È smisurata la mia antipatia verso le interfacce incomprensibili. Molto probabilmente non sono nemmeno l’unico a poterlo dire. Eppure, alcuni produttori del software semplificano le interfacce dei loro prodotti fino a renderle incomprensibili. Incomprensibili e, di conseguenza, difficili da utilizzare.
Per capire meglio di cosa si tratta, vediamo subito un esempio concreto: il Notepad++ v.7.5.9.
La voce del menu «UTF-8-BOM» indicherebbe «UTF-8 senza BOM»? se la risposta è affermativa, io mi chiedo: perché non si poteva lasciare la vecchia scritta estesa?
Se, invece, la risposta alla prima domanda è negativa, mi chiedo: dove si trova la codifica senza BOM da me ricercata?
E, in ogni caso, perché dovrei perdere il mio tempo a farmi queste domande?
Insomma, esistono delle semplificazioni che ci complicano la vita. Evitiamo di moltiplicare la loro quantità.
L’archivio del 2018 год
La Volvo ha deciso di pubblicizzare gli escavatori di propria produzione con l’aiuto dell’attore statunitense Dolph Lundgren. Il risultato non è male:
Direi che si è riuscito a rimanere ai livelli di alcuni anni fa, quando con il supporto di Jean Claude Van Damme vennero pubblicizzati i camion dello stesso produttore. Per tutti coloro che non lo ricordassero, riporto anche quel video epico:
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Per il post musicale di oggi ho scelto due opere brevi del compositore russo Mikhail Glinka, scritte in seguito al suo viaggio in Spagna nel 1844.
La prima è la Ouverture 1 «Jota aragonese»:
Mentre la seconda è la Ouverture 2 «Il ricordo della notte estiva a Madrid»:
Essendo uno dei compositori russi più interessanti del XIX secolo, molto probabilmente Glinka capiterà ancora nella mia rubrica musicale.
Un altro progetto interessante: ThePudding. Esso consiste in una mappa sulla quale è visualizzata la densità della popolazione in vari punti del nostro pianeta. Cambiamenti avvenuti a partire da quel anno. È possibile confrontare gli ultimi dati disponibili con quelli del 1990 oppure studiare i La funzionalità del sito è molto simile a GoogleMaps.
Ecco, per esempio, una porzione del Nord Italia e delle zone estere confinanti:
Questa, invece, è l’Estremo Oriente russo: possiamo notare la differenza con le due Coree e una parte della Cina:
Ripeto il link: ThePudding
Con il post cinematografico di oggi faccio un nuovo tentativo di consigliarvi un film russo non troppo deprimente. Rispetto alla volta scorsa dovrebbe trattarsi, a mio giudizio personale, di un film molto meno pesante ma quasi altrettanto bello.
Questa volta vi consiglio il film di Pavel Chukhraj «Ladro» (1997).
Mi è sembrato di capire che sia stato tradotto anche in italiano, quindi non dovreste riscontrare dei grossi problemi nel trovarlo. Come non dovreste avere dei grossi problemi nel comprendere la sua trama: è un film ben fatto e non (per fortuna!) un ammasso di stereotipi raccolti insieme per accontentare lo spettatore occidentale.
Come ben sanno i miei lettori, ieri a Parigi si sono tenute le celebrazioni per il centenario della fine della Prima guerra mondiale. Alcuni dei lettori avrebbero potuto anche stupirsi per la presenza del presidente russo Vladimir Putin tra gli ospiti ufficiali: non solo per la sua reputazione internazionale attuale, ma pure per dei motivi storici. Infatti, per la Russia la Prima guerra mondiale finì alcuni mesi prima, il 3 marzo 1918, e non in migliore dei modi (nei confronti degli ex alleati): con la firma del Trattato di Brest-Litovsk. Certo, non si tratta del passaggio dalla parte dei vincitori nel momento più opportuno (conosciamo degli esempi storici), ma è comunque una fuga poco gloriosa.
Ma intendo offendere l’orgoglio storico degli altri almeno con il presente post. Il mio vero obiettivo è quello di trovare una spiegazione alla presenza di Putin alla cerimonia di ieri. In realtà la spiegazione è semplicissima: da diverso tempo possiamo osservare l’intenzione del presidente francese Macron di svolgere il ruolo dell’ «adetto ai spurghi» mondiale. Tale intenzione si manifesta, tra l’altro, nei numerosi tentativi di attribuirsi il compito da mediatore tra la Russia (la parola spurghi si riferiva alla sua classe dirigente) e il resto dell’Occidente. Evidentemente, qualcuno era riuscito a spiegare almeno a Macron una delle caratteristiche psicologiche principali di Putin: il grande sogno di essere riconosciuto e accolto come un pari dagli altri leader mondiali.
Purtroppo, però, i consiglieri di Macron (o egli stesso?) sono arrivati in un leggero ritardo. Devo constatare che dalla metà del 2017 si osserva un importante cambiamento nella visione putiniana del proprio ruolo nel mondo: sembra che tenda sempre più alla totale solitudine in un mondo degli ingrati incapaci di apprezzarlo. Una delle conseguenze più naturali è l’aggravarsi della contrapposizione al mondo intero.
Il dj Zedd (il cui vero nome è Anton Zaslavskij) ci mostra la sua nuova casa da 16 milioni di dollari. Anche io voglio un rubinetto sopra il piano cottura! Questa trovata geniale potrebbe essere utile anche nel caso di una pentola dimenticata sul fuoco per ore (la cosa che mi è già capitata più volte nella vita).
Ma non sarei disposto a pagare 16 milioni solo per questa opzione tecnica.
The Alan Parsons Project è stato un gruppo anomalo già dal momento della sua nascita: è stato formato da due trentenni (Eric Woolfson e Alan Parsons) che prima di allora non avevano mai fatto una esperienza del genere (si solito si inizia a suonare e formare i gruppi con circa quindici anni di età in meno). Inoltre, il gruppo non ha mai avuto – almeno formalmente – una formazione stabile (oltre ai due fondatori). Il terzo elemento importantissimo della anomalia del gruppo è la stilistica musicale: l’utilizzo costante della orchestra e la scelta della voce più adatta per ogni singolo brano.
Nel post musicale di oggi inserisco due opere del periodo migliore del gruppo.
La prima è la «Eye in the Sky» (dall’album «Eye in the Sky» del 1982):
E la seconda è la «The Turn of a Friendly Card» (dall’album «The Turn of a Friendly Card» del 1980), cioè la canzone con la quale ho avuto la fortuna di scoprire il gruppo tanti anni fa.
La percentuale delle persone convinte che il livello della loro cultura nazionale è più alto rispetto agli altri Stati:
Il top-5:
Grecia (89%)
Georgia (85%)
Armenia (84%)
Russia (69%)
Bulgaria (68%)
La fonte:https://bigthink.com/strange-maps/pew-cultural-superiority-europe?rebelltitem=1#rebelltitem1
Trovo abbastanza interessante il progetto «Dollar street», i creatori del quale entrano nelle case e negli appartamenti privati e fotografano tutti i loro dettagli. E lo fanno per mostrarci come vivono le persone di varie fasce di reddito in vari Paesi del mondo.
Sono già state scattate circa 30 mila foto in 264 famiglie di 50 Stati.
Ripeto il link: https://www.gapminder.org/dollar-street/matrix