Posso constatare che questa estate non è andata sprecata…
Avrei voluto commentare la foto con dei nomi propri, ma ho in mente ben più di quattro candidati.
L’archivio del 2018 год
All’inizio di agosto, vagando per le vie di Parma ho incontrato una automobile bella e rara. Talmente rara che non l’ho mai vista dal vivo fino a quel giorno.
Sì, è una Fiat 1107 «Nuova Campagnola», prodotta dal 1974 al 1987.
Sembra essere conservata con cura nel suo stato originale.
Anche se alcuni dettagli sono stati evidentemente aggiunti in tempi successivi alla produzione per far corrispondere il veicolo Continuare la lettura di questo post »
Uno dei modi migliori di sprecare tempo è salutarsi nelle conversazioni via e-mail e vari messenger. Ha senso di farlo solo nel momento del primo contatto. Questo primo saluto da il via a una conversazione ininterrotta (secondo i criteri/ritmi della vita online) che può durare anche decenni (se siete entrambi fortunati).
Ma, visto che pure i decenni della vostra unica vita sono limitati, potete evitare di sprecare il tempo per i rituali privi di senso.
Tutti (o quasi) conoscono lo stemma russo, quello con una aquila a due teste che tiene nelle zampe uno scettro e un globo crucigero (alla fine di novembre avevo scritto della sua storia).
Ora che tutti si sono ricordati dello stemma, passiamo al vero argomento di questo post. Non tutti (o quasi) sanno che in Russia l’anno scolastico inizia l’1 settembre. Tale data fu stabilita per legge come l’unica per tutto lo Stato solo nel 1935, ma di fatto si affermò in molte zone della Russia attuale nel corso dei duecento anni precedenti.
Inoltre, non tutti sanno che il «diario» di ogni scolaro russo è un documento, per di più importantissimo: serve non solo per scriverci gli orari delle lezioni o i compiti da fare (in teoria) a casa. Il «diario» svolge pure la funzione del libretto per la trascrizione dei voti presi tutti i giorni dall’alunno e per le comunicazioni scritte tra gli insegnanti ed i genitori. Di conseguenza, il «diario» è un oggetto standardizzato, uguale per tutti gli alunni non solo della scuola, ma pure della città o addirittura regione.
Ebbene, quest’anno a Surgut agli alunni del primo anno di scuola è stato fornito il diario con uno stemma della Russia un po’ particolare:
Vediamolo in un formato più grande:
Ora i dipendenti del Municipio dicono che si sarebbe trattato di un errore del designer… Ma secondo me è troppo difficile creare «per errore» una cosa del genere. Direi che l’autore della immagine ha un ottimo senso di humor.
A volte capita che arriva qualcuno (ma è molto meglio quando arriva qualcuna) e dice: «Eugi aiutami, il mio pc è lento, si spegne da solo e fa un rumore brutto!»
Dopo quelle parole, di solito, il loro autore (o autrice) si aspetta di vedermi battere all’impazzata i tasti della tastiera per far comparire dei codici lunghissimi su uno schermo verde e, dopo circa trenta secondi di lavoro, pronunciare qualcosa come «Problema risolto grazie alla metodologia segreta della NASA». [Andrebbe aggiunta una risata diabolica e lo sguardo da figo che non sarei però capace di visualizzare con dei simboli alfanumerici.]
La realtà, invece, è molto prosaica. Spengo il computer «malato», prendo un cacciavite e lo apro. Nel 99% dei casi vedo qualcosa del genere:
E non si tratta solo della ventola, vediamo anche cosa c’è attorno:
E il dissipatore sotto la ventola:
E pensate che quello delle foto non è il caso più grave. Ho visto dei computer che sembravano un aspirapolvere mai svuotato. In sostanza, a causa della polvere il processore non si raffredda bene, si surriscalda e si spegne per sicurezza. E meno male che è ancora capace di farlo: potrebbe anche bruciarsi.
