa.
È proprio vero: se ce l’hanno fatta i Kiss, c’è seranza per tutti [di diventare dei «musicisti» famosi].
Secondo me, in tutta la loro storia i Kiss hanno fatto solo una canzone bella: «I Was Made For Lovin’ You» (dall’album «Dynasty» del 1979).
E poi hanno fatto una canzone decente: «Detroit Rock City» (dall’album «Destroyer» del 1976).
Esiste pure il film «Detroit Rock City» del 1999. È classificato come una commedia, ma in sostanza è una pubblicità del gruppo lunga 95 minuti. Qualche anno fa, in un momento di particolare oscurità mentale, lo avevo pure visto. Mi rammarico tuttora per il tempo sprecato.
Cominciamo con un po’ di infografica sulle plus- e minusvalenze:
Gli Stati colorati di nero sono quelli con il livello della fuga dei cervelli maggiore.
Gli Stati colorati di rosso sono quelli con il livello della fuga dei cervelli poco significante.
Gli Stati colorati di blu sono quelli con il livello dell’arrivo dei cervelli poco significante.
Gli Stati colorati di verde sono quelli con il livello dell’arrivo dei cervelli maggiore.
Vorrei far notare ai lettori un concetto importante ma ignorato da tanti. La cosiddetta «fuga dei cervelli» è un brutto indicatore sulle condizioni della loro patria, ma quei cervelli rimangono comunque nella comunità planetaria dei cervelli umani. Un indicatore molto più brutto è la scarsità (se non l’assenza) dei cervelli che siano abbastanza competitivi per fuggire da qualche parte.
Una delle scomodità più grandi del nostro mondo è la totale assenza delle mappe (o è meglio dire piante?) dei cimiteri.
Immaginiamo di avere saputo che un nostro parente, amico o conoscente è sepolto al cimitero X. Immaginiamo anche di voler andare a trovare la sua tomba…
Ecco, una volta arrivati al cimitero, siamo costretti a girare per ore come dei fantasmi persi fino al momento di imbattersi – per caso! – nella tomba giusta. Finché si tratta di un cimitero bello come il Monumentale di Milano, la rottura dei co****ni è un po’ meno forte, ma sempre sensibile: fatichiamo comunque a raggiungere il nostro obbiettivo.
Perché in nessun cimitero esiste un catalogo pubblico delle tombe con l’indicazione di esse sulla pianta? Non è così difficile da realizzare.
Quale potrebbe essere la zucca migliore del 2018? Ecco una delle validissime candidate, tanto spaventosa da essere repugnante:
A questo punto ricordiamoci pure di quella di due anni fa…
Si dice che tuttoggi alcune persone soffrono della tafofobia.
Cari tafofobi, non preoccupatevi! Siamo nel 2018, quindi prima di essere seppelliti sarete sottoposti alla autopsia.
Al massimo morirete a causa di quest’ultima…
Nella vita reale è importantissimo capire un semplice principio (possiamo anche chiamarlo life hack): se non riuscite a trovare la soluzione di un problema, cercatela dalla parte opposta.
Vediamo subito un esempio storico. L’ex presidente Theodore Roosevelt, essendo molto insoddisfatto del proprio successore William Taft, decise nel 1912 di tornare alla Presidenza. Durante la campagna elettorale, dunque, pensò di distribuire 3 milioni di opuscoli con il testo di un proprio discorso e una foto sulla copertina.
Nella parte bassa della foto è ben visibile la scritta «copyright 1910 by moffett studio chicago». Vediamola subito per capire di cosa si tratta.
Solo quando gli opuscoli furono ormai stampati, il capo della squadra di Roosevelt (un certo George Walbridge Perkins I) si accorse di quella scritta. E comprese subito tutta la catastroficità dell’errore: non fu ottenuta l’autorizzazione all’uso della foto. La legge sui diritti d’autore avrebbe dunque consentito al fotografo di chiedere 1 dollaro per ogni copia della foto distribuita. I 3 milioni di dollari del 1912 equivalgono ai 60 milioni di dollari di oggi. Si volle dunque evitare una spesa del genere. Allo stesso tempo, la ristampa degli opuscoli con una foto diversa avrebbe comunque comportato delle spese (e una perdita di tempo).
G. W. Perkins decise di contattare il fotografo Moffett per cercare di concordare le condizioni migliori. E gli inviò un telegramma: «Intendiamo distribuire tre milioni di opuscoli con la foto di Roosevelt sulla copertina. È una ottima opportunità per il fotografo. Quanto è disposto a pagare se scegliamo una delle sue foto? È necessaria una risposta immediata». Maffett fu veloce a rispondere: «Vi ringrazio per l’opportunità, sono disposto a pagare 250 dollari».
P.S.: come avrete capito da questa storia, un altro life hack si chiama «studiate». Ma lo conoscete già senza il mio aiuto.