L’archivio del 11 ottobre 2018

La generazione dei bocciati

Ogni autore deve comprendere bene la grande differenza tra le notizie e gli eventi. Le notizie costituiscono un flusso continuo di parole che perdono la loro importanza in pochi giorni o addirittura ore. Gli eventi, invece, hanno un impatto sensibile sulla vita degli umani o sulla loro percezione del mondo. Un buon autore, dunque, deve astenersi dal commentare le notizie e concentrarsi sugli eventi.
Uno dei più grandi eventi delle ultime settimane – forse non notato da alcuni lettori accaniti delle notizie – è la nostra consapevolezza del fatto che la Russia non dispone più dei servizi segreti di qualità.
Anzi, la loro qualità è scesa ai livelli talmente bassi che potremmo affermare: la Russia non dispone più dei servizi segreti.
Infatti, nelle ultime settimane abbiamo scoperto – anche grazie alle pubblicazioni del gruppo Bellingcat – che quel che rimane dei servizi segreti russi funziona secondo i seguenti principi:
– una volta assunti, ricevono i documenti con un nome fittizio;
– alcuni cambiano solo il cognome, altri pure il nome, il patronimico, la data e il luogo di nascita;
– in qualità dei cognomi fittizi vengono scelti quelli più diffusi;
– ogni agente dei servizi segreti cambia quindi il passaporto e il passaporto interno (l’equivalente della carta di identità italiana), ma non la patente;
– nella fase della creazione dei nuovi documenti all’agente non viene fornita una nuova biografia. Negli archivi dell’Anagrafe al posto delle informazioni sui documenti precedenti viene scritta l’espressione «informazione segreta» e posto il timbro «non fornire le informazioni» con il numerodi telefono del servizio informazioni delle forze armate russe;
– gli agenti russi viaggiano all’estero esclusivamente con i passaporti riportanti i nomi nuovi;
– i numeri di serie di quei passaporti sono consecutivi, nel senso che dalla tipografia ne viene preso un intero blocco e consegnato a un gruppo di agenti;
– tutti gli agenti e i loro parenti indicano, sui documenti ufficiali, in qualità della propria residenza/domicilio la sede del quartier generale di GRU (Direttorato principale per l’informazione, cioè il loro reale datore di lavoro) o una delle basi militari sparse per la Russia. Chi ha l’accesso alle banche-dati di quei documenti può…;
– l’onoreficenza più importante dello Stato – l’«Eroe di Russia» – viene consegnata agli agenti direttamente dal Presidente. Il relativo decreto presidenziale, in questo caso, non viene pubblicato, ma del fatto della decorazione sono comunque informati i parenti, gli amici, gli ex professori… A volte la notizia della premiazione di un agente viene addirittura pubblicata sulla bacheca della sua ex università;
– assieme all’ordine dell’«Eroe di Russia» gli agenti decorati ricevono in regalo in appartamento a Mosca;
– durante i viaggi di lavoro (cioè le cosiddette missioni) gli agenti russi chiedono e poi conservano tutte le ricevute cartacee per poterle consegnare al contabile aziendale e quindi fare i resoconto delle spese sostenute.
Se almeno uno di questi punti non vi sembra del tutto normale, siete una spia russa!