Purtroppo (e stranamente) la gente non immagina quanti guasti degli oggetti elettronici sono dovuti esclusivamente alla polvere o, più in generale, sporcizia. Perché sembra un motivo troppo semplice, troppo banale – ma proprio per questo è il più diffuso.
Chiudo il post di oggi con un piccolo consiglio tecnico. Se, per qualche motivo, non avete la voglia di pulire la ventola, potete anche cambiarla: costa poco (meno di dieci euro) ed è facile da staccare/installare.
Non so se tutti tra i cantanti più famosi avrebbero avuto il coraggio di interpretare lo stesso ruolo di Elton John.
Negli anni ’80 del secolo scorso Chris Isaak fu definito «Elvis dei giorni nostri». Effettivamente, dopo l’ascolto di alcune sue canzoni tale analogia sembra quasi scontata, almeno se ci limitiamo all’aspetto stilistico. Ma io oggi vorrei ricordare due sue canzoni leggermente diverse.
La prima è «Wicked Game» (dall’album «Heart Shaped World» del 1989):
Mentre la seconda è «Only The Lonely» (dall’album «Baja Sessions» del 1996, in origine cantata da Roy Orbison):
Il 95% dei rifiuti di plastica portati dai fiumi finisce negli oceani attraverso questi dieci fiumi:
Fiume Azzurro (Yangtze, in Cina),
Fiume Giallo (Huang He, in Cina),
Fiume delle Perle (Zhujiang, in Cina),
Fiume Nero (Hai He, in Cina),
Mekong (passa per Cina, Birmania, Laos, Thailandia, Cambogia e Vietnam),
Amur (una notevole parte di esso fa da confine tra Russia e Cina),
Indo (passa per Cina, India e Pakistan),
Gange (passa per India e Bangladesh),
Nilo (passa per Burundi, Ruanda, Tanzania, Uganda, Sudan del Sud, Sudan ed Egitto),
Niger (passa per Guinea, Mali, Niger, Benin e Nigeria).
È interessante osservare che il Fiume Azzurro trasporta tanti rifiuti plastici quanti gli altri nove fiumi messi insieme.
E mi sa che molte delle campagne di sensibilizzazione organizzate dagli ecologisti in Europa sono… ehm, come dire… degli sforzi sprecati. Un po’ come se fossero andati negli asili per spiegare ai bambini che non va bene essere pedofili.
Pochi giorni fa l’azienda russa Innoval (non ha un sito web!) ha presentato il proprio concept della automobile volante. L’apparecchio mostrato al pubblico di una fiera di aviazione ha la carrozzeria in cartone e quattro eliche «sufficienti per decollare e volare» che in modalità «automobile» si fissano con dei chiavistelli.
Per il perfezionamento del progetto è necessario, secondo l’azienda, un miliardo di rubli (circa 125.000 euro).
Anche io so incollare insieme dei pezzi di cartone! Qualcuno mi da 125.000 euro che faccio uno smartphone di cartone capace di sbucciare le patate?
55 anni fa, il 30 agosto del 1963, la Philips presentò una delle sue invenzioni più famose e popolari: l’audiocassetta. La comparsa di questo fantastico oggetto col tempo ebbe una importanza enorme per la diffusione e l’accessibilità della musica tra la popolazione (quasi quanto l’internet quarant’anni più tardi).
Molti giovani di oggi non sanno cosa sia – o almeno come vada usata – una audiocassetta, ed è una conseguenza normalissima del progresso. Quel che mi sorprende, invece, è che pure le persone non più giovanissime si siano dimenticati delle origini della audiocassetta. Eppure essa fu la tanto attesa soluzione alla scomodità dei nastri in bobina. Questi ultimi necessitarono più tempo e più attenzione per il caricamento sul dispositivo di riproduzione («magnetofono»), non garantirono la protezione del nastro dalla sporcizia, furono più difficili da trasportare a causa delle dimensioni…
Insomma, la nascita della audiocassetta è stata una grandissima rivoluzione.