Ora mi è tutto chiaro…
Nel medioevo esisteva una unità di misura del tempo chiamata «momento». Era pari a 90 secondi, cioè 1/40 dell’ora solare.
Ed io conosco delle persone che usano tutt’ora questa unità nella vita quotidiana.
L’archivio del ottobre 2018
Ho l’impressione che la maggioranza dei produttori del software non capisca una cosa banalissima: gli utenti aprono i loro prodotti a) per usarli, b) per usarli ora e non tra minuti o ore.
Quando apro un programma e vedo che esso mi saluta con la comunicazione della disponibilità di un aggiornamento, io chiudo la comunicazione e mi metto a utilizzare il programma. E chissà quando mi ricordo dell’aggiornamento da installare manualmente.
Quando apro un programma aggiornato e vedo che esso mi saluta con la proposta di fare un tour della nuova versione, io chiudo la proposta e mi metto a utilizzare il programma. E l’opzione del tour non si trova più.
O sono l’unico a non voler sprecare la concentrazione?
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Parma alla fine di luglio.
Quali effetti positivi può produrre l’incendio al deposito rifiuti a Milano? Può far fare ai milanesi almeno due scoperte culturali.
In primo luogo, i milanesi hanno una occasione rarissima di respirare un po’ di aria estiva russa. Ma solo un po’: quando le discariche miste tipiche per la Russia iniziano a bruciare, in città si sta molto e molto peggio.
In secondo luogo, i miei amatissimi lettori – non solo milanesi – possono finalmente scoprire una grande verità sulle cosiddette «mascherine mediche» (anche se avrebbero dovuto saperla già). Ebbene, le mascherine servono per non trasmettere le proprie malattie agli altri, non al contrario!
Nel nuovo paragrafo di Inerario (§ 12) illustro come può essere realizzato il reindirizzamento dei visitatori del sito tramite gli script in HTML, PHP, JavaScript e JSP
http://www.eugigufo.net/it/inerario/paragrafo12/
Questa è la magia pura, mica dei trucchi banali!
In realtà il nostro mondo è pieno di cose magiche: servono la capacità di osservare per notarle e il coraggio per condividerle con il pubblico.
Ho conosciuto la musica del duo italiano «Musica Nuda» per puro caso poche settimane fa. Ed è successo quando ho sentito la loro versione molto originale della famosa «I Will Survive»:
Dovrei approfondire un po’ la mia conoscenza di ciò che suonano…
Per questa volta in qualità del secondo video metterei la loro interpretazione della «Sacrifice»:
Dal lontano 1886 ci arrivano le notizie sulla polizia del futuro.
Direi che hanno azzeccato quasi tutto: uno scudo, una arma elettrica, un cannone acquatico, la protezione degli stinchi, un elmo, degli elementi pirotecnici, una borsetta per i soldi…
Il concetto del «cibo sano» è una delle più grosse stronzate del mondo. Se non mangiate l’asbesto e non bevete l’acido solforico, tutto quello che mangiate è sano. Una persona che mangia continua a vivere. Una persona che non mangia schiatta molto prima (e molto peggio) di quella che mangia.
Ogni generazione ha dei propri stereotipi alimentari: si può mangiare i grassi, non si può mangiare i grassi, poi di nuovo si può. L’unica cosa certa è che si può mangiare qualsiasi cosa. Più il cibo è vario meglio è. Non esiste un solo prodotto infinitamente positivo per la salute. Anzi, ogni prodotto esistente nella natura produce – in una misura più o meno rilevante – anche qualche effetto negativo. Inoltre, se tutti i giorni mangiate solo le carote, non solo non diventate perfettamente sani, ma vi rompete pure il cazzo vi annoiate pure.
Le patatine fritte e la Coca-Cola fanno male solo quando la persona non mangia null’altro. Chi mangia solo le mele si danneggia altrettanto gravemente.
Insomma, siate sereni e mangiate tutto ciò che volete.
Ogni autore deve comprendere bene la grande differenza tra le notizie e gli eventi. Le notizie costituiscono un flusso continuo di parole che perdono la loro importanza in pochi giorni o addirittura ore. Gli eventi, invece, hanno un impatto sensibile sulla vita degli umani o sulla loro percezione del mondo. Un buon autore, dunque, deve astenersi dal commentare le notizie e concentrarsi sugli eventi.
Uno dei più grandi eventi delle ultime settimane – forse non notato da alcuni lettori accaniti delle notizie – è la nostra consapevolezza del fatto che la Russia non dispone più dei servizi segreti di qualità.
Anzi, la loro qualità è scesa ai livelli talmente bassi che potremmo affermare: la Russia non dispone più dei servizi segreti.
Infatti, nelle ultime settimane abbiamo scoperto – anche grazie alle pubblicazioni del gruppo Bellingcat – che quel che rimane dei servizi segreti russi funziona secondo i seguenti principi:
– una volta assunti, ricevono i documenti con un nome fittizio;
– alcuni cambiano solo il cognome, altri pure il nome, il patronimico, la data e il luogo di nascita;
– in qualità dei cognomi fittizi vengono scelti quelli più diffusi;
– ogni agente dei servizi segreti cambia quindi il passaporto e il passaporto interno (l’equivalente della carta di identità italiana), ma non la patente;
– nella fase della creazione dei nuovi documenti all’agente non viene fornita una nuova biografia. Negli archivi dell’Anagrafe al posto delle informazioni sui documenti precedenti viene scritta l’espressione «informazione segreta» e posto il timbro «non fornire le informazioni» con il numerodi telefono del servizio informazioni delle forze armate russe;
– gli agenti russi viaggiano all’estero esclusivamente con i passaporti riportanti i nomi nuovi;
– i numeri di serie di quei passaporti sono consecutivi, nel senso che dalla tipografia ne viene preso un intero blocco e consegnato a un gruppo di agenti;
– tutti gli agenti e i loro parenti indicano, sui documenti ufficiali, in qualità della propria residenza/domicilio la sede del quartier generale di GRU (Direttorato principale per l’informazione, cioè il loro reale datore di lavoro) o una delle basi militari sparse per la Russia. Chi ha l’accesso alle banche-dati di quei documenti può…;
– l’onoreficenza più importante dello Stato – l’«Eroe di Russia» – viene consegnata agli agenti direttamente dal Presidente. Il relativo decreto presidenziale, in questo caso, non viene pubblicato, ma del fatto della decorazione sono comunque informati i parenti, gli amici, gli ex professori… A volte la notizia della premiazione di un agente viene addirittura pubblicata sulla bacheca della sua ex università;
– assieme all’ordine dell’«Eroe di Russia» gli agenti decorati ricevono in regalo in appartamento a Mosca;
– durante i viaggi di lavoro (cioè le cosiddette missioni) gli agenti russi chiedono e poi conservano tutte le ricevute cartacee per poterle consegnare al contabile aziendale e quindi fare i resoconto delle spese sostenute.
Se almeno uno di questi punti non vi sembra del tutto normale, siete una spia russa